30 novembre 2006

The Beatles - Love

The Beatles: il fenomeno artistico più importante del '900.
Che senso ha ritoccare i loro capolavori? Questa è la domanda con la quale mi sono avvicinato a Love.
Ho voluto fare una prova. Ho compilato, dalla discografia originale, una playlist che riproducesse l'intera esatta tracklist e mi sono messo all'ascolto. Mi sono sorpreso dello splendore di tale successione al punto di pensare che il merito di Love sarebbe stato solo questo.
Senza illusione sono passato a Love.
Non davanti al computer ma sul divano. Nella versione Dolby Digital.
Ho iniziato a pensare che in fondo le mani non le aveva messe un estraneo ma George Martin. Il quinto Beatles, colui che dalla cabina di regia aveva sentito come avrebbero dovute essere le cose. Colui che quarant'anni fa negli Abbey Road Studios aveva prodotto quei suoni che poi la tecnologia non era riuscita a riprodurre.
E mentre pensavo, dalle casse, per la prima volta, quei suoni li ho sentiti uscire. Mi sono sentito avvolgere e coinvolgere da ciò che "mancava", che era sempre risultato cupo.
I Fab Four furono dei maniacali sperimentatori, precursori di ogni esperienza che questa musica abbia vissuto. In Love tutto lo sforzo del loro genio emerge più evidente.
Non vi è stravolgimento alcuno. Tutto è raffinatamente delicato e rispettoso del passato.
Solo effetti sonori prima inudibili. Mentre il sapiente bootleg-style mash-up (voce di una canzone sopra l'armonia di un'altra) ha semmai il merito di far convivere le loro differenti fasi artistiche preservando la memoria delle incisioni del passato.
Quale amante dei Beatles non si emozionerà sentendo la sezione ritmica spingere a quel modo in Come Together? Chi sentendo questa While My Guitar Gently Weeps? (per la prima volta piace anche a me). Ma soprattutto chi non penserà che i brani del periodo psichedelico era esattamente così che avrebbero dovuto suonare? Pieni. Provate Octupus' Garden.
Quando sarete arrivati al finale, in cui si susseguono in tutto il loro splendore A Day in The Life/Hey Jude/Sgt Pepper/All You Need Is Love, avrete un solo desiderio: ricominciare da capo.
I Beatles non come suonerebbero oggi ma come potremmo sentirli.
Sembrerà uno scherzo, ma questo è l'unico disco che quest'anno non potrete permettervi soltanto di scaricare.

9/10

29 novembre 2006

Do androids dream of electric sheeps?

Ho colmato una lacuna.
Ho visto Blade Runner. Il Director's Cut. Senza voce fuori campo e con il finale che avrebbe voluto Ridley Scott. La versione rimasterizzata digitalmente dove anche coloro che non hanno avuto la fortuna della sala cinematografica riescono finalmente a non vedere solo buio nel televisore.

Ho capito.

Ho visto cose che voi umani......

Nintendo rocks

Sembra che Nintendo sia partita alla grande. In America in una settimana sono state vendute ben 600.000 console Wii e oltre 450.000 copie di Legend of Zelda: Twilight Princess.
Sony aveva solo 400.000 PS3 disponibili. Le ha piazzate tutte.
Ma, almeno per stavolta, Nintendo è in testa.

28 novembre 2006

The Horrors

Stando all'hype che vi è attorno, in UK, The Horrors dovrebbe essere la band su cui puntare per il 2007.
Sono già stati in copertina ad NME. Hanno tenuto una "fantastica" esibizione nello storico piccolissimo 100 Club di Londra (come i Pistols). Il cantante Faris Badwan dopo essere stato pestato dai dei "bruti" nel quartiere di White Chapel è andato a sfasciare qualche palco a New York. Tutto sempre perfettamente documentato dalla stampa inglese.
Esistono solo due singoli. Difficilissimi da trovare e pubblicati solo in formato 7" (disponibili alternativamente su iTunes).
La loro musica è un 60's psycho-garage macchiato di sporchissimo R&B.
Immaginate i Birthday Party che stravolgono i Doors con l'attitudine dei Cramps.

Perfetti per stare in copertina ad un Rockerilla degli anni 80.
Entusiasmanti.



