4 dicembre 2012

The Rolling Stones - London O2 Arena, 25/11/12

'50 years to get from Dartford to Greenwich...'  Il cinquantesimo compleanno della piú grande Rock'n'Roll band di sempre celebrato con i coetanei (70 and counting) provenienti da mezzo mondo. Chi agghindato a dimostrare che questa roba l'ha vissuta sulla pelle, e chi, pur di esserci, venuto (giuro) con la bombola d'ossigeno. Poi ci sono quelli che all'epoca di I Wanna Be Your Man (di Lennon/McCartney scelta per l'apertura) non c'erano ma che, sepolto il punk, possono godersi lo spettacolo senza tanti problemi di coscienza; quelli con gli occhi a mandorla nelle prime file del pit che soli han potuto pagare le indicibili cifre di quei biglietti; infine quelli a cui Start Me Up ricorda quanto Torino '82 fosse irraggiungibile per i loro 12 anni. Anche Noel Gallagher, che molto tempo fa ironizzava sullo scimmiottare di due vecchi in calzamaglia di nome Mick e Keith, sta qui stasera, giustizia vuole a fianco di Rob Zombie.
Su un palco gigantesco quanto intimo per la sua essenzialità gli Stones appaiono subito esattamente ció che devono: rughe e magrezza. L'energia nervosa di Jagger, il gesto naturale di Richards, il divertimento di Wood, la sorprendente certezza ritmica di Watts. Tutto li come sempre immaginato e mille volte visto documentato. Sono gli Stones: vecchi ma uguali.
Per set un tripudio di impeccabili classici. Jagger ironizza stiano per eseguire "Their Satanic Majesties Request" nella sua interezza, invece Paint It Black é seguita da Gimme Shelter con Mary J. Blige e superata da una splendida Wild Horses. Down The Line ospita un metallico Jeff Beck, It's Only Rock'n'Roll But I Like It vede apparire un (lui sí decrepito Bill Wyman) e a Midnight Rambler (momento piú alto della serata) si aggiunge un incredibile Mick Taylor. Piu Stones di così... La nuova Doom And Gloom é uno schiaffo a tutti i gruppetti che credono per scrivere un pezzo alla Stones basti essere giovani. Brown Sugar fa pensare sia finita (cosí é sempre stato nei concerti degli ultimi anni) ma ci sono ancora Simpathy For The Devil con Mick in pelliccia, You Can't Always Get What You Want con il coro e una Jumping Jack Flash per chiedersi come siano ancora possibili tanta attitudine, talento ed energia. Non c'e' più tempo per I Can't Get No Saisfaction.
Abbiamo visto gli Stones. A Londra. 50 anni dopo. Non ci hanno deluso in niente. Potremmo davvero chiudere qui.

30 novembre 2012

Crystal Castles - London, Brixton Academy 24/11/12

Crystal Castles e' pensare alla loro estetica chic-nichilista e al rapporto oltre-punk di Alice Glass con il pubblico. Poiche' lo si pensa cosi tanto che talvolta si riesce quasi a farseli piacere, una Brixton Academy stracolma ed eccitata appare il luogo ideale per verificare lo spessore di tanto hype.
Per backdrop la premiatissima fotografia che sta in copertina al terzo album: la yemenita con il burqa che tiene tra le braccia il figlio ferito. L'impatto di Alice e' da subito ancor piu' travolgente di quanto auspicato. Fisicita' pura su un muro di volume distorto e braccia tutte protese a prenderla. Smarrimento su come reagire solo quando ‘There’s no heaven, there’s no hell… there’s just fucking nothing’accende candele per un suo amico di 18 anni morto il giorno prima. L'anarco-party riprende con un'intensità' che culminerà in un pianto finale difficile da decifrare. Alice si da' in continuazione, il pubblico la trasporta e la sostiene diritta. Non c'e' stage-diving, ma un crowd-surfing eretto con una donna per protagonista. Non c'e' sesso in tutto cio' e questo rende punk la normale electro-trance che il sempre in ombra Ethan Kath produce. Sorprendente e vitale il batterista, indispensabile a renderli musicalmente live. Ma si sa, per ragioni estetiche, i Crystal Castles sono e rimarranno in 2. Da vedere.

