Non ti aspetti niente, anzi sospetti che Ian Atsbury sarà il Piero Pelù che hai sempre temuto. E invece: Ian è affaticato ma catalizza, Billy Duffy è in forma e il batterista scopri che è stato pure nei Testament, negli Exodus, negli White Zombie. I "classici"ci stanno tutti in poco più di un'ora di concerto e i brani del nuovo disco suonano così bene che vien quasi voglia di ascoltarlo.
Ma ciò che più sorprende è che incontri i metallari delle medie, i new wavers degli anni '80, gli appassionati e gli amici di una vita. Non siamo in tantissimi, ma ci siamo tutti. Perché i Cult non sono mai stati importanti musicalmente, ma la loro elementarità teneva insieme quelli che erano orgogliosi di farsi dire dai puristi: "ma come fai ad ascoltare i Cult?". Stasera, indomiti, ci siamo ritrovati ed è stato bellissimo.
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