Sarà David Cameron, nuovo leader del partito conservatore britannico, lo sfidante che Gordon Brown dovrà affrontare.
Al di là del fatto che Cameron, a differenza di Brown, le canzoni degli Arctic Monkeys le conosce davvero, vi sono una serie di altre cose molto interessanti su di lui. Alcune si possono leggere su questo articolo.
Stavolta per i Labour vincere sarà tutt'altro che scontanto.
30 settembre 2006
Trova la differenza
A quanto pare questi "figli" di David Gray sono tutti uguali somaticamente, oltre che nelle loro nenie.
Prima ci è toccato James Blunt (sulla sinistra) poi James Morrison (al centro) il prossimo sarà Paolo Nutini (sulla destra).
Niente paura, non è un clone italiano prestato al genere. E' un clone britannico doc, come nelle note biografiche sul suo sito si precipitano a sottolineare: i Nutini sono Scozzesi da ben 4 generazioni e il nonno di Paolo era proprietario del Fish Shop dei genitori.
Meglio sarebbe stato se gli avessero insegnato ad impanare il pesce appunto.
29 settembre 2006
La coppia perfetta.
Pete è uscito di clinica. Ha iniziato il tour irlandese. Kate lo ha accompagnato pure sul palco in "La Belle et la Bete". Folla, a ragione, in delirio. Domenica prossima iniziano le date inglesi. Vi terremo informati. Anything can happen.....
Qui, la coppia all'aeroporto, in una scansione dal Sun.
Qui, la coppia all'aeroporto, in una scansione dal Sun.
28 settembre 2006
Nevermind, Cox
Proprio in concomitanza con il numero del New Musical Express che celebra i 15 anni dall’uscita di Nevermind, Tom Cox (ex critico di NME) ha scritto questo articolo per l’edizione domenicale del Times.
In sintesi: Nevermind dei Nirvana non è il classico che si pensava sarebbe stato.
Amo l’abilità della stampa inglese di creare e di distruggere. E’ parte integrante di questa musica.
Tom Cox però si avventura in qualcosa di diverso. Tenta non solo di smontare un classico (operazione già di per sé impegnativa) ma addirittura di farlo con l’ultimo vero classico che la storia del Rock abbia conosciuto.
La strada scelta è “dimostrare” che Nevermind un classico non lo è mai stato e che la sua rilevanza attuale non è superiore a quella di altre opere minori.
Quali sono i criteri per considerare classico un album rock?
Che rappresenti un cambiamento?
Che sia musicalmente seminale?
Che sia influente per i propri ascoltatori?
Che valichi le soglie del mondo al quale appartiene (la nicchia) e diventi popolare ove non sarebbe potuto esserlo in precedenza?
Che non sia suonato da fantocci ma da personalità pronte a trasformarsi in icone?
Che sia rappresentativo di un genere o che lo superi per vivere di vita propria?
Che sia generazionale?
Nevermind è tutto questo.
Nevermind è la mazzata definitiva agli anni ’80. Il termine di un gusto musicale e della sua estetica.
Con Nevermind il rumore è reso digeribile, magari vomitatbile ma finalmente esiste anche per coloro che non lo avevano mai sentito. D’ora in poi non sarà più rumore affascinante come quello che ascoltavamo da soli nelle cantine. Ci farà un po’ ribrezzo sentirlo alle radio commerciali e vederlo su Mtv, là dove volevamo vedere solo Bon Jovi, ma ora esiste.
L’urlo e la disperazione entrano nel pop.
I Nirvana sono i “Pixies” (anche meglio, dai ammettiamolo una buona volta) di tutti. I “Pixies” che vendono milioni di copie.
Per la prima volta l’alternative è mainstream. Un’apparente contraddizione.
Cobain diventa un idolo grazie al successo planetario di Nevermind. Quell’insopportabile popolarità lo condurrà al suicidio che lo trasformerà in mito.
Non basta questo a Cox per definire Nevermind un classico?
Non gli basta ricordare che Cobain è stato l’ultima vera “stella cadente” della musica Rock? L’unica “vittima sacrificale” degli anni ’90. L’unica dopo le tante degli anni ’70 (anche Hendrix era di Seattle) e le nessuna degli anni ’80 (no, Ian Curtis non era abbastanza popolare, mi spiace).
Cobain indossava la maglietta “Grunge is dead” in tempi non sospetti. Quel movimento così noioso era davvero troppo stretto per lui. Il grunge era troppo “pesante” per accettare Nevermind e i Nirvana troppo belli per sottostare alla “serietà” di un Eddie Vedder qualunque.
Del grunge e della sua “seriosità” non è rimasto fortunatamente nulla.
Cox sbaglia a confondere con tanto semplicismo ciò che non era confondibile neppure al tempo.
Cox, soprattutto, farebbe bene a tener presente ciò che tante volte avrà visto accadere.
