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Scarsi. Scarsissimi.
Tutto "Amen" letteralmente massacrato da un'accozzaglia di suoni acuti e scomposti. Chitarre che non escono se non nelle pose sproporzionate di chi le imbraccia e valanghe di fastidiose tastiere "distorte" nell'inutile tentativo di riempire.
Va meglio nei pochi
brani del repertorio "vecchio", là dove la musica conta molto meno e il debolissimo Bianconi può tornare al suo ruolo cantautorale.
Purtroppo, dal vivo,
Charlie Fa Il Surf è solo fiacco casino,
Panico non riesce a far muovere un piede,
Alfredo non emoziona e
Baudelaire suscita esclusivamente la rabbia della delusione.
Un disastro del quale ricordare solo due significative note di colore.
Tocca a
Il Liberismo Ha I Giorni Contati. L'ingenuo Francesco ha notato che il pubblico del locale (tutto esaurito!) ha appena cantato a memoria anche la "vecchia"
I Provinciali. Questi sono i suoi fans, non vede camicie verdi e, certo che il "male" alloggi sempre un po' più in là di dove ci troviamo, chiede: "Allora, le elezioni le avete vinte o le avete perse?".
Da sotto il palco, il popolo "
it is a hard day's night and I've been working like a dog" urla: "Vinte!". Bianconi incredulo risponde: "E va beh!"
Alla fine di
Alfredo (non credo certo a causa della poco emozionante esecuzione) una tipa delle prime file grida: "In Veneto non sarebbe successo!".
Bianconi, esterefatto, le si rivolge e cerca giustamente il confronto: "certo che siete terribili!", "ma chi sei tu, la fidanzata di Alfred Hitchcock?".
Forse in mente aveva Adolf Hitler, ma si trattiene, ci ripensa e sceglie di proseguire. Bianconi non è Manuel Agnelli e una così bella serata non la vuol certo rovinare con la mazza da golf.