Tutto, per la prima ed ultima volta, senza stivali. Durante la notte: il diluvio.
Venerdì arriviamo al Pyramid che The View hanno praticamente terminato. Sento gli ultimi due brani, intuisco sia stato un concerto dignitoso (6).
Ci spostiamo verso l'Other Stage e aspettando i Modest Mouse mi toccano quegli scalzacani dei The Cribs: orrendi, inutili e antipatici. Nessuno riuscirà a fare peggio di loro (3).
Voglio tentare di capire cosa troviate in questi Modest Mouse. Su disco non ci sono riuscito, ma sono certo che davanti a Johnny Marr tutto cambierà. Sono pronto. Sul blog mi sono sempre trattenuto, E' un mio problema, dai! Qui live lo supererò e finalmente mi sentirò bene. Iniziano. Mi sposto tutto verso Marr. Voglio tremare....
Prima della fine mi incammino. Nessuna emozione, solo tristezza nel vedere il dio "dell'arpeggio Smiths" fare il gregario in una band "cantautorale". Pesantemente retorici (5).
Arriviamo al Pyramid Stage. Sul palco: Gogol Bordello. Penso: "già per me son troppo folk i Modest..". Ci sono decine di migliaia di persone che ballano e saltano sotto la pioggia scrosciante. Coinvolgenti e perfetti per la situazione. Eugene è una forza della natura e l'intera band non è da meno (7). Esce un raggio di sole. Durerà poco. Quando sale sul palco Amy Winehouse piove così forte che non ci si vede. Concerto troppo disturbato dalle intemperie per a dare un giudizio obiettivo e soprattutto troppa gente che nella pioggia accorre da ovunque per vederla. Un caos. Leo la liquida con: "Michael Bublè al femminile". Credo sia esagerato però....(6). Ci dirigiamo verso il Dance Village e passiamo davanti all'Other Stage. Vengo rapito da una voce straordinaria che riconosco: Bright Eyes. Sul palco Conor Oberst oltre che dalla band è accompagnato da una sezione archi. Sono tutti rigorosamente vestiti di bianco. Bravissimi. Inaspettatamente emozionante. First Day Of My Life è il primo vero brivido lungo la schiena della giornata (7). Arriviamo al Dance Village, nel tendone East, per i !!!. Il sound è impressionante. Crescono, crescono, crescono. Braccia alzate al cielo, campanaccio a gogo. Nic Offer a petto nudo è scatenato: "Who's on drugs here?". Un incrocio impossibile tra l'eccesso di Freddy Mercury e l'attitudine di Iggy. Lì, in quel momento, funziona. Una bomba (8).
Super Furry Animals su Other Stage ed è davvero Hello Sunshine. C'è il sole del tramonto e loro con le maschere dei Power Rangers in testa. Splendidi. Un set "greatest hits", tra pop e sperimentazione. The Man Don't Give A Fuck (7).
The Coral ho sempre pensato sarebbero stati uno degli highlight del festival e che non li avrei persi a nessun costo. Un set concentrato sui primi due album e parecchi inediti dal prossimo che fanno intuire un ritorno eccezionale (forse il disco dell'anno deve ancora arrivare). Molti che dopo i SFA si stavano dirigendo verso i Bloc Party, sentendo Dreaming Of You, hanno deciso di tornare indietro. A Pass It On il parterre fangoso antistante l'Other Stage è strapieno. Probailmente i migliori musicisti inglesi della loro generazione. Semplicemente magnifici (9). Rufus Wainright non fa per me. Ho visto solo una parte del concerto e non esprimerò un giudizio. Ho colto però qualcosa che su disco non ero riuscito. So che verso la fine si è travestito e ha cantato con la sorella Martha. Interessante.