29 novembre 2012

Robbie Williams - London O2 Arena, 23/11/12

Ho visto un grandissimo entertainer cantare (meglio di quanto avrei mai immaginato) con una band che suona a volume Rock. Quando very very special guest e' uscito Gary Barlow, il dispiacere e' stato subito soppiantato, tra le urla quarantenni, dall'opportunita' di poter realisticamente comprendere cosa i Take That abbiano significato per questa nazione. Durante Angels (almeno sino a qualche tempo fa il pezzo piu' richiesto ai funerali) ho visto piangere tutti, anche i maschi accompagnanti. E Robbie, a ragione, anziché così ha scelto di chiudere con Losers (dall'ultimo album). Tie'.

11 novembre 2012

Skyfall

Il primo 007 che mi convince dall'inizio alla fine. E non sto parlando di Daniel Craig, ma di un film finalmente diretto da un regista capace e raffinato come Sam Mendes. Puro intrattenimento di altissimo livello. E viva la birra.

3 novembre 2012

Amour

Malattia, vecchiaia, accudimento, chi può rimanere indifferente? Ma la forza con cui "Amour" tira dentro quell'appartamento, in cui è interamente girato, è intima bellezza. Straordinaria l'interpretazione della Riva, l'eleganza di Trintignant, la misura di Haneke. Un film perfetto. Sulla vita, l'amore, la morte. Imperdibile.

23 ottobre 2012

Voivod - Bloom, Mezzago (20/10/12)


Meglio tardi che mai.
All'epoca comprai il vinile di "Dimension Hatröss" (1988) senza riuscire a capirlo.
Ci sarebbe voluto Jaky con la sua passione per tutto quel Metal troppo "avant-garde" per papà.
Abbiamo visto i Voivod nel buco nero dove suonarono i Nirvana. Non so se ho capito, ma è stato meraviglioso. Un tecnologico Rrröööaaarrr di futuristiche lamiere arrugginite. Viva i Voivod.

Grazie Jaky.




Bravissimi anche i doomsters psichedelici italiani Rise Above Dead (in versione senza cantante) che li hanno preceduti.

1 ottobre 2012

Reality

Il più bravo di tutti non può fare un film brutto. Bastano, e avanzano, la scena del matrimonio, della discoteca e dell'aquapark (evoluzione della più bella immagine di Gomorra: la piscina sul terrazzo alle Vele di Scampia). Ma se, in una trama che non convince, Garrone intervalla al suo modo di inquadrare una teatralità alla De Filippo può deludere.

17 settembre 2012

Pietà

E' senza pietà. Senza speranza. Comunista. Così duro e violento che si fatica. Ma è un Kim Ki-Duk, questo, che non annoia un solo istante. Turba, disturba e rimane impresso.

16 settembre 2012

E' stato il figlio

E invece è stato il gusto geniale di Ciprì: corpi, pance, mutande, pepite di forfora, queer-strozzini... Straordinaria black comedy (a colori) e attori/personaggi resi indimenticabili. Bellissimo. Di più.

11 settembre 2012

Terraferma

Mi è inaspettatamente piaciuto. Bei colori. Bella storia non a tesi. E l'occhio di Crialese nell'inquadrare i turisti sulla spiaggia che lascia pensare sarebbe capace anche di altro.

10 settembre 2012

Brave

Un Pixar che non lo è, ma infinitamente migliore di Cars 2. Un Disney: buono e divertente come quelli di una volta.

Il Cavaliere Oscuro - Il Ritorno

Ottimo Megalo-Nolan in drammone revolution-shakespeariano con supercast, cyber-anarco villain e Hathaway in Vertigo-tacchi. Aiuto: ora potrebbe arrivare Robin.

9 settembre 2012

Diaz

Tra i capi d'imputazione dei poliziotti condannati avrei messo anche l'aver ispirato un film come "Diaz".

