15 febbraio 2008

Baustelle - Amen

Fossero esistiti oggi, i CCCP sarebbero stati contemporaneamente in copertina a Blow Up e all'interno di Vanity Fair. I loro dischi li avremmo sentiti alla radio e comperati nei supermercati. Ne sono certo.
Da giorni ascolto "Amen" a volume altissimo (lo raccomandano le note di copertina) e ho capito: i Baustelle sono i CCCP del 2008.
Non per titoli come Il Liberismo Ha I Giorni Contati, per l'MDMA al posto delle Plegine o perchè 'e vado in chiesa e faccio sport'. Ma per un sentire che sta tra Pasolini e Tondelli (Antropophagus). Perchè De Andrè nessuno ha mai pensato lo si potesse anche solo ballare (Baudelaire). Per la delicatezza con cui dal buco di Vermicino (Alfredo) si passa ai buchi di una Dark Room alla Patty Pravo.
Per i ritmi, le citazioni, gli "slogan" e le collaborazioni (Alessandro Alessandroni mica Ben Harper).
No, forse semplicemente perchè erano più di vent'anni che un disco Italiano (non di quelli che giocano a fare gli stranieri e tanto poi non ci riescono mai) non mi faceva questo effetto.
E non ho alcuna voglia di ascoltare altro.

10/10

33 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi fa piacere che una volta tanto siamo d'accordo. E' l'effetto che fanno anche a me da 3 album a questa parte (anche se 10-12 anni fa ci fu un periodo forse irripetibile con Afterhours, La Crus, Casino Royale, Marlene Kuntz, gli stessi CSI... ma su questo evidentemente non saremo d'accordo!)
Andrea

onan ha detto...

Andrea: capisco, faticherai a crederci ma ho pure toccato con mano senza troppo appassionarmi. Manuel Agnelli e gli Afterhours con tutti i loro difetti sono riusciti a coinvolgermi più degli altri per attitudine e rilevanza. Anche i Blu Vertigo avevano qualcosa (forse la personalità di Morgan) che mi interessava. Poi mi sono addirittura comperato il cd degli Offlaga. Ma come i CCCP...

goodnight ha detto...

insomma gli stessi "baustelle" del post del 15 gennaio e del commento di Nicola Savino: è passato un mese e la conversione è completata ...

ciao

onan ha detto...

goodnight: esatto :)
Nel frattempo li ho pure sentiti intervistati a Radio Deejay e Savino (a sensazione) non gli sbavava più letteralmente sopra. Ma questo davvero non c'entra.
Assante invece ha tenuto duro e ha fatto un post dove "spiega" come la grande musica sia quella di "Safari" di Jovanotti non quella dei Baustelle.

Captain Howdy ha detto...

Io resto nella mia opinione sono dignitosi ed in ogni album riescono ad infilare alemno due o tre pezzi validi ma mai nulla di epocale.

Anonimo ha detto...

io vado controcorrente, come al solito, per dirti che mi fanno schifo e mi stanno sul culo...ma del resto il bello della vita è questo e nn posso essere sempre d'accordo con te...respect

a bim beri ha detto...

"vorrei morire a quest'età, vorrei star fermo mentre il mondo va, ho 15 anni, programmo la mia drum machine e suono la chitarra elettrica, mi spacco il culo..."

li ho provati su myspace e ammetto mi sono fermato subito. boh? Mi ricordano più gli 883 che i cccp.
O era un testo ironico?
Forse sono vecchio.

CornflakesBoy ha detto...

Per molti sarà l'occasione per ribadire alcuni (pre)giudizi, positivi e non, sulla loro musica.
Nel disco si citano registi come Eric Rohmer, scrittori come Pasolini, Saffo e Baudelaire ma anche Alfredino (il ragazzo che negli anni 80 è caduto nel pozzo), i politici nostrani. Tutti in compagnia di una serie di persone “normali”: prostitute, ragazzini annoiati e tossici, partigiani, gay, ragazze innamