Il primo disco dei Magic Numbers mi era piaciuto. Quei begli arrangiamenti e quelle deliziose melodie "freak" tra Mamas & Papas e la Motown mi avevano spinto addirittura a comperarlo originale.
Come per quasi tutti i gruppi dal gusto eccessivamente retro però, e in questo caso va anche peggio del solito, la prova del secondo disco risulta insostenibile.
Those The Brokes inizia ingannandoci. Ci fa pensare che forse sarà solo una brutta copia dell'album di debutto.
Magari.
Ben presto si capisce che reggere le buonumoristiche nenie che si sviluppano lungo l'interminabile durata del disco sarà operazione quasi impossibile, mentre uno dopo l'altro i brani si appiattiscono sempre più nella loro inutilità. Sognando Cat Stevens.
Mielosi, zuccherosi. A dieta ragazzi. Ne avete davvero bisogno, in tutti i sensi.
4/10
2 commenti:
non l'ho ascoltato, ma ti credo sulla parola!
Ti ringrazio per la fiducia
Posta un commento