20 luglio 2012

The Stone Roses - Ippodromo di San Siro, 17/07/12

Non importa che le recensioni inglesi siano state straordinarie. Si tratta degli Stone Roses e so con chi ho a che fare. Ho visto le registrazioni dei concerti dell'epoca e anche qualcosa su YouTube da Heaton Park: Ian Brown non becca una nota. Qui, come non bastasse, siamo in Italia e mancherà l'esaltazione collettiva britannica per la band che ha inciso uno dei miei 10 dischi preferiti di sempre e la canzone (I Am The Resurrection) che rappresenta la sintesi di cosa sia il Rock. Quella che, per intenderci, farei sentire all'alieno.
Sono pronto alla più grande delle delusioni. So che ci devo andare, ma vorrei evitare tanta sofferenza. Mick Jones che apre scanzonando allegramente "cover" dei Clash (in due brani appare anche John Power) non agevola il mio umore. Temo davvero il peggio.
Parte I Wanna Be Adored. Sono bellissimi. Cantiamo tutti al punto che non capisco se siamo noi che li copriamo o loro che funzionano. Sono loro: incredibili. Magnetici come Ian Brown. Solidi come Mani. Prodigiosi come Reni. Stranianti come John Squire. Don't Stop fino alla fine. Fools Gold l'apice, la danza. Made Of Stone le mani levate. Waterfall la gioia. Love Spreads la Les Paul urlante al cielo. This is The One. Uno dei migliori concerti di sempre. Una serata indimenticabile. I Am the Resurrection.

19 luglio 2012

The Cult - Piazzola Sul Brenta (PD) 13/07/12

Non ti aspetti niente, anzi sospetti che Ian Atsbury sarà il Piero Pelù che hai sempre temuto. E invece: Ian è affaticato ma catalizza, Billy Duffy è in forma e il batterista scopri che è stato pure nei Testament, negli Exodus, negli White Zombie. I "classici"ci stanno tutti in poco più di un'ora di concerto e i brani del nuovo disco suonano così bene che vien quasi voglia di ascoltarlo.
Ma ciò che più sorprende è che incontri i metallari delle medie, i new wavers degli anni '80, gli appassionati e gli amici di una vita. Non siamo in tantissimi, ma ci siamo tutti. Perché i Cult non sono mai stati importanti musicalmente, ma la loro elementarità teneva insieme quelli che erano orgogliosi di farsi dire dai puristi: "ma come fai ad ascoltare i Cult?". Stasera, indomiti, ci siamo ritrovati ed è stato bellissimo.

16 luglio 2012

Jon Lord (1941 - 2012)

L'unico tastierista che ha fatto impazzire gli amanti della chitarra. R.I.P. Jon e grazie di tutto.

28 giugno 2012

Portishead - Villafranca (VR), 26/06/12

Dopo questo, e senza alcun disco nuovo, mi aspettavo la delusione. E invece all'interno di una cornice incantevole, con tanto d'erba sotto i piedi, abbiamo visto un concerto meraviglioso. Così bello e perfetto che di solito non mi piace. Tempo 15 minuti ogni perplessità si annulla. Il crescendo di controllo sonoro e l'intensità (e la bravura) di Beth Gibbons tirano dentro fino alla fine. Nessuna sbavatura, nessun calo, quando sarebbe bastata anche solo Roads eseguita così. Bellissimo.

27 giugno 2012

Gods Of Metal 2012 - Milano, 24/06/12

La location, si sa, è terrificante e a rivedere il cemento della fiera di Rho viene voglia di fango. Arriviamo per i Lamb Of God, a cui è concesso un set decisamente più lungo di quello del Download. Un po' troppo e tanto impatto rischia la noia. I Black Label Society, e stavolta li ho seguiti bene, confermo: sono i Ligabue dell'Heavy Metal. Facili, grezzi e boriosi. Immensi invece gli Opeth che, se da un lato hanno dato ampio spazio al raffinato Prog di "Heritage", per oltre la metà del set hanno espresso le proprie devastanti radici Death. Bel contrasto, bella presenza (Mikael Akerfeldt è un inaspettato entertainer) e sfoggio di talento. Da rivedere il prima possibile. Ozzy è partito a palla (Bark At The Moon, Mr Crowly...) con la sua band e le canzoni del proprio repertorio solista, poi il prodigioso Cufletos ci ha trascinati in Rat Salad e sono usciti i "Friends": Geezer Butler e Slash. Quest'ultimo, oltre al carisma, con il suo stile rock'n'roll ha dato ad Iron Man, War Pigs e N.I.B. un gran tiro. Sentirle con questa insolita impronta è stato un piacere, ma devo ammettere che poi la mano di Zakk Wylde (arrivato per Fairies Wear Boots) è suonata decisamente più Black Sabbath. Purtroppo ad Ozzy da questo punto (3/4 del concerto) la voce è andata. Ce ne siamo accorti tutti e non è importato a nessuno. Lui è Ozzy e alla fine c'è sempre Paranoid..