Avevo scommesso che nessuno sarebbe riuscito a fare meglio dei Kasabian. Ci sono andato vicino. Il sound è una bomba. Tom Meighan è carico, probabilmente in ogni senso, e calca il Pyramid Stage come fosse suo. Da Shoot the Runner a Club Foot tiene in pugno un pubblico oceanico. Lo fa cantare per tutto il concerto. Lo domina. E' il pubblico "orfano" degli Oasis che cerca nei Kasabian il conforto che gli Arcade Fire non gli potranno mai dare. Si cala leggermente solo quando canta Serge Pizzorno ma per il resto è straordinario Pure British Empire: "Come On Glastonbury!" (9). Alle 23 tocca a quei 4 ragazzi di Sheffield che non essendo mai stati a Glasto decidono di andarci direttamente come headliner del Pyramid Stage. Un avvenimento ovviamente senza precedenti. Gli Arctic Monkeys, come sempre, se la giocano a modo loro. Si stringono al centro di quel palco enorme ed iniziano a suonare esattamente come fossero in un club. Matt Helders è la solita furia incontenibile. A View From The Afternoon e Brianstorm e penso: "è fatta, hanno vinto". I ragazzi sviluppano un concerto tecnicamente ineccepibile, di incredibile professionalità. Ma è un freddo cane. Sono 12 ore che il pubblico è esposto a fango, fatica, pioggia e musica. E' stremato. Ha bisogno di essere scaldato e condotto. Questi sono i momenti in cui un frontman che si sporge oltre le casse spia fa la differenza. Gli Arctics coerentemente sono costretti a concentrarsi su ciò che sono: musica. Alex Turner ce la mette tutta. Pensa a cantare e intelligentemente non interpreta ruoli che non sono suoi. Parla con il pubblico. Nessun "Come On Glasto!". Gli si rivolge invece con continui "Ladies and Gentlemen..." cercando un'intimità che riescirà però a trovare solo in parte. Non fraintendetemi, il concerto è bellissimo. Sono esattamente gli Arctic Monkeys. Ma il tipo di intima intensità trasmessa è certamente più percepibile dai milioni di telespettatori che li stanno seguendo in diretta sulla BBC piuttosto che dai più di 100.000 infreddoliti sotto il palco. I Bet You Look Good On The Dancefloor è da paura e con Murdy Bum cantano tutti. Ma nel lungo set (21 brani) che comprende la quasi totalità dei due album si intuisce come tali livelli di coinvolgimento non siano possibili con molti dei pezzi di "Favourite Worst Nightmare". Per la b-side Temptation.. arriva Dizzee Rascal, un momento topico che si trasforma in beffa. Lo sentono solo in Tv, il microfono del rapper non è amplificato dal PA: lo vediamo solo agitarsi senza udirlo. Nel bis la cover di Diamonds Are Forever dedicata a Dame Shirley Bassey (al piano per l'occasione: James Ford): bravissimo Alex. Gran finale con 505 e A Certain Romance. Splendido ma, almeno per coloro che erano là, non il momento più al alto della loro carriera (8).
Ci spostiamo verso l'Other Stage e aspettando i Modest Mouse mi toccano quegli scalzacani dei The Cribs: orrendi, inutili e antipatici. Nessuno riuscirà a fare peggio di loro (3).
Voglio tentare di capire cosa troviate in questi Modest Mouse. Su disco non ci sono riuscito, ma sono certo che davanti a Johnny Marr tutto cambierà. Sono pronto. Sul blog mi sono sempre trattenuto, E' un mio problema, dai! Qui live lo supererò e finalmente mi sentirò bene. Iniziano. Mi sposto tutto verso Marr. Voglio tremare....
Prima della fine mi incammino. Nessuna emozione, solo tristezza nel vedere il dio "dell'arpeggio Smiths" fare il gregario in una band "cantautorale". Pesantemente retorici (5).