Il video è di Chris Cunningham !!!!!. Lei è Samantha Morton (Agatha di Minority Report)

27 novembre 2006

NME Cool List 2006

Beth Ditto dei Gossip è la vincitrice della NME Cool List 2006.

Ne dobbiamo dedurre che per NME è lei la più "Figa dell'anno".

Va be'. Sarà pure che gli Inglesi son sempre più avanti.......

26 novembre 2006

That's (west)life !

"Love" dei Beatles?
"Stop The Clocks" degli Oasis?
"18 Singles" degli U2?
Quale delle tre raccolte pubblicate questa settima avrà vinto la sfida delle vendite?
I Westlife han fregato tutti. Il loro album di covers "Love" è in testa alla UK chart.
E noi qui a parlare di rock'n'roll......

25 novembre 2006

Oasis - Stop The Clocks

Il Best degli Oasis. Il disco che a detta di Noel Gallagher non sarebbe mai dovuto esistere.
Se per qualche ignota ed ingiustificabile ragione non possedete Definitely Maybe e What's The Story Morning Glory correte ai ripari. Subito.
Aggiuntevi The Masterplan che contiene le B sides più belle mai pubblicate da una rock band.
Avrete non solo le 14 canzoni che contano delle 18 contenute in Stop The Clocks. Avrete gli Albums: ciò che resterà per sempre di quella storia irripetibile che sono stati gli Oasis.
Avrete i Classici. Gli ultimi.
Lasciate l'acquisto di questa inutile nuova pubblicazione solo ai vecchi fans. Quelli così affezionati da non essere capaci di rinunciare al completismo discografico.
Io ne conosco uno molto bene..........

6/10

24 novembre 2006

Wii

Venerdì scorso, negli USA, è partito pure qualche colpo di pistola tra chi faceva la fila per accappararsi la nuova Playstation 3. Contemporaneamente, in modo più silenzioso, è uscita anche Wii. La nuova console Nintendo disponibile in Italia dall'8 dicembre.
Non consolerà chi desiderava sotto l'albero di Natale il tecnoligicissimo nuovo modello Sony ma potrebbe essere una grossa sorpresa per coloro che videogiocatori non sono mai stati o lo sono da troppo tempo per accontentarsi esclusivamente di evoluzione grafiche.
Di primo acchito ho pensato che Nintendo, con questo nuovo sistema di controllo, stava puntando a farci fare i pagliacci davanti alla Tv. Un progetto fallimentare.
Poi la cosa mi ha incuriosito. Non è forse vero che ultimamente ho utilizzato con entusiasmo la PS2 solo per giocare a Guitar Hero o a Buzz?
E se Wii, coinvolgendo tutta la famiglia, andasse a pescare dove i vari Pro Evolution Soccer 6, Metal Gear Solid 27, Gran Turismo 48 non potranno mai arrivare?
La Sony, forte del primato, sembra non aver investito nulla, se non in tecnologia, per innovare un modello di gioco fondamentalmente rimasto uguale a se stesso da circa 20 anni. Nintendo, anche per necessità, ha scelto di osare. Wii è una macchina elegante esteticamente. "Povera tecnologicamente" ma economicamente più appetibile. I giochi potrebbero essere, come da tradizione, eccellenti e si potranno scaricare tutti quelli del passato (NES. SuperNes, N64...)
La Nintendo è un po' la Apple dei videogiochi. E se con Wii facesse un botto stile iPod?

Sono molto curioso di provarla.
Poi, semmai, dovrò capire come convincere Jacopo a chiederla a Babbo Natale.