15 giugno 2012

We went to the Sabbath

Fango al ginocchio, pioggia incessante, vento fortissimo, ampie aree allagate. Queste le drammatiche condizioni in cui venerdì il festival aveva aperto. Sabato c'era stata una tregua, ma non siamo tipi da illusioni: domenica mattina siamo partiti pronti a tutto e con i nostri "die with your boots on" wellies abbiamo marciato convinti verso la meta. A fine giornata, anzichè inzuppati ci siamo scoperti il viso scottato...
Ero stato a Donington nel 1988 e nel 1991, ai tempi del Monsters Of Rock, ma mai al Download. Abbiamo trovato un festival fantastico, mastodontico nelle dimensioni, eccellente nell'organizzazione e splendido nello spirito. Il Glastonbury dell'Heavy Metal.
Entriamo appena in tempo per i Kyuss Lives! (sono, come quasi tutto ciò che abbiamo in programma di vedere, sul palco centrale: il Jim Marshall Stage) e pensiamo di trovarci davanti ai Kyuss a tutti gli effetti. La mancanza di Homme e Olivieri non va oltre quella estetica. Gli originari Oliva (che voce!) e il bonhamiamo Bjork suonano Kyuss e gli auguriamo lunga vita oltre le cause legali con gli ex-membri. 
Gli Anthrax sono gli artefici della più inaspettatamente coinvolgente performance della giornata. Un breve greatest-hits con Belladonna trascinantissimo e band in piena forma determinati a riscattare la posizione di perdenti dei Big 4. 
E' il momento dei circle-pits. Randy Blythe, al comando dei suoi Lamb Of God, mostra come il posto reso vacante dai Pantera sia loro. Almeno sino a quando il gruppo di Phil Anselmo non si riunirà (si vocifera) con Zakk Wylde. Noi però intanto i Black Label Society (logo presente sulle schiene dei giubbetti manco fossero i Motorhead) non li capiamo e, mentre Zakk imbraccia quell'orribile chitarra fatta a bara, andiamo a gustarci l'offerta della cucina locale ripromettendoci di recuperare al Gods Of Metal. I Megadeth saranno anche supporter di Santorum, ma da veterani ineccepibili suonano Classic Metal come pochissimi altri. Holy Wars paralizza il pubblico.
Conquistiamo la transenna sotto il tendone del Pepsi Max Stage, dei Ghost abbiamo osato comperare la maglietta ancora prima di sentirli. Sul centrale ci sono i Soundgarden, ma non hanno certo l'appeal per distoglierci dalla curiosità per gli anonimi svedesi mascherati. I Ghost sono la band da vedere (ho amato alla follia i Mercyful Fate) e ci lasciano a bocca aperta. Papa Emeritus canta da "dio" e gli incappucciati sono tutti tecnicamente sorprendenti. Teatrali, eleganti e soprattutto credibili: sotto le tuniche mica si intravvedono scarpe da ginnastica, ma calzature degne di un prelato. Miglior rivelazione Heavy Metal degli ultimi anni (tanti). 
Ci siamo. I Black Sabbath. La band più influente di tutti i tempi. I Beatles dell'Heavy Metal. Gli archetipi di tutto ciò che ci circonda. Sugli schermi passa un montaggio dei loro immortali cavalli di battaglia e 100.000 metallari tremanti si preparano a celebrare l'ultimo sabba. Lenta, macabra, supportata dal tonante basso di Geezer Butler, apre proprio Black Sabbath. Ozzy appare subito splendido, consapevolmente estasiato dalla portata dell'evento, ma è solo quando finalmente inizia a cantare che scopriamo che la sua voce è in serata. Siamo salvi. Tommy Cufletos sta picchiando forte e preciso, nessuna preoccupazione su di lui (Bill Ward, dopo quello che ha scelto, qui stasera non lo vuole nessuno). Gli occhi ora sono tutti su Tony Iommi che sta per prendere il controllo. Non si può credere a ciò che esce da quelle dita mozzate. Così sorridente, verrebbe da non credere neppure a ciò che purtroppo sappiamo sul suo linfoma. L'uomo dei migliori riff di sempre suona come se fosse l'ultima volta. L'armonica di Ozzy lotta contro il tappeto ritmico, la chitarra di Iommi gli fa il verso, è The Wizard. Behind The Wall Of Sleep, Geezer a centro palco e diritti dentro a N.I.B. La progressione è impressionante. Il lato A di "Black Sabbath" è completato. Ozzy si rivolge al 'strongest man in the world' al 'the real Iron Man' alla sua sinistra, è il momento di ciò che siamo venuti fin qui ad urlare all'unisono: 'Tony, Tony, Tony, Tony,Tony...' E lui ci tuffa Into The Void. Non mi aspetto che sia durante Under The Sun ma è lì che mi commuovo. E' il suono. Niente suona così. Ancora Snowblind, le sirene di War Pigs, cantano tutti. Sweat Leaf, Symptom Of The Universe e il drum-solo onorevolmente concesso al fantastico Cufletos. Iron Man potete immaginare cos'abbia significato. Senza tregua Fairies Wear Boots, Tomorrow's Dream e Dirty Women per uno sfoggio finale dell'immensa bravura di Iommi. Children Of The Grave, la mia preferita, ed è già Paranoid. Fuochi d'artificio, la scritta Black Sabbath di "Master Of Reality" sugli schermi. 
E' finita. Forse non finirà mai.