Allora e oggi come e più di 15 anni fa. Ovunque un dj selezioni “Smells Like Teen Spirit” la reazione della folla è dello stesso tipo che si scatena al suono di “Anarchy in UK”. Esattamente la stessa incontenibile, sconvolgente reazione.
Di cos’altro ha bisogno un disco per essere definito un classico?
In sintesi: Nevermind dei Nirvana non è il classico che si pensava sarebbe stato.
Amo l’abilità della stampa inglese di creare e di distruggere. E’ parte integrante di questa musica.
Tom Cox però si avventura in qualcosa di diverso. Tenta non solo di smontare un classico (operazione già di per sé impegnativa) ma addirittura di farlo con l’ultimo vero classico che la storia del Rock abbia conosciuto.
La strada scelta è “dimostrare” che Nevermind un classico non lo è mai stato e che la sua rilevanza attuale non è superiore a quella di altre opere minori.
Quali sono i criteri per considerare classico un album rock?
Che rappresenti un cambiamento?
Che sia musicalmente seminale?
Che sia influente per i propri ascoltatori?
Che valichi le soglie del mondo al quale appartiene (la nicchia) e diventi popolare ove non sarebbe potuto esserlo in precedenza?
Che non sia suonato da fantocci ma da personalità pronte a trasformarsi in icone?
Che sia rappresentativo di un genere o che lo superi per vivere di vita propria?
Che sia generazionale?
Nevermind è tutto questo.
Nevermind è la mazzata definitiva agli anni ’80. Il termine di un gusto musicale e della sua estetica.
Con Nevermind il rumore è reso digeribile, magari vomitatbile ma finalmente esiste anche per coloro che non lo avevano mai sentito. D’ora in poi non sarà più rumore affascinante come quello che ascoltavamo da soli nelle cantine. Ci farà un po’ ribrezzo sentirlo alle radio commerciali e vederlo su Mtv, là dove volevamo vedere solo Bon Jovi, ma ora esiste.
L’urlo e la disperazione entrano nel pop.
I Nirvana sono i “Pixies” (anche meglio, dai ammettiamolo una buona volta) di tutti. I “Pixies” che vendono milioni di copie.
Per la prima volta l’alternative è mainstream. Un’apparente contraddizione.
Cobain diventa un idolo grazie al successo planetario di Nevermind. Quell’insopportabile popolarità lo condurrà al suicidio che lo trasformerà in mito.
Non basta questo a Cox per definire Nevermind un classico?
Non gli basta ricordare che Cobain è stato l’ultima vera “stella cadente” della musica Rock? L’unica “vittima sacrificale” degli anni ’90. L’unica dopo le tante degli anni ’70 (anche Hendrix era di Seattle) e le nessuna degli anni ’80 (no, Ian Curtis non era abbastanza popolare, mi spiace).
Cobain indossava la maglietta “Grunge is dead” in tempi non sospetti. Quel movimento così noioso era davvero troppo stretto per lui. Il grunge era troppo “pesante” per accettare Nevermind e i Nirvana troppo belli per sottostare alla “serietà” di un Eddie Vedder qualunque.
Del grunge e della sua “seriosità” non è rimasto fortunatamente nulla.
Cox sbaglia a confondere con tanto semplicismo ciò che non era confondibile neppure al tempo.
Cox, soprattutto, farebbe bene a tener presente ciò che tante volte avrà visto accadere.
Allora e oggi come e più di 15 anni fa. Ovunque un dj selezioni “Smells Like Teen Spirit” la reazione della folla è dello stesso tipo che si scatena al suono di “Anarchy in UK”. Esattamente la stessa incontenibile, sconvolgente reazione.
Di cos’altro ha bisogno un disco per essere definito un classico?
27 settembre 2006
Gordon Brown e le Scimmie
Ancora politici e rock.
In Italia si fatica a realizzare quale sia la vera rilevanza degli Arctic Monkeys in Uk.
A dimostrazione che questa band là rappresenta un fenomeno sociale oltre che musicale arriva Gordon Brown, quasi certo successsore di Blair alla guida del partito laburista.
Brown infatti, in una recentissima conferenza stampa, ha dichiarato che gli Arctic non solo sarebbero una delle sue band preferite ma che è al loro suono che si sveglia tutte le mattine.
Era dal '95, dai tempi della Cool Britannia e di un Blair devoto agli Oasis, che una vera rock band non veniva usata in politica come elemento di vicinanza con "ciò che conta".
Peccato che Brown subito interrogato su quali fossero i suoi brani preferiti delle "Scimmie Artiche", non sapendo rispondere, abbia dovuto ripiegare sui Coldplay.
Forse David Cameron si farà cogliere più preparato.....
In Italia si fatica a realizzare quale sia la vera rilevanza degli Arctic Monkeys in Uk.
A dimostrazione che questa band là rappresenta un fenomeno sociale oltre che musicale arriva Gordon Brown, quasi certo successsore di Blair alla guida del partito laburista.
