27 giugno 2012
Gods Of Metal 2012 - Milano, 24/06/12
La location, si sa, è terrificante e a rivedere il cemento della fiera di Rho viene voglia di fango. Arriviamo per i Lamb Of God, a cui è concesso un set decisamente più lungo di quello del Download. Un po' troppo e tanto impatto rischia la noia. I Black Label Society, e stavolta li ho seguiti bene, confermo: sono i Ligabue dell'Heavy Metal. Facili, grezzi e boriosi. Immensi invece gli Opeth che, se da un lato hanno dato ampio spazio al raffinato Prog di "Heritage", per oltre la metà del set hanno espresso le proprie devastanti radici Death. Bel contrasto, bella presenza (Mikael Akerfeldt è un inaspettato entertainer) e sfoggio di talento. Da rivedere il prima possibile. Ozzy è partito a palla (Bark At The Moon, Mr Crowly...) con la sua band e le canzoni del proprio repertorio solista, poi il prodigioso Cufletos ci ha trascinati in Rat Salad e sono usciti i "Friends": Geezer Butler e Slash. Quest'ultimo, oltre al carisma, con il suo stile rock'n'roll ha dato ad Iron Man, War Pigs e N.I.B. un gran tiro. Sentirle con questa insolita impronta è stato un piacere, ma devo ammettere che poi la mano di Zakk Wylde (arrivato per Fairies Wear Boots) è suonata decisamente più Black Sabbath. Purtroppo ad Ozzy da questo punto (3/4 del concerto) la voce è andata. Ce ne siamo accorti tutti e non è importato a nessuno. Lui è Ozzy e alla fine c'è sempre Paranoid..
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