PS
Ad un certo punto dell'interminabile camminata verso l'uscita del festival. "Papà, penso che sia stato meglio vederli con Cufletos che con Bill Ward."

12 giugno 2012

Die with your boots on

Siamo stati al Download festival e abbiamo visto i Black Sabbath!
Ecco le foto della spedizione.

9 giugno 2012

Jaky - Walk

Walk dei Pantera per la festa di fine anno della scuola media Anna Frank di Montecchio Maggiore (VI).
Jaky alla batteria, canta il professore.

24 maggio 2012

Black Sagath

Se è vero che l'Heavy Metal discende, come forse solo la fede calcistica e certamente più di qualsiasi religiosa, i Black Sabbath sono la band che ogni metal-dad sogna di poter far vedere al metal-kid.
Appena Henry Rollins ne annuncia la reunion comperiamo i pit-tickets per il Gods Of Metal. Ma Tony Iommi si ammala, il tour salta e rimane in piedi solo la data di Donington (luogo che per il metallaro equivale alla Mecca). Una follia, Iommi potrebbe non farcela, ma comperiamo i biglietti: è l'ultima possibilità ed è alla Mecca. Il valore aggiunto è inestimabile. Mentre controlliamo quotidianamente se si sa come Tony reagisce alla chemio, scopriamo che Bill Ward non ci sta più per ragioni contrattuali. Impossibile, l'ultimo concerto dei Sabbath, Tony morente e Bill si mette a fare i capricci. Rimane negli Stati Uniti, non si sposta in UK, dove Geezer e Ozzy hanno raggiunto Tony per provare a mettere insieme un disco. Bill tira la corda e la band annuncia un warm-up a Birmingham. In casa, non può essere che Bill non vada. Niente, non molla (da buon fan tento inutilmente di scrivergli anch'io) mentre gli altri tirano diritto. Tutto rovinato.
Finchè non vediamo i video della serata e Jacopo (il mio piccolo batterista) osserva e si appassiona a Clufetos in una sorta di identificazione generazionale: i dinosauri che stanno in piedi con il giovane. Altri video, la scaletta e siamo convinti: sono i Sabbath!
Con o senza il pentito Bill al Download sarà una festa.

15 maggio 2012

Metallica - Udine, Stadio 13/05/12

Un giubbetto così avrebbe meritato il tour celebrativo di "Ride The Lightning" (arriverà). Invece, per il 21esimo (?!) anniversario del "Black Album" suonato al contrario, ancora Robert Trujillo nella solita inguardabile canottiera (90 € al merchandising), quando un senso questo tour lo avrebbe avuto solo con il ritorno di Jason Newstead.
Ne escono bene The Struggle WithinWherever I May Roam e Holier Than Thou; The Unforgiven un pasticcio (Ulrich è così non in serata che lo sento anch'io), Sad But True e Enter Sandman sappiamo come vanno. Scaletta gravemente penalizzata e performance che ricorda il tiro devastante del "Big Four" dell'anno scorso solo nella perfetta esecuzione di Battery. Ovviamente ci siamo divertiti un sacco lo stesso. Bravi i Gojira, snervanti di genere i Machine Head.