22 novembre 2006

Marie Antoinette

Ai Francesi questo film non è piaciuto per niente. Non è questo il modo in cui desiderano siano trattati i loro ex monarchi:
"Che li si mostri con le teste mozzate o ne si parli con rispetto. Son cose serie."
Mica si può permettere ad una qualunque regista americana di trasformare Maria Antonietta in una reginetta pop. E poi quelle scritte alla Sex Pistols sul cartellone, roba adatta a "God Save the Queen".
Non siete quel tipo di Francesi? Vi piacciono Julian Temple? Vivienne Westwood? Adam Ant? Il Glam così come perfettamente dipinto in Velvet Goldmine?
Vi innamorerete di Marie Antoinette. Non farete inutili analisi storiche. Non penserete alla perfezione di Barry Lyndon con cui condivide la straordinaria costumista Milena Canonero. Vi abbandonerete alla sua leggerezza. Alle inquadrature mai banali e mai solamente estetizzanti.
Alla bellezza di Kirsten Dunst.
Tra montagne di dolci e infinite coppe di Champagne. Le note irriverenti di Cure, Bow Wow Wow, Aphex Twin, Strokes vi sembreranno le più appropriate e quella Versailles il luogo in cui gli Stones avrebbero dovuto incidere Exile on Main Street (non nella famosa Villa di Villefranche Sur Mer dove banchettarano senza ritegno con 200 anni di ritardo). C'è pure Marianne Faithfull che fa la mamma di Maria Antonietta.
Non sorprendente quanto Il Giardino delle Vergini Suicide.
Meno delicato di Lost in Translation
Deliziosamente pop.

7/10

Il Papa, i profilattici e Durex Play

Il Papa sta vagliando uno studio con le indicazioni sull'uso dei profilattici.
Un lavoro di oltre 200 pagine da lui stesso commissionato.
Una buona notizia. Speriamo non abbiano dimenticato il foglietto di istruzioni contenuto all'interno delle confezioni.

Nel frattempo però mi chiedo perchè in Italia nelle farmacie si fatichi a trovare la linea intera dei prodotti della Durex Play, peraltro disponibili nello store del sito.
In UK ne fanno la pubblicità in Tv.

21 novembre 2006

Uk Best Selling Albums Ever

Dopo 6 mesi di approfondite ricerche gli addetti della UK Charts Company hanno stilato la classifca definitiva degli album più venduti di tutti i tempi in Gran Bretagna.


cifre in milioni di copie - clicca per ingrandire l'immagine

C'è una rivoluzione al primo posto, dove da sempre si credeva stessero i Beatles con Sgt. Pepper.

Conforta vedere l'importanza degli Oasis con What's The Story Morning Glory.

Ma il primato inespugnabile dei Queen spiega molto sulla deriva della musica "alternativa" contemporanea.

thanks to eugenio

20 novembre 2006

PreGiudizio

Kezich venerdì sul Corriere ha parlato abbastanza male di Marie Antoiniette. E già questo....
Trovo i due film precedenti di Sofia Coppola magnifici.
Provo nei confronti della regista un'incondizionata simpatia.
Il fotogramma qui a fianco mi seduce totalmente.

Un'entusiasta Mariarosa Mancuso, nella sua recensione, ha scritto riguardo la celebre frase della regina sulle brioches: "Che doveva fare? Andarsene in giro con il pentolone della minestra come una Lady Diana qualunque?"

Il mio PreGiudizio nei confronti di Marie Antoinette è molto positivo.

19 novembre 2006

Jarvis - Jarvis

Ne ero rimasto molto deluso durante i primi ascolti. Non mi sono arreso sino a quando la settimana scorsa l'ho visto alla BBC ospite al Later with Jools Holland. Nella sua esibizione ho ritrovato l'inimitabile personalità di sempre. Quella dell'uomo che ha firmato "Common People", che ha invaso il palco di Michael Jackson durante i Brits, che ha celebrato il momentum del britpop a Glastonbury 1995.
Dopo le folle avrebbero cantato all'unisono solo per i Coldplay (sigh!).
Ho dato volume a Jarvis. Più volume. Ancora di più. La presenza di Richard Hawley mi è parsa meno invadente e l'influenza parigina, attuale residenza del nostro chic-hero, meno pericolosa. Ho sentito le atmosfere dei Pulp (c'è pure Mackey). Ho iniziato ad affezionarmici e ho capito che dopo tante tribolazioni questo è il miglior disco che Jarvis Cocker poteva produrre da solista. Nè nostalgico nè fastidiosamente maturo.
L'iniziale "Don't Let Him Waste You Time" è più efficace che nella versione di Nancy Sinatra per cui l'aveva scritta. "Black Magic" e "Fat Children" sono glam rock quanto Jarvis non era mai stato prima.
Poi, da "From A to I" (from Auschwitz to Ipswitch) a "Quantum Theory", il disco diventa più intimo e delicato. Meno facile, in quella parte che mi era inizialmente risultata deludente.
E' là che si nasconde l'altra parte del gusto e del sarcasmo di Jarvis Cocker: ultimo grande rappresentante della Britishness.
Le sue giacche, i suoi occhiali, la sua magrezza e i suoi gesti sono immortali.
Ma lui è ancora vivo.
Emozionante.