Brown infatti, in una recentissima conferenza stampa, ha dichiarato che gli Arctic non solo sarebbero una delle sue band preferite ma che è al loro suono che si sveglia tutte le mattine.
Era dal '95, dai tempi della Cool Britannia e di un Blair devoto agli Oasis, che una vera rock band non veniva usata in politica come elemento di vicinanza con "ciò che conta".
Peccato che Brown subito interrogato su quali fossero i suoi brani preferiti delle "Scimmie Artiche", non sapendo rispondere, abbia dovuto ripiegare sui Coldplay.
Forse David Cameron si farà cogliere più preparato.....
Condi rocks
Ad essere sincero, non ho mai ben interpretato quale sia la vera ragione per la quale su Condoleeza Rice graviti una così diffusa ed incondizionata antipatia.
In ogni caso, nel corso di un' intervista a tutto campo sull'emittente televisiva CBS, sembra abbia dichiarato che la colonna sonora della sua ginnastica quotidiana è composta solo da brani dei Cream e dei Led Zeppelin.
In ogni caso, nel corso di un' intervista a tutto campo sull'emittente televisiva CBS, sembra abbia dichiarato che la colonna sonora della sua ginnastica quotidiana è composta solo da brani dei Cream e dei Led Zeppelin.
24 settembre 2006
Piergiorgio Welby
Lettera aperta al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano Da Piergiorgio Welby, Co-Presidente dell’Associazione Coscioni |
23 settembre 2006
Peaches at Rainbow Club
Due anni fa la vedemmo in un’esibizione notturna al Link di Bologna che ci lasciò indelebilmente impressionati.
Ieri, io e Leonardo, siamo tornati dalla maestrina canadese. Al Rainbow Club di Milano.
Uno spettacolo completamente diverso da quello precedente: più Soho che Amburgo.
La performance è meno fisica, meno sessuale. Peaches non mette più il proprio corpo al centro dello spettacolo. Non lo esibisce o non lo offre più in modo così intenso e pericoloso. Non vi sono ammennicoli erotici sul palco. Soprattutto, Peaches non è più la sola musicista. I tre gregari che la accompagnano permettono così di visualizzare una forma più classicamente rock. L’ex batterista delle Hole è attorniata da ventilatori e percuote campanacci e doppie casse rosa come fosse nei Poison. Peaches, con una band alle spalle, può trasformarsi in perfetta front(man)woman. Domina. Urla. Non sbaglia un solo gesto. Una sola movenza. Quello a cui assistiamo è uno spettacolo dove la parodia si confonde totalmente con il tributo.
“Impeach My Bush” è eseguito quasi per intero tra i classici “electro” dell’easordio “Teaches…”. Le frequenze bianche e lascive dei campionatori Roland e delle drum machines non ci abbandonano un istante. All’inizio non possono sfuggire i riferimenti molto forti nei confronti dei Devo; ma ben presto, Les Paul bianca a tracolla, collarino di raso nero e soliti ricci cotonati, Peaches sarà Paul Stanley (KISS) con le tette. Due mondi impossibili che convivono. L’attitudine e l’estetica alla Wendy O’ Williams (Plasmatics) sono la “cerniera”.
Fosse nata molto prima, Peaches, sarebbe stata un “modello” meraviglioso su cui far lavorare le menti creative del punk (Vivienne Westwood e Malcom McLaren). Forse il punk avrebbe potuto evolversi anziché morire. Chissà?
Performer di culto e taciuta ispirazione per innumerevoli stelle mainstream, per noi, anche ieri sera, Peaches è stata lucida sintesi rock postmoderna.
Peaches ROCKS!!!!
slideshow
Ieri, io e Leonardo, siamo tornati dalla maestrina canadese. Al Rainbow Club di Milano.
Uno spettacolo completamente diverso da quello precedente: più Soho che Amburgo.
La performance è meno fisica, meno sessuale. Peaches non mette più il proprio corpo al centro dello spettacolo. Non lo esibisce o non lo offre più in modo così intenso e pericoloso. Non vi sono ammennicoli erotici sul palco. Soprattutto, Peaches non è più la sola musicista. I tre gregari che la accompagnano permettono così di visualizzare una forma più classicamente rock. L’ex batterista delle Hole è attorniata da ventilatori e percuote campanacci e doppie casse rosa come fosse nei Poison. Peaches, con una band alle spalle, può trasformarsi in perfetta front(man)woman. Domina. Urla. Non sbaglia un solo gesto. Una sola movenza. Quello a cui assistiamo è uno spettacolo dove la parodia si confonde totalmente con il tributo.