8 maggio 2012

Bye Bye Adam

Mentre il blog non è ancora ufficialmente morto, il tumore ha sconfitto Adam Yauch. Quindi sulla fiducia di chi i Beastie Boys li ha amati più di me, per il video di Sabotage, per il Tibet, per Kerry King o per ciò che volete voi..., prima io mi possa pentire di non averlo fatto: lo voglio ricordare. E qui non poteva che essere così:


8 febbraio 2012

ACAB

Sollima, come già nel riuscitissimo "Romanzo Criminale - La Serie", racconta ad un pubblico italiano, storie molto romane (celerini come centurioni), con stile internazionale. Montaggio molto fisico, scelte musicali accattivanti (Joy Division, White Stripes, Kasabian, Clash...), attori perfettamente calati nel ruolo (bravo Favino) e approccio non moralistico alle questioni (eccessiva solo la sfuriata di Nigro davanti al parlamento).
Per mostrare che i celerini non sono figli di puttana non serve nascondere l'ambiente fascio che li circonda, lo spirito della banda che li accomuna e le faticose contraddizioni che stanno dietro ai loro scudi. Per le anime belle c'è sempre l'altra parte: gli Ultras, i Naziskin...

6 febbraio 2012

La Talpa

La fatica di non riuscire a capire tutto è compensata dalla voglia che rimane di rivederlo. L'estetica toglie il fiato. Così misuratamente inglese che pare sovietico. Spie vere non James Bonds. Personaggi magnifici e straordinaria prova di sottrazione di un Gary Oldman dal quale è impossibile distogliere lo sguardo.

31 gennaio 2012

RS: 100 dischi italiani più belli di sempre

Un tempo, tra le altre cose, su questo blog si disquisiva assai di liste e di classifiche. Ora, nonostante tutto, l'idea di Rolling Stone di celebrare il centesimo numero con uno speciale sui migliori 100 dischi italiani di sempre non poteva lasciarmi indifferente.
Non tanto perché non ricordo altri tentativi di questo genere (Mucchio Extra ne stilò una, ma era altra cosa: molto "indipendente"), quanto perché compilata da una giuria dal gusto potenzialmente "rock" con netta predilezione per la musica anglosassone.
Come dire: quali sono i 100 migliori dischi di musica italiana per coloro che la musica italiana non l'hanno mai amata?
Al di là delle necessarie polemiche su chi c'è e chi non c'è o sui CSI nei primi 10 (lo sapete che ciò che conta sta lì, il resto è per accontentare) al posto dei CCCP (al 12): mi pare una buona classifica.
Vasco Rossi, che è stato quanto di meglio ci siamo potuti permettere, sta sul gradino più alto del podio, in compagnia di coloro che sono stati i più capaci, con successo, di essere altro: Battiato e Battisti.
"Bollicine" al n.1 è onestamente perfetto.

1. Vasco RossiBollicine
2. Franco BattiatoLa voce del padrone
3. Lucio BattistiUna donna per amico
4. Fabrizio De AndrèCrêuza de mä
5. JovanottiLorenzo 1994
6. Vinicio Capossela: Ovunque proteggi
7. DiaframmaSiberia
8. CSI - Consorzio Suonatori IndipendentiLinea gotica
9. AreaArbeit Macht Frei
10. A. CelentanoA. Celentano con G. Libano e la sua orchestra

9 gennaio 2012

Iron Man non ci lasciare

Una notizia veramente di merda: Tony Iommi, il papà di tutto quanto ho più amato nella musica, ha il cancro.

8 gennaio 2012

J. Edgar

L'ispettorre Callaghan porta i suoi rispetti al perfido capo dell'FBI: Priscilla.
Un ritratto noioso nella ricostruzione storica quanto super-camp in quella amorosa. Trucco e parrucco ai limiti del ridicolo. L'amato di Hoover sembra Ruggero De Ceglie de "I Soliti Idioti".
"Dai cazzo, Edgar!"

5 gennaio 2012

Le Idi di Marzo

Un attore più bravo a fare il regista che sa stare al suo posto. Ai belli (Gosling e Wood) la parte dei grandiosi protagonisti. Ai migliori di tutti (Symour Hoffman e Giamatti) le interpretazioni portanti di una sceneggiatura perfetta. Tesa e chiara.
Non ho mai amato Clooney, ma questo film è: il Cinema che mi piace.
Gli auguro una pioggia di Oscar.

4 gennaio 2012

Sherlock Holmes - Gioco di Ombre

Rocambolesco, balistico, esplosivo. Altro che giallo deduttivo, Guy Ritchie si capisce solo lui e i rallenti flashbacks (che stile, che noia) spiegano ciò che lo spettatore non potrebbe comunque mai intuire. Bravo Downey Jr, divertente l'ultima mezz'ora.