The Beatles: il fenomeno artistico più importante del '900.
Che senso ha ritoccare i loro capolavori? Questa è la domanda con la quale mi sono avvicinato a Love.
Ho voluto fare una prova. Ho compilato, dalla discografia originale, una playlist che riproducesse l'intera esatta tracklist e mi sono messo all'ascolto. Mi sono sorpreso dello splendore di tale successione al punto di pensare che il merito di Love sarebbe stato solo questo.
Senza illusione sono passato a Love.
Non davanti al computer ma sul divano. Nella versione Dolby Digital.
Ho iniziato a pensare che in fondo le mani non le aveva messe un estraneo ma George Martin. Il quinto Beatles, colui che dalla cabina di regia aveva sentito come avrebbero dovute essere le cose. Colui che quarant'anni fa negli Abbey Road Studios aveva prodotto quei suoni che poi la tecnologia non era riuscita a riprodurre.
E mentre pensavo, dalle casse, per la prima volta, quei suoni li ho sentiti uscire. Mi sono sentito avvolgere e coinvolgere da ciò che "mancava", che era sempre risultato cupo.
I Fab Four furono dei maniacali sperimentatori, precursori di ogni esperienza che questa musica abbia vissuto. In Love tutto lo sforzo del loro genio emerge più evidente.
Non vi è stravolgimento alcuno. Tutto è raffinatamente delicato e rispettoso del passato.
Solo effetti sonori prima inudibili. Mentre il sapiente bootleg-style mash-up (voce di una canzone sopra l'armonia di un'altra) ha semmai il merito di far convivere le loro differenti fasi artistiche preservando la memoria delle incisioni del passato.
Quale amante dei Beatles non si emozionerà sentendo la sezione ritmica spingere a quel modo in Come Together? Chi sentendo questa While My Guitar Gently Weeps? (per la prima volta piace anche a me). Ma soprattutto chi non penserà che i brani del periodo psichedelico era esattamente così che avrebbero dovuto suonare? Pieni. Provate Octupus' Garden.
Quando sarete arrivati al finale, in cui si susseguono in tutto il loro splendore A Day in The Life/Hey Jude/Sgt Pepper/All You Need Is Love, avrete un solo desiderio: ricominciare da capo.
I Beatles non come suonerebbero oggi ma come potremmo sentirli.
Sembrerà uno scherzo, ma questo è l'unico disco che quest'anno non potrete permettervi soltanto di scaricare.
9/10
4 commenti:
Come si può leggere da me, sono completamente d'accordo.
Un autentico CAPOLAVORO.
Merito di George e (suo figlio) Giles "KulaShaker" Martin!
Bello questo post. Mi hai convinto
Ted
Grazie Ted.
Ottimo post! E grandi Beatles.
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