“Impeach My Bush” è eseguito quasi per intero tra i classici “electro” dell’easordio “Teaches…”. Le frequenze bianche e lascive dei campionatori Roland e delle drum machines non ci abbandonano un istante. All’inizio non possono sfuggire i riferimenti molto forti nei confronti dei Devo; ma ben presto, Les Paul bianca a tracolla, collarino di raso nero e soliti ricci cotonati, Peaches sarà Paul Stanley (KISS) con le tette. Due mondi impossibili che convivono. L’attitudine e l’estetica alla Wendy O’ Williams (Plasmatics) sono la “cerniera”.
Fosse nata molto prima, Peaches, sarebbe stata un “modello” meraviglioso su cui far lavorare le menti creative del punk (Vivienne Westwood e Malcom McLaren). Forse il punk avrebbe potuto evolversi anziché morire. Chissà?
Performer di culto e taciuta ispirazione per innumerevoli stelle mainstream, per noi, anche ieri sera, Peaches è stata lucida sintesi rock postmoderna.
Peaches ROCKS!!!!
slideshow
22 settembre 2006
Smells
Da oggi nelle sale la trasposizione cinematografica di Tom Tykwer ("Lola Corre") del celebre libro di Patrick Süskind: Profumo
Sembra che il film sia una gran delusione.
Kubrick dopo essersene interessato abbandonò il progetto perchè: "infilmabile".
Il libro però aveva colpito anche i Nirvana. Kurt Cobain ne trasse ispirazione per "Scentless Spprentice" (In Utero - 1993)
he was born a scentless apprentice
Go away - get away, get away, get a-way
every wet nurse refused to feed him
electrolytes smell like semen
I promise not to sell your perfumed secrets
there are countless formulas for pressing flowers
I lie in the soll and fertilize mushrooms
Leaking out gas fumes are made into perfume
You can't fire me because I quit
Throw me in the fire and I won't throw a fit
Kubrick dopo essersene interessato abbandonò il progetto perchè: "infilmabile".
Il libro però aveva colpito anche i Nirvana. Kurt Cobain ne trasse ispirazione per "Scentless Spprentice" (In Utero - 1993)
Like most babies smell like butter
his smell smelled like no other
he was born scentless and senselesshe was born a scentless apprentice
Go away - get away, get away, get a-way
every wet nurse refused to feed him
electrolytes smell like semen
I promise not to sell your perfumed secrets
there are countless formulas for pressing flowers
I lie in the soll and fertilize mushrooms
Leaking out gas fumes are made into perfume
You can't fire me because I quit
Throw me in the fire and I won't throw a fit
Co'Sang
A guardare Annozero bisogna ingoiare qualche rospo. Si sa.
In cambio stasera si sono visti dei documenti filmati impressionanti.
Meravigliosi per forza e intensità.
Si è vista in Tv la Napoli dei Co'Sang
In cambio stasera si sono visti dei documenti filmati impressionanti.
Meravigliosi per forza e intensità.
Si è vista in Tv la Napoli dei Co'Sang
21 settembre 2006
Arriva Pete
Annunciato il tour italiano dei Babyshambles.
19/10 - Firenze - Blog
20/10 - Milano - Rainbow
21/10 - Rimini - Velvet
22/10 - Torino - Hiroshima
23/10 - Roma - TBA
Questo blog va pazzo per Pete Doherty.
19/10 - Firenze - Blog
20/10 - Milano - Rainbow
21/10 - Rimini - Velvet
22/10 - Torino - Hiroshima
23/10 - Roma - TBA
Questo blog va pazzo per Pete Doherty.
Keith è pulito
Keith Richards ha smesso con gli stupefacenti!!
Ha dichiarato: "Non mi drogo più. Perchè la droga è di pessima qualità"
Possiamo pensare che il chitarrista degli Stones non se ne intenda?
leggi
Ha dichiarato: "Non mi drogo più. Perchè la droga è di pessima qualità"
Possiamo pensare che il chitarrista degli Stones non se ne intenda?
leggi
20 settembre 2006
The White Stripes on The Simpsons
La rete si starà pur riempendo di questa apparizione degli White Stripes in un episodio dei Simpsons, ma mi sembra magnifica....
A botte d'intonaco
Il segno (o la striscia) dei tempi.
Repubblica ci informa che alle 10 del mattino i muratori non si fanno più il panino con la mortadella.
Nei cantieri si pippa!!
Repubblica ci informa che alle 10 del mattino i muratori non si fanno più il panino con la mortadella.
Nei cantieri si pippa!!
19 settembre 2006
Civiltà
Ecco. Il punto è che, molto probabilmente, nessuno mi minaccerà di morte per aver pubblicato questa immagine qui a fianco. Questa è la differenza.......
18 settembre 2006
Scissor Sisters - Ta-Dah
Il disco di debutto dei Scissor Sisters mi era piaciuto così tanto da spingermi a prendere un aereo per andare a vederli a Brixton Academy. Un concerto straordinario sotto ogni punto di vista; sorprendente, in particolare, per il talento che la band esibì.
Quel disco, con 2,4 milioni di copie, fu in assoluto l’album più venduto in Uk nel 2004.
