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Un fenomeno inesistente con a capo una band "confusa" dall'impostazione guitar rock: i
Klaxons.
Questo è ciò che pensavo della New Rave.
Dopo un travagliato percorso, che conoscete, non so ancora se il fenomeno esista. Credo però che la band "confusa" potrebbe anche farlo nascere grazie ad un disco importante quanto Myths Of The Near Future.
Vi avevo cercato le regole del beat e non trovandole mi ero chiesto come avrei mai potuto ballare a ritmi così poco dance.
Avevo insomma concluso: "Se non li sento io vuol dire che non si ballano".
Ho avuto un brivido. Stavo sostenendo ciò che si sostiene quando non si è più capaci di sopportare il cambiamento. Esattamente ciò che si era detto davanti al punk 30 anni fa, alla Rave 15 anni dopo.
Ho faticato ad avvertire un "ritmo" nei Klaxons. Ho dovuto prima decifrare ciò che altri, penso più giovani, naturalmente avvertono.
Non potrò viverlo questo "ritmo". Non tenterò di ballarlo ma credo di averlo compreso.
L'impostazione rock della band è fuorviante
. Ci si aspetta l'elettronica mentre loro disordinano il tutto.
Chitarre rumorose, basso distortissimo (alla Cliff Burton), drumming nervoso. Solo
misurati gli inserimenti di suoni provenienti dalla club-culture. Il fat sound dei Leftield ad aprire
Two Receivers, le sporadiche sirene stile Prodigy/Chemicals, la cover del dance classic
Not Over Yet di Grace.
Non ennesimi figli dei Bloc Party ma loro primi coraggiosi avversari.
Caotici ed inquietanti dove li preferisco (
Atlantis To Interzone e
Magick).
Franz Ferdinand stralunati in
Totem on the Timeline.
Inclini ad un pop-appeal strategicamente tutto britannico (con quel falsetto alla Hard-Fi):
Gravity's Rainbow e
As Above As Below sono episodi capaci di conquistare quel mainstream indispensabile per fare "movimento".
Non so se i Klaxons siano dance o se siano la nuova frontiera dello space-rock. Vedo da qualche parte corpi sudati che si agitano. Persi al suono saturo e disturbante di un disco pericolosamente coinvolgente. Mi basta e avanza.
8/10
myspace/klaxons