24 aprile 2008

The Last Shadow Puppets - The Age Of The Understatement

Prima la splendida 505, che concludeva "Favourite Worst Nightmare". Poi, a Glastonbury, una versione di Diamonds Are Forever capace di guadagnarsi i complimenti di madame Shirley Bassey.
Ormai era chiaro: Alex Turner doveva trovare il modo di esprimere questo suo "lato". Intrigante ma troppo personale per essere affidato alla responsabilità del terzo album degli Arctic Monkeys.
Alex, il migliore della sua generazione, l'unico con un talento compositivo fuoriclasse, allora ha chiamato l'amico dalla voce identica: Miles Kane degli ancora "ignoti" The Rascals.
I due, coadiuvati dal solito James Ford, si sono fatti mettere a disposizione un'orchestra di 22 elementi, la London Metropolitan, e sotto la guida ispiratrice di Scott Walker hanno messo assieme 10 piccoli gioielli (12 per chi ama Richard Hawley).
Dei '60s "light-dramas" in cui l'orchestrazione riesce nel rarissimo obiettivo di rendere lieve ciò che solitamente trasforma in barocco.
Sentite My Mistakes Were Made For You.
Più che un side-project, un "gioco da ragazzi" in cui Ennio Morricone sembra dirigere i Coral per musicare 007 .
Un album meraviglioso come la sua copertina.

9/10

9 commenti:

ale ha detto...

non sono più in grado di cambiare disco. incredibile come un disco così "adulto" nasca da un moccioso. i ragazzini non sono più quelli di una volta...

Anonimo ha detto...

ne volevo parlare anch'io di sto disco prima o poi...

veramente bello! progetto molto interessante...anche se credo cannibale verso le scimmiette

birdantony ha detto...

bello, bello, bello!!! :)

Anonimo ha detto...

grandissimo onanrecords, lode a te!
questo album ragazzi è un progetto fantastico, meno "rock giovanile", molto molto più maturo. sembra fatto apposta per avvicinare un pubblico "più grande" alla figura di alex turner e a quella degli arctic monkeys, senza contare la pubblicità implicita che ne verrà a Miles Kane e ai suoi Rascals, che a breve pubblicheranno il loro album. saluti da www.arcticmonkeys.it

ILNomeNonConta ha detto...

Un "gioco da ragazzi" in cui Ennio Morricone sembra dirigere i Coral per musicare 007.
Questo.

Anonimo ha detto...

Per me un commosso e riverito omaggio ad un Inghilterra degli anni sessanta che nel suo stile rappresentava molto l'età dell'understatement appunto. Più John Barry che Morricone comunque

Anonimo ha detto...

"10 piccoli gioielli (12 per chi ama Richard Hawley)."
Io amo Richard Hawley ma il mio cd ha solo 10 pezzi.
Decripta!
:-)

onan ha detto...

joyello: un rebus che fatico a risolvere. Ti piacciono molto anche le due canzoni che per me sanno troppo da Hawley (le ultime) e invece non reputi gioielli altre due che non so quali siano?

Anonimo ha detto...

Ah no, ecco svelato il mistero. Era solo confusione numerica. I pezzi dell'album sono 12... ma dalla tua recensione avevo dimenticato questo "particolare" e pensavo la tua frase andasse letta come: "le canzoni del disco sono tutte dei piccoli gioielli (ma per chi ama Richard Hawley ce ne sono anche altre due)."...
Ma ora è tutto chiaro.
Chiarissimo, no?
:-)

E comunque...a me piace molto R.Hawley... un po' meno "The Time Has Come Again" ma la' in fondo va bene anche lei.