Se non è difficile immaginare sotto quale pressione sia stato composto questo suo successore, lo è invece adeguarsi ad un risultato così deludente.
Non si capisce se i nostri meravigliosi froci newyorkesi abbiano esaurito l’ispirazione o se, più semplicemente, si siano trovati costretti ad assecondare i gusti di un pubblico inaspettatamente troppo vasto (sono le proporzioni di un Robbie Williams).
Purtroppo, in questo “Ta-Dah”, non mancano però solo il sottile humour, la trasgressione e la raffinatezza del primo lavoro; mancano la ritmica travolgente e il ritornello in grado di stregare al primo ascolto.
Jack Shears canta magnificamente, ma così composto sembra andare più nella direzione di un Barry Gibb che dell’Elton John stile Pinball Wizard di cui ci eravamo innamorati. Ana Matronic, pur firmando un paio di pezzi, siamo costretti ad immaginarla ballare visto che non la udiamo che in "Kiss You Off". La sezione ritmica è sottotono quanto la straordinaria abilità chitarristica di Del Marquis.
Lo stesso Elton John presta il suo contributo compositivo (nel deludente hit-single “Don’t Feel Like Dancing” e in “Intermission” dove non si capisce se si stia pensando ai Beatles o più facilmente ai Queen) non riusciendo a trasmettere quell’influenza che gli stessi Scissors avevano già fatto propria da soli.
“Ta-dah” è piacevole, contiene un paio di bei pezzi (“Lights” e “The Other Side”) ma è soltanto una copia mal riuscita dello splendido “Scissor Sisters”.
Se nel primo disco vi era uno strano equilibrio tra l’eleganza dei Roxy Music e l’eccesso del “Rocky Horror Picture Show”, qui tutto sembra pericolosamente scivolare verso un gusto tra George Michael e i Village People.
Questo non precluderà a “Tah-Dah” di essere, come fu per “Scissor Sisters”, la colonna sonora ideale per le nostre pulizie di casa. Certo avremmo voluto fosse molto molto di più.
5/10
official website
PS
La bonus track "Transistor" è bellissima. Va tutta in un'altra direzione.
Quel disco, con 2,4 milioni di copie, fu in assoluto l’album più venduto in Uk nel 2004.
Se non è difficile immaginare sotto quale pressione sia stato composto questo suo successore, lo è invece adeguarsi ad un risultato così deludente.
Non si capisce se i nostri meravigliosi froci newyorkesi abbiano esaurito l’ispirazione o se, più semplicemente, si siano trovati costretti ad assecondare i gusti di un pubblico inaspettatamente troppo vasto (sono le proporzioni di un Robbie Williams).
Purtroppo, in questo “Ta-Dah”, non mancano però solo il sottile humour, la trasgressione e la raffinatezza del primo lavoro; mancano la ritmica travolgente e il ritornello in grado di stregare al primo ascolto.
Jack Shears canta magnificamente, ma così composto sembra andare più nella direzione di un Barry Gibb che dell’Elton John stile Pinball Wizard di cui ci eravamo innamorati. Ana Matronic, pur firmando un paio di pezzi, siamo costretti ad immaginarla ballare visto che non la udiamo che in "Kiss You Off". La sezione ritmica è sottotono quanto la straordinaria abilità chitarristica di Del Marquis.
Lo stesso Elton John presta il suo contributo compositivo (nel deludente hit-single “Don’t Feel Like Dancing” e in “Intermission” dove non si capisce se si stia pensando ai Beatles o più facilmente ai Queen) non riusciendo a trasmettere quell’influenza che gli stessi Scissors avevano già fatto propria da soli.
“Ta-dah” è piacevole, contiene un paio di bei pezzi (“Lights” e “The Other Side”) ma è soltanto una copia mal riuscita dello splendido “Scissor Sisters”.
Se nel primo disco vi era uno strano equilibrio tra l’eleganza dei Roxy Music e l’eccesso del “Rocky Horror Picture Show”, qui tutto sembra pericolosamente scivolare verso un gusto tra George Michael e i Village People.
Questo non precluderà a “Tah-Dah” di essere, come fu per “Scissor Sisters”, la colonna sonora ideale per le nostre pulizie di casa. Certo avremmo voluto fosse molto molto di più.
5/10
official website
PS
La bonus track "Transistor" è bellissima. Va tutta in un'altra direzione.
Jimi
36 anni fa moriva il più grande chitarrista rock di tutti i tempi.
Qui, oltre all'articolo, c'è un bellissimo ritratto di Mati Klarwein (Bitches Brew)
Qui, oltre all'articolo, c'è un bellissimo ritratto di Mati Klarwein (Bitches Brew)
17 settembre 2006
Chador & Champagne
E adesso?
Toccherà a Lilli?
Sarà davvero Lilli Gruber la nostra giornalista, scrittice, inviata e pensatrice di riferimento?