8/10

17 novembre 2006

Gallagherite

Un po' ovunque leggo un'insolita benevolenza nei confronti degli Oasis e delle interviste di Noel. (ben motivata e riportata qui e qui)
Ci si sta finalmente accorgendo che questa musica potrà fare a meno dei dischi, forse di tutto, ma non di vere Rockstar?

L'inutile odierna uscita di Stop The Clocks ha un solo merito. Aver riportato l'attenzione a quello che fu l'irriproducibile Fenomeno Oasis e al "nulla" che c'è stato dopo di loro. Centinaia di bands che hanno fatto il verso, che hanno deriso o che han fatto ridere. Si alcune brave, altre interessanti. Insomma tutta roba "carina".
Ma da allora ci si accontenta. Si aspetta e si spera. Consapevoli che il rock senza personaggi non esiste. E se non sono stati personaggi i Gallagher.......

Avendo visto gli Oasis solo in queste occasioni
  • 03/07/95 - Rolling Stone - Milano
  • 16/11/97 - Filaforum - Milano
  • 30/05/00 - Filaforum - Milano
  • 21/06/02 - Vox Club - Nonantola (best gig ever!!)
  • 16/07/02 - Stadio Menti - Vicenza
  • 22/11/02 - Filaforum - Milano
  • 12/05/05 - Alcatraz - Milano
  • 29/10/05 - Palaverde - Treviso
sono molto dispiaciuto di non essere riuscito ad aggiudicarmi i biglietti per il concerto acustico che Noel e Gem terranno al Blue Note di Milano il 29/11/06.
Devo convincermi che forse stavolta è giusto cosi?

16 novembre 2006

The Long Blondes - Someone To Drive You Home

Da Sheffield. Unica città inglese ad avere attualmente una scena musicale. Città degli Arctic Monkeys e città di quei Pulp che sono l'influenza principale degli attesissimi Long Blondes.
Al posto di Jarvis Cocker qui troviamo la femme fatale Kate Jackson, ma i riferimenti estetici, i gusti ricercati e i testi richiamano costantemente l'era d'oro del gruppo di "Different Class".
Peccato che nei Pulp non ci fosse solo fascino ma anche uno spessore musicale imparagonabile alle classiche melodie indie-disco dei Long Blondes.
Kate è brava, elegante, sicura. Un misto tra Chrissie Hynde e Debbie Harry (Patti Smith quando le atmosfere si fanno più profonde in Heaven Help The New Girl) ma il resto della band risulta musicalmente più vicino ai Franz Ferdinand che ai Pulp.
Niente di male se i brani non fossero interessanti solo a sprazzi, quasi mai nella loro interezza.
La musica pensa a Smiths, Cabaret Voltaire, Banshess ma non riesce ad amalgamarsi completamente con la parte cantata.
La profusione di energie è esagerata nel voler dimostrare che si fa dell'indie adulto. Che si guardano film d'essai, noir d'annata e che le influenze sono quelle della new wave colta.
Il risultato finale in "Someone To Drive You Home" è contrario alle intenzioni: un disco da ragazzini che si atteggiano ad essere grandi (impopolarmente dico che Long Blondes in questo sono e ottengono l'opposto degli Arctic Monkeys).
Due brani molto belli: Giddy Stratopheres e You Could Have Both. Per il resto ottimo indie d'ordinanza.
Mi sa che anzichè le nuove Elastica abbiamo scoperto i nuovi Sleeper......

6/10

15 novembre 2006

Non t'arrabbiare


Certo, è strano. Se dai del nazista a Sua Santità, con doppi sensi, vignette, fotomontaggi, ecc., tutta la cristianità borbotta, ma succede poco o niente. Appena fai una velata insinuazione a qualche sua movenza effeminata, ecco che al suo gagliardissimo segretario privato salta subito la mosca al naso. Strano.

many many thanks to malvino

14 novembre 2006

Ferretti da Ferrara

Per me è esistito solo un gruppo rock italiano: i CCCP.
Del resto non mi è mai interessato nulla. CSI compresi.
Ieri sera Giuliano Ferrara ad Otto e Mezzo teneva in mano il 45 giri di Ortodossia.
Davanti a lui c'era Giovanni Lindo Ferretti.