Arriviamo al Pyramid Stage. Sul palco: Gogol Bordello. Penso: "già per me son troppo folk i Modest..". Ci sono decine di migliaia di persone che ballano e saltano sotto la pioggia scrosciante. Coinvolgenti e perfetti per la situazione. Eugene è una forza della natura e l'intera band non è da meno (7). Esce un raggio di sole. Durerà poco. Quando sale sul palco Amy Winehouse piove così forte che non ci si vede. Concerto troppo disturbato dalle intemperie per a dare un giudizio obiettivo e soprattutto troppa gente che nella pioggia accorre da ovunque per vederla. Un caos. Leo la liquida con: "Michael Bublè al femminile". Credo sia esagerato però....(6). Ci dirigiamo verso il Dance Village e passiamo davanti all'Other Stage. Vengo rapito da una voce straordinaria che riconosco: Bright Eyes. Sul palco Conor Oberst oltre che dalla band è accompagnato da una sezione archi. Sono tutti rigorosamente vestiti di bianco. Bravissimi. Inaspettatamente emozionante. First Day Of My Life è il primo vero brivido lungo la schiena della giornata (7). Arriviamo al Dance Village, nel tendone East, per i !!!. Il sound è impressionante. Crescono, crescono, crescono. Braccia alzate al cielo, campanaccio a gogo. Nic Offer a petto nudo è scatenato: "Who's on drugs here?". Un incrocio impossibile tra l'eccesso di Freddy Mercury e l'attitudine di Iggy. Lì, in quel momento, funziona. Una bomba (8).
Super Furry Animals su Other Stage ed è davvero Hello Sunshine. C'è il sole del tramonto e loro con le maschere dei Power Rangers in testa. Splendidi. Un set "greatest hits", tra pop e sperimentazione. The Man Don't Give A Fuck (7).
The Coral ho sempre pensato sarebbero stati uno degli highlight del festival e che non li avrei persi a nessun costo. Un set concentrato sui primi due album e parecchi inediti dal prossimo che fanno intuire un ritorno eccezionale (forse il disco dell'anno deve ancora arrivare). Molti che dopo i SFA si stavano dirigendo verso i Bloc Party, sentendo Dreaming Of You, hanno deciso di tornare indietro. A Pass It On il parterre fangoso antistante l'Other Stage è strapieno. Probailmente i migliori musicisti inglesi della loro generazione. Semplicemente magnifici (9). Rufus Wainright non fa per me. Ho visto solo una parte del concerto e non esprimerò un giudizio. Ho colto però qualcosa che su disco non ero riuscito. So che verso la fine si è travestito e ha cantato con la sorella Martha. Interessante.
Avevo scommesso che nessuno sarebbe riuscito a fare meglio dei Kasabian. Ci sono andato vicino. Il sound è una bomba. Tom Meighan è carico, probabilmente in ogni senso, e calca il Pyramid Stage come fosse suo. Da Shoot the Runner a Club Foot tiene in pugno un pubblico oceanico. Lo fa cantare per tutto il concerto. Lo domina. E' il pubblico "orfano" degli Oasis che cerca nei Kasabian il conforto che gli Arcade Fire non gli potranno mai dare. Si cala leggermente solo quando canta Serge Pizzorno ma per il resto è straordinario Pure British Empire: "Come On Glastonbury!" (9). Alle 23 tocca a quei 4 ragazzi di Sheffield che non essendo mai stati a Glasto decidono di andarci direttamente come headliner del Pyramid Stage. Un avvenimento ovviamente senza precedenti. Gli Arctic Monkeys, come sempre, se la giocano a modo loro. Si stringono al centro di quel palco enorme ed iniziano a suonare esattamente come fossero in un club. Matt Helders è la solita furia incontenibile. A View From The Afternoon e Brianstorm e penso: "è fatta, hanno vinto". I ragazzi sviluppano un concerto tecnicamente ineccepibile, di incredibile professionalità. Ma è un freddo cane. Sono 12 ore che il pubblico è esposto a fango, fatica, pioggia e musica. E' stremato. Ha bisogno di essere scaldato e condotto. Questi sono i momenti in cui un frontman che si sporge oltre le casse spia fa la differenza. Gli Arctics coerentemente sono costretti a concentrarsi su ciò che sono: musica. Alex Turner ce la mette tutta. Pensa a cantare e intelligentemente non interpreta ruoli che non sono suoi. Parla