
Impressionante come due generazioni possano rispondere allo stesso modo quando Dickinson, gambe divaricate sui monitor, alza le braccia al cielo. Quando urla "Scream for me Bologna". Quando appare Eddie o quando Steve Harris "mira" con il suo Fender.
Quelli che la prima volta li avevano visti proprio nel qui celebrato "World Slavery Tour" ('84) e coloro per cui i Maiden sono iniziati quando io li ho abbandonati ("Fear Of The Dark"). Lo fa allo stesso identico modo il giovanissimo headbanger al mio fianco e sulle mie spalle durante "The Number Of The Beast".
Poi si cresce. Si supera la ragione che è all'origine della propria passione e ci si dedica a cose molto meno divertenti, a patto che siano apparentemente ricercate.
Meglio se effimere: la concretezza è per i ragazzini.
L'ineguagliabile intensità del rapporto fan - artista che si consuma nel rito del concerto Heavy Metal non la si ritroverà più in nessun altro genere.
A volte, come l'altra sera, ci si inciampa nuovamente contro e si è felici di essere stati metallari. Perchè un po' lo si resterà sempre.
le foto
la scaletta (by captain howdy)