Ditemi pure ciò che volete, è stato emozionante.

Qui c'è l'intera puntata in streaming.

The Departed

Gimme Shelter è il più bel pezzo degli Stones.
Scorsese lo sceglie per la scena d'apertura del suo più bel film da Casino.
Jack Nicholson è quello che credevamo non esistesse più. Con gli occhi fuori dalle orbite è Frank Costello: capo mafia unto, lucidamente folle e con la passione di sporcarsi le mani di sangue. Siamo repentinamente gettati in una storia dalla quale non vorremmo più uscire.
Boston. Mafia sporca, poco elegante, che spara senza indugio. Se può in faccia.
Matt Damon è l'infiltrato di Costello nella polizia; Martin Sheen, capo della stessa, ha la sua talpa in Leonardo Di Caprio. Due giovani poliziotti che fanno i delinquenti o due giovani delinquenti che fanno i poliziotti.
Dialoghi magnifici. Attori straordinari (il già bravo Di Caprio è qui sorprendente). Sceneggiatura di ferro. Tutto vicino alla perfezione. O quasi. Scorsese però si concentra anzichè sull'antropologia della criminalità sull' equlibrio tra la fedeltà e la possibilità di tradimento alla quale sono continuamente sottoposti i personaggi centrali. The Departed è un remake (Infernal Affairs) e questa e l'unica probabile ragione che non fa emergere completamente l'inconfondibile impronta scorsesiana.
Colonna sonora molto rock'n'roll per il più rock dei registi sacri.
Quando Frank Costello cita Lennon sotto John canta: "Well, Well, Well".
E l'anno prossimo esce il suo documentario sui Rolling Stones......

8/10

12 novembre 2006

Playlist

Odio le premesse, ma non posso non farle.
Ho un affetto particolare per wittgenstein. Trovo Luca Sofri intelligente e particolarmente capace nello sviluppare argomenti.
Penso di avere parecchi gusti in comune.
C'è un problema però. Siamo entrambi appassionati di musica leggera: solo che quella che piace a me è opposta a quella che ascolta lui.
Un problema che diventa ancor più grande se Sofri scrive un libro sulle “2556 canzoni che non possono mancare" nei nostri iPod.
Un tomo intero di classificazioni. Di liste. Una mia personale ossessione.
Sabato scorso sono stato apposta in libreria. Ho preso in mano con timore Playlist. L'ho sfogliato già sapendo cosa ci sarebbe stato e cosa no. Luca è uno per cui il rock è meglio se non è rumoroso ed eccessivo. Uno che ai Nirvana preferiva i Pearl Jam. Uno da Lambchop.
Ho "verificato" un paio di cosette. Ho cercato appositamente quei Black Sabbath che non potevano esservi. Ho compiuto uno sforzo e sono uscito dalla libreria a mani vuote. Quasi un tentativo di non andare in cerca di rogne. Di non confrontarmi. Di lasciar perdere per non rovinare "un affetto".
Ho resistito per una settimana. Poi ho ceduto.
Mi era piaciuta l'idea/escamotage di Luca di far rientrare solo gli artisti in grado di avere almeno 6 canzoni di suo gradimento (ci si domanda ugualmente come diavolo sia riuscito ad inserire i terribili Green Day con questa logica). Lui ascolta fondamentalmente le canzoni mentre per me la musica leggera è soprattutto ciò che rappresenta. Mi incuriosiva.
Insomma: l’ho comperato.
Sì certo, mi fa un po' incazzare. Era inevitabile. Un libro di questo tipo si compera anche per quello no? Ma ha una splendida introduzione di 20 pagine sulla passione per la musica e sui cambiamenti che le tecnologie hanno prodotto sulla sua fruizione. L’idea di musica come canzone è editorialmente inusuale. Il libro è scritto in modo intelligentemente leggero. Ideale per curiosi e non “addetti ai lavori”. E' soprattutto molto ironico. Sempre. E questo dovrebbe permettergli di stare lontano dall'essere mai considerato una Guida Seria.
D’altra parte ho pensato: “Questo pericolo non c’è. Non ci sono neppure gli Stone Roses…………?”