con il pubblico. Nessun "Come On Glasto!". Gli si rivolge invece con continui "Ladies and Gentlemen..." cercando un'intimità che riescirà però a trovare solo in parte. Non fraintendetemi, il concerto è bellissimo. Sono esattamente gli Arctic Monkeys. Ma il tipo di intima intensità trasmessa è certamente più percepibile dai milioni di telespettatori che li stanno seguendo in diretta sulla BBC piuttosto che dai più di 100.000 infreddoliti sotto il palco. I Bet You Look Good On The Dancefloor è da paura e con Murdy Bum cantano tutti. Ma nel lungo set (21 brani) che comprende la quasi totalità dei due album si intuisce come tali livelli di coinvolgimento non siano possibili con molti dei pezzi di "Favourite Worst Nightmare". Per la b-side Temptation.. arriva Dizzee Rascal, un momento topico che si trasforma in beffa. Lo sentono solo in Tv, il microfono del rapper non è amplificato dal PA: lo vediamo solo agitarsi senza udirlo. Nel bis la cover di Diamonds Are Forever dedicata a Dame Shirley Bassey (al piano per l'occasione: James Ford): bravissimo Alex. Gran finale con 505 e A Certain Romance. Splendido ma, almeno per coloro che erano là, non il momento più al alto della loro carriera (8).
15 commenti:
Super post! ;)
Sono contento che ti siano piaciuti i !!!, un gruppo che merita assai, soprattutto live. Hai ballato? :D
federico: Sì, sebbene con gli stivali ben piantati per terra. ;)
Non posso che condividere con te gran parte di ciò che hai scritto, avendo già condiviso quasi tutti i concerti che abbiamo visto quel giorno. Solo avrei dato un 10 tondo tondo ai !!! che hanno fatto un concerto totalmente coinvolgente con un entusiasmo ed una vitalità rari sui palchi di questi tempi. Eppoi quella sezione ritmica devastante, metronomica...funk quadratissimo e plastico allo stesso tempo. Un suono pieno e caldo. Non ho visto Kasabian ed Artics, in compenso, in un freddo da brughiera spazzato dal vento ed umidissimo mi sono sciroppato gli Arcade Fire. E lo sciroppo ci sta tutto infatti, ma di quelli proprio indigesti. Premetto di non avere un pregiudizio su folk rock americano ed affini, ne ho amato moltissimo certe espressioni, ma Modest Mouse ed Arcade Fire li metto nello stesso carrozzone, spediti affanculo. Una retorica ed un'enfasi così prolisse ed inconcludenti da sembrare inautentiche. veramente quando questi qui si sono presi dei geniali dalla stampa hanno finito ahimè col crederci. Concerti tutti e due basati su un'emotività spesso fuori registro, pomposa e noiosa. Tutto ben suonato per carità, ben confezionato ma tutto sommato inautentico. Eppoi basta con questo look standardizzato della serie "Sono povero vengo dalla campagna sono anche mormone credo in Dio chissà quando arriva leggo solo letteratura alta o altissima" Basta basta basta con questa ieraticità con questo misticismo da flanella bianca. Basta con questo credersi così "artisti". Paradossalmente tutto questo mi sarei dovuto aspettare da Bjork che invece mi ha stupito con un concerto misurato nei toni, per lo più acustico nonostante gli inserti ed i loops eletronici. Ha proposto un set con vecchi pezzi radicalmente riarrangiati in maniera splendida, scrostati della loro patina sintetica sorretta da una valida sezione di fiati e da altri strumenti percussivi inconsueti. Il tutto ingentilito e valorizzato dalla presenza in un brano di Toumani Djabate e dal quieto seducente arpeggiare di quella specie di chitarra etno molto d'effetto. Insomma per me una sorpresa, attenuata dal freddo boia e da una stanchezza sulla quale umidità già crescevano insidiosi funghi. Avrei anche bruciato gli Arcade per riscaldarmi un pò, almeno a qualcosa sarebbero stati utili. In compenso mi hanno riscaldato i colori caldi di Bjork, un pò invecchiatella a dire il vero ma dai un pò più coraggiosa. Del resto a Glasto non ci si può aspettare ciò che ci si aspetta.
cioè, hai evitato gli arcade fire? sei completamente folle :D
Ma ti pare che tra gli Arcade Fire e i Kasabian scelgo gli Arcade Fire?