Toccherà a Lilli?
Sarà davvero Lilli Gruber la nostra giornalista, scrittice, inviata e pensatrice di riferimento?
Volemose bbene
Bertinotti alla festa dei giovani di AN.
Accolto da Fini, sembra che i due amici concordino su tutto: musica, cinema, dittature. L'unico limite sembra continuare ad essere l'incapacità di Gianfranco di convincere Fausto a farsi una canna assieme.
leggi
Accolto da Fini, sembra che i due amici concordino su tutto: musica, cinema, dittature. L'unico limite sembra continuare ad essere l'incapacità di Gianfranco di convincere Fausto a farsi una canna assieme.
leggi
Scandalo Oriana
Il Corriere della Sera di ieri lo conserverò.
Come faccio solo nelle occasioni davvero particolari, quelle che penso segneranno la storia.
Poichè un blog è anche un archivio, dove raccogliere la memoria delle nostre emozioni, vorrei linkare ogni articolo di quelle 9 pagine dedicate ad Oriana dal suo giornale.
Scelgo questo di Pierluigi Battista e questo di Magdi Allam.
Come faccio solo nelle occasioni davvero particolari, quelle che penso segneranno la storia.
Poichè un blog è anche un archivio, dove raccogliere la memoria delle nostre emozioni, vorrei linkare ogni articolo di quelle 9 pagine dedicate ad Oriana dal suo giornale.
Scelgo questo di Pierluigi Battista e questo di Magdi Allam.
16 settembre 2006
L'Aldissimo
Albo Busi in grande spolvero in: "Sinossi di un romanzo tutto da smerigliare".
"...più il machismo è perfettamente fascista, più si ha la garanzia di figaggine perchè i migliori padri di famiglia vogliono essere chimati Wanda o Tatiana......" leggi tutto
"...più il machismo è perfettamente fascista, più si ha la garanzia di figaggine perchè i migliori padri di famiglia vogliono essere chimati Wanda o Tatiana......" leggi tutto
Annozero 2
Ho visto la replica. Giustamente il solito Santoro. E quindi tra Travagli, Jack Folla e Borromeo (?!) anche i soliti eccellenti documenti filmati del suo team. Nessuno li realizza così. Come sempre, per questo, quindi: tanto di cappello. Siete i più bravi.
Bella l'idea di intervistare "Mondo Marcio".
Bella l'idea di intervistare "Mondo Marcio".
15 settembre 2006
Annozero
Diavolo! Sono tre notti che lavoro per mettere in piedi questo blog (non si direbbe propio) e non mi sono neppure accorto che ieri sera è iniziata la nuova trasmissione di Papa Santoro.
Meno male che Raisat Extra stasera la rimanda in onda.
Nel frattempo, poichè di Aldo Grasso mi fido: "La nuova Tv di lotta e di governo"
Meno male che Raisat Extra stasera la rimanda in onda.
Nel frattempo, poichè di Aldo Grasso mi fido: "La nuova Tv di lotta e di governo"
14 settembre 2006
iTunes 7
La versione 7 di iTunes mostra le copertine dei dischi di tutta la libreria e permette di sfogliarle. La sensazione è simile a quella che provavamo scorrendo pile di vinili.
Chi non ha attribuito le immagini ai brani non sa davvero cosa si sta perdendo.......
Chi non ha attribuito le immagini ai brani non sa davvero cosa si sta perdendo.......
13 settembre 2006
Cars
Considero Toy Story un film epocale. Nemo, Monsters e gli Incredibili dei veri capolavori. Vedendo Cars la sensazione che ho avuto al cinema è stata che per la prima volta la Pixar non sia riuscita a superare se stessa. Il film non ha la quantità di trovate geniali dei suoi predecessori e la sceneggiatura sembra un po' più debole di quelle a cui eravamo abituati. Venendo a casa ho riflettuto. Ho pensato a quanto mi era rimasto impresso. A quanto struggente e malinconica fosse stata la seconda parte. Certo un po' politicamente corretto (poteva non esserlo un film tutto sulle auto? come avrebbero accolto gli ecologisti la "diabolica" idea di dare un'anima agli inquinantissimi motori?) ma perfetto nel narrare l'America profonda e il suo mito. Tutti straordinari i personaggi di contorno. Fillmore il furgoncino VW freak, Ramon la macchina portoricana tamarra (taroccata a la Pimp My Wheel), Luigi la Cinquecento modenese. Tutti perfettamente umanizzati e caratterizzati. Nell'intero film non vi è una sola presenza animata che non sia "macchina". Il pubblico alle gare è fatto di automobiline e pure le mosche hanno quattro ruote. Da sempre la tradizione dell'animazione vuole che si "umanizzino" gli animali. A volte i robots che hanno comunque gli arti. Ma commuovere potendo far muovere solo quattro gomme mi sembra operazione mai tentata da nessuno prima d'ora.