10 novembre 2006

Spanish sharing

Alla fine di un processo tenuto in Spagna, il Giudice Paz Aldecoa ha assolto l'imputato accusato di aver condiviso file musicali con questa motivazione: “Una pratica che non tende a ottenere guadagno, ma soltanto copie private”.

Questa sentenza potrebbe aprire le porte alla legalizzazione del p2p nel paese iberico con grande preoccupazione da parte della IFPI che ha commentato la decisione del Giudice “inusuale”.

Da sottolineare che l'imputato era stato ‘beccato' in flagrante mentre consegnava un CD masterizzato ad altre persone con le quali si era messo d'accordo via e-mail, quindi non si tratta di un vero e proprio file-sharing anche se le canzoni del disco le aveva scaricate utilizzando un programma p2p, ma la sentenza potrebbe valere anche per gli utenti che non traggono assolutamente nessun profitto e utilizzano le proprie copie solo per ascolti privati.

Da ricordare che la Spagna è il paese che pochi mesi fa sembrava voler esprimere le intenzioni più restrittive a riguardo.

9 novembre 2006

Misure proibizionistiche

La nostra elegante ministra Giovanna Melandri avrà presto l'opportunità di incontrare personalmente i suoi stilisti preferiti.
Lo farà per dire loro: "Basta con le micro-taglie in passerella". "Basta con i 36 e i 38 in vetrina". "Si trovino nei negozi le misure delle Italiane".
Proporrà anche Valeria Marini come modella di riferimento al posto di Kate Moss?


leggi articolo

8 novembre 2006

Turn It On? Again?

Si sono riformati i Genesis.
Ma ciò che è ancor più tragico è che dicono di non averlo fatto per i soldi....
Il 14 luglio saranno a Roma per il concerto gratuito ai Fori Imperiali. Perfetti.

The Pocket DJ

Ecco, mi sono appena comperato su amazon.uk questo libro.
Io credo esistano solo due tipi di Playlists.
Quelle legate al vissuto. Troppo personali per poter essere condivisibili.
E quelle che, come in Pocket Dj, raggruppando le canzoni sotto un comun denominatore possono ispirare emozioni comuni.
Dalla testa del compilatore/dj/selecter alle gambe e ai cuori di chi ascolta.
Quello che una volta si chiamava: "fare le cassettine" o "mettere i dischi".

thanks to m-o-d

7 novembre 2006

Magic Numbers - Those The Brokes

Il primo disco dei Magic Numbers mi era piaciuto. Quei begli arrangiamenti e quelle deliziose melodie "freak" tra Mamas & Papas e la Motown mi avevano spinto addirittura a comperarlo originale.
Come per quasi tutti i gruppi dal gusto eccessivamente retro però, e in questo caso va anche peggio del solito, la prova del secondo disco risulta insostenibile.
Those The Brokes inizia ingannandoci. Ci fa pensare che forse sarà solo una brutta copia dell'album di debutto.
Magari.
Ben presto si capisce che reggere le buonumoristiche nenie che si sviluppano lungo l'interminabile durata del disco sarà operazione quasi impossibile, mentre uno dopo l'altro i brani si appiattiscono sempre più nella loro inutilità. Sognando Cat Stevens.
Mielosi, zuccherosi. A dieta ragazzi. Ne avete davvero bisogno, in tutti i sensi.

4/10

Anni '60: l'epoca dei Beatles

Inizia stasera su History Channel una serie che narra gli anni '60 attraverso la storia della band che più li ha segnati: i Beatles.
Non conosco ancora provenienza e qualità di questa realizzazione, mi auguro si tratti di un prodotto della tv britannica. Cinque i documentari:

'60-'61: La generazione ribelle
'62-'64: Sesso, spie e Rock&Roll
'65-'66: Il rinascimento Inglese
'67-'68: Gli anni della contestazione
'69-'70: La festa è finita

6 novembre 2006

Il patibolo

Sono contrario alla pena di morte.
Ma se il processo a Saddam Hussein si è scelto di farlo tenere ad un tribunale Irakeno perchè non si deve poi rispettare la sua decisione?
Perchè deve essere considerata "bastarda" la Gran Bretagna che non vi si oppone come stanno facendo gli altri stati europei? In particolare proprio quelli che della guerra non ne volevano sapere.
Cosa fanno, forse vogliono esportare democrazia anche loro? Non capisco.