Leo è rimasto all'Other Stage. Hai letto qui sopra come li descrive? :D
Io adoro il folk rock retorico americano :D
ma....questi post sono super e le foto...LE FOTO!!! Luca&friends siete stati grandissimi...madonna CHE FANGO !!!! Thanks. (to be continued...) ;)
non do rilevanza a chi manda affanculo Modest Mouse e Arcade Fire :D
I kasabian andranno bene per una sera, ok, capisco la scelta (li vidi live e furono incendiari), ma per la vita preferisco la band canadese.
blogadelica: della sensibilità diLleo mi fido parecchio. Pure Jordan, che ne va pazzo, li ha visti e gli sono piaciuti però non l'ho visto strapparsi i capelli come credevo. Io ho visto qualcosa nella registrazione della BBC. W i Kasabian. :D
Prendendo in considerazione il fatto che non ero presente, e purtroppo non posso testimoniare con fermezza il livello di barbosità live delle performance di Arcade fire e Modest Mouse ( faccio comunque i complimenti a Leo per l'intensità e la buona forma del suo intervento, sono con te!! ), desideravo rispondere a Luca ( Blogadelica ) in merito all' argomento: rock per la vita, rock per una sera.
Folk rock e per giunta americano, ripensandoci, si affronta un' tema tra i più intensi e da me sentiti con Arcade Fire, Folk rock appunto. Anima di campagna, anima semplice, sentimento ruspante, quello che a mio avviso loro non riusciranno mai a trasmettere live. Assente è il brivido, il piglio inesistente, emozioni da disco,mentre live il cuore non sobbalza e nessun braccio si cospargerà di piccoli foruncoletti dall' emozione.
Benchè la frase "melodiosità intellettuale" sia effige con merletto nella loro bandiera, anche i mouse non aggiungono ne tolgono un emerito C**** ( mi autocensuro perche sono un ragazzetto educato )al mondo indie tutto, specie in queste ultime prove all' acqua di rose.
E poi dai diciamolo, c'è chi come me rimpiange ancora l'intensità di quella indimenticabile avventura notturna in compagnia dei Kasabian, per sposarsi a vita con Arcade e mouse!!...Ma questa è solo la confessione di un ragazzo godereccio non prendetemi troppo sul serio.
;-)
Anche io tra Kasabian e Arcade Fire avrei scelto i Kasabian. ;
ti pentirai presto di non aver visto gli arcade fire.
:)
bel report
Gli Arcade Fire li ho visti sulla registrazione BBC e mi sono sembrati in buona forma...
concerto un po' alterno ma con alcune interpretazioni super.
comunque vado a Ferrara e vedermeli e vi farò sapere...
ciao
federico: grazie per il sostegno. Kasabian Forever!
colas: Grazie! Sapevo che questa scelta sugli Arcade Fire sarebbe stata "impopolare". :)
ste: anch'io ho visto le registrazioni BBC. Buona forma mi sembra la definizione esatta. Il problema è che il suono mi è parso proprio come quello dell'album. E io con quel suono soffocato continuo ad avere problemi.
Penso comunque che la Piazza Castello di Ferrara sia il luogo davvero adatto per vederli.
ho rivisto oggi la registrazione del live dei Kasabian...
grande performance, grande concerto!!!
niente da dire, praticamente perfetti!
ste: non credo che in Piazza Castello a Ferrara i Kasabian avrebbero mai potuto avere quel successo e quel tiro. Goditi quindi gli Arcade Fire senza i problemi di coscienza che a Glastonbury avresti dovuto farti. :)
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