Riflettendo quindi: Cars potrebbe essere un passo epocale nell'animazione........
8/10
Riflettendo quindi: Cars potrebbe essere un passo epocale nell'animazione........
8/10
CSS
Finalmente delle brasiliane che piacciono anche a me.
Cansei de Ser Sexy ovvero Stanche di Essere Sexy. Electro-pop da San Paolo. Come non essere affascinati da un gruppo il cui singolo si chiama "Let's Make Love and Listen to Death from Above"?
Titolo dell'anno.
Cansei de Ser Sexy ovvero Stanche di Essere Sexy. Electro-pop da San Paolo. Come non essere affascinati da un gruppo il cui singolo si chiama "Let's Make Love and Listen to Death from Above"?
Titolo dell'anno.
12 settembre 2006
Kasabian - Empire
E' il nuovo cd dei Primal Scream?
No, è semplicemente uno dei migliori 3 dischi del 2006 e uno dei 2 soli importanti sinora usciti.
Sparato in vetta alla UK Chart in tempi in cui la musica inglese sembra non saper uscire da quell’ insopportabile tunnel stilistico a la Bloc Party, Futureheads, Maximo Park (roba senza anima e pure senza corpo). Vogliamo augurarci che questa possa essere una traccia da seguire, che sia la rinascita di un genere da imitare.
Il disco di debutto dei Kasabian era stato molto apprezzato ma ho sempre pensato che fosse complessivamente incompiuto.
La loro performance a Glasto 2005 era stata però sorprendente. Intensisssima e all’altezza del supporto incondizionato che ormai da tempo avevano riposto in loro sia Mani dei Primal Scream che i fratelli Gallagher.
Empire è proprio il disco che i Primal Scream non saranno più in grado di darci. Un disco che sembra la naturale evoluzione delle migliori esperienze dei Chemicals con Noel (ascoltate Sun, Rise, Light, Flies per credere) o dei Death in Vegas . Un disco dove l’elettronica è usata non come maledetta sperimentazione ma come spinta. Dove l’elettronica serve a trasformare il rock in qualcosa che, se il termine non fosse orrendo, chiameremmo “dance rock”.
Pregno di suoni indianeggianti e orientali (i soliti amati Beatles di Tomorrow Never Knows, un po’ di estasy e un po’ di voglia di Marrakech-psychedelia) Empire è un viaggio leggero. I Kasabian hanno ripreso il percorso iniziato dagli Happy Mondays e dagli Stone Roses e lo hanno miscelato con tutte le influenze avute da ascoltatori dei prolifici anni ’90. Il risultato è straordinario. Quello che non era riuscito molti anni fa ai Lo-Fifelity Allstars e più tardi ai troppo confusi Campag Velocet è in questo Empire. Non siamo più abituati a sentire un disco che ci cresce dentro ascolto dopo ascolto. In cui non vi è un solo brano deludente. Splendida la title track iniziale. In Shoot the Runner i Kasabian sono i T Rex del nuovo millennio. In Be My Side i Primal Scream versione dub e in Stuntman quelli di Xterminator. The Doberman chiude con pompa quasi Morriconiana.
Un album straordinario.
9/10
official website
No, è semplicemente uno dei migliori 3 dischi del 2006 e uno dei 2 soli importanti sinora usciti.
Sparato in vetta alla UK Chart in tempi in cui la musica inglese sembra non saper uscire da quell’ insopportabile tunnel stilistico a la Bloc Party, Futureheads, Maximo Park (roba senza anima e pure senza corpo). Vogliamo augurarci che questa possa essere una traccia da seguire, che sia la rinascita di un genere da imitare.
Il disco di debutto dei Kasabian era stato molto apprezzato ma ho sempre pensato che fosse complessivamente incompiuto.
La loro performance a Glasto 2005 era stata però sorprendente. Intensisssima e all’altezza del supporto incondizionato che ormai da tempo avevano riposto in loro sia Mani dei Primal Scream che i fratelli Gallagher.
Empire è proprio il disco che i Primal Scream non saranno più in grado di darci. Un disco che sembra la naturale evoluzione delle migliori esperienze dei Chemicals con Noel (ascoltate Sun, Rise, Light, Flies per credere) o dei Death in Vegas . Un disco dove l’elettronica è usata non come maledetta sperimentazione ma come spinta. Dove l’elettronica serve a trasformare il rock in qualcosa che, se il termine non fosse orrendo, chiameremmo “dance rock”.