Scioglimenti

Ieri sera sulla BBC2 è andato in onda Paul Weller: Into Tomorrow, documentario in cui lo stesso si racconta.
Noel Gallagher, in un intervento sull'importanza dei Jam, ha dichiarato che il posto lasciato vacante dal loro prematuro scioglimento è stato colmato negli anni successivi dagli Smiths. Scioltisi i quali dagli Stone Roses e a loro volta dagli Oasis.
Tutto molto condivisibile sebbene io reputi i Jam i meno importanti dei 4.
A questo punto la domanda, con tutto l'affetto che mi lega ai Gallagher, è: dobbiamo solo sperare che gli Oasis si sciolgano per vedere finalmente nascere un'altra grande band inglese?
Come on.

5 novembre 2006

Aspettando Borat

La Fox, convinta che il pubblico italiano non sia ancora pronto al fenomeno, sembra risoluta nel farcelo aspettare sino a marzo.
Intanto Borat è incredibilmente il film più visto negli USA ed entro domani lo sarà, con tutta probabilità, anche in UK da dove Sacha Baron Cohen proviene.
Questa è la recensione di Rolling Stone dove si possono vedere ben 4 estratti del film.
Qui sotto Borat da David Letterman.

3 novembre 2006

CSS - Cansei de Ser Sexy

In Europa non se ne è ancora accorto "nessuno", mentre negli Usa il disco è stampato dalla insolita (per il genere) ma gloriosa SubPop.
Vengono da San Paolo del Brasile.
Un solo maschio e cinque femminucce "stanche di essere sexy" ma con una carica electro-erotica irresistibile.
Arrivano proprio quando Peaches, maestra del genere, ha perso l'equilibrio spostandosi verso un territorio smaccatamente rock, adeguato alle esibizioni live ma troppo ridondante al solo ascolto.
CSS, al contrario, riescono meglio di chiunque altro a fondere idee da riot grrrls con pulsioni sofisticatamente pop.
Chi (come Gino Castaldo) sta perdendo tempo con il nuovo disco di Robbie Williams farebbe bene a dedicarsi a questo meraviglioso album di debutto. Vi troverebbe tutto ciò che il pop potrebbe essere se solo avesse un po' di coraggio in più. Tutto ciò su cui Madonna si avventerebbe non fosse troppo distratta dal comperare bambini.
Vi diranno che questa roba l'han gia fatta i Bis. I La Tigre. Gli Stereo Total. I Ladytron.....
Non è vero.
Ognuno di quei gruppi non è riuscito ad andare oltre il proprio schema. La forza delle CSS sta nell'unire il tutto rimanendo una specie di B 52's contemporanee. Appetibili sia per gli appassionati di suoni digitali e piste da ballo sia per chi pensa che l'erotismo possa essere anche ritmo e ironica leggerezza.
Straordinario sin dai titoli, "Let's Make Love and Listen to Death From Above", "Meeting Paris Hilton", "Art Bitch" (.....lick lick my art tit, suck suck my art hole), Cansei de Ser Sexy punta diritto verso le posizioni più alte dei migliori dischi del 2006.
Finalmente delle Brasiliane che piacciono anche a me...

8/10

2 novembre 2006

White Stripes of Coke

Jack White ha composto questo pezzo per lo spot della Coca Cola.
Qui da noi, alla notizia, molti si sono scandalizzati.
Quelli che: ....il rock sia "diabolico" ma non ammicchi con il vero "Satana", con l'Impero.
Non ce ne libereremo mai.
Eppure l'estetica degli White Stripes è quanto di più affine al gusto vintage della Coca Cola.
Un connubbio assolutamente perfetto e naturale. Vaglielo a spiegare...
Chissà se in Italia lo vedremo mai?



thanks to animal house

1 novembre 2006

Gender Bender

Sperando di non traumatizzare coloro che avessero una sensibilità del tipo di Elisabetta Gardini, volevo dire che trovo delizioso il manifesto del Gender Bender 2006.