Pregno di suoni indianeggianti e orientali (i soliti amati Beatles di Tomorrow Never Knows, un po’ di estasy e un po’ di voglia di Marrakech-psychedelia) Empire è un viaggio leggero. I Kasabian hanno ripreso il percorso iniziato dagli Happy Mondays e dagli Stone Roses e lo hanno miscelato con tutte le influenze avute da ascoltatori dei prolifici anni ’90. Il risultato è straordinario. Quello che non era riuscito molti anni fa ai Lo-Fifelity Allstars e più tardi ai troppo confusi Campag Velocet è in questo Empire. Non siamo più abituati a sentire un disco che ci cresce dentro ascolto dopo ascolto. In cui non vi è un solo brano deludente. Splendida la title track iniziale. In Shoot the Runner i Kasabian sono i T Rex del nuovo millennio. In Be My Side i Primal Scream versione dub e in Stuntman quelli di Xterminator. The Doberman chiude con pompa quasi Morriconiana.
Un album straordinario.
9/10
official website
Reading Festival alla Tv
L'ingresso in scena degli Arctic Monkeys sul Main Stage del Reading Festival è stato uno di quei momenti......
Alex Turner guarda assorto la folla e con le mani fa quel gesto (su-su). E' lo stesso gesto di Noel (documentato in There and Then) all'ingresso del Maine Road Stadium. E' esattamente quel tipo di attitudine. Di consapevolezza. Quella degli Stone Roses, dei Pistols. E' il gesto perfetto.
Dietro di loro neppure uno straccio di scenografia. Tutti e quattro raggruppati al centro di un palco gigantesco che lasceranno poi ai Muse riempire di illuminazioni barocche.
Per gli inarrivabili Arctic Monkeys solo una piccola pedana per la batteria alla quale stanno tutti intorno. Sembra stiano in un club ma sono al più grosso festival inglese. I Bet You Look Good On The Dancefloor "bruciata" all'inizio come nulla fosse.....
Poi avanti tra b-sides e inni generazionali. Qui qualcuno coglierà cosa intendo quando dico che questa band si rifà pure ai Fall.
L'anno prossimo saranno sicuramente Headliner.
L'altro vero highlight del festival? Il giorno successivo, gli Slayer. Ma questa è un'altra storia.
Alex Turner guarda assorto la folla e con le mani fa quel gesto (su-su). E' lo stesso gesto di Noel (documentato in There and Then) all'ingresso del Maine Road Stadium. E' esattamente quel tipo di attitudine. Di consapevolezza. Quella degli Stone Roses, dei Pistols. E' il gesto perfetto.
Dietro di loro neppure uno straccio di scenografia. Tutti e quattro raggruppati al centro di un palco gigantesco che lasceranno poi ai Muse riempire di illuminazioni barocche.
Per gli inarrivabili Arctic Monkeys solo una piccola pedana per la batteria alla quale stanno tutti intorno. Sembra stiano in un club ma sono al più grosso festival inglese. I Bet You Look Good On The Dancefloor "bruciata" all'inizio come nulla fosse.....
Poi avanti tra b-sides e inni generazionali. Qui qualcuno coglierà cosa intendo quando dico che questa band si rifà pure ai Fall.
L'anno prossimo saranno sicuramente Headliner.
L'altro vero highlight del festival? Il giorno successivo, gli Slayer. Ma questa è un'altra storia.
10 settembre 2006
About Me
Mi chiamo Luca e sono nato nel 1970 ad Arzignano (VI).
Abito a Montecchio Maggiore (VI), sono il papà di Jacopo (1999) e Francesca (2003) e vivo con Elena che è la mamma di Amelia (2008).
Faccio il venditore.
Da sempre amo il Rock.
In ogni suo risvolto. In ogni sua espressione.
Mi piacciono il cinema, le tecnologie, la politica, il fish and chips e tutto ciò che è britannico.
In questo blog ci saranno le impressioni e le “recensioni” che ho sempre voluto condividere con i miei amici.
Chi non mi conosce non si spaventi per la mia ossessione per ogni genere di classifica. Come spiega Nick Hornby in Alta Fedeltà, è un’ossessione tipicamente britannica.
Onanrecords infatti non è altro che “l’etichetta discografica” dei miei “Album of the Year”: cd che alla fine di ogni anno compilo nel disperato tentativo di raccogliere tutto ciò che in qualche modo mi sembra sia contato...
Abito a Montecchio Maggiore (VI), sono il papà di Jacopo (1999) e Francesca (2003) e vivo con Elena che è la mamma di Amelia (2008).
Faccio il venditore.
Da sempre amo il Rock.
In ogni suo risvolto. In ogni sua espressione.
Mi piacciono il cinema, le tecnologie, la politica, il fish and chips e tutto ciò che è britannico.
In questo blog ci saranno le impressioni e le “recensioni” che ho sempre voluto condividere con i miei amici.
Chi non mi conosce non si spaventi per la mia ossessione per ogni genere di classifica. Come spiega Nick Hornby in Alta Fedeltà, è un’ossessione tipicamente britannica.
Onanrecords infatti non è altro che “l’etichetta discografica” dei miei “Album of the Year”: cd che alla fine di ogni anno compilo nel disperato tentativo di raccogliere tutto ciò che in qualche modo mi sembra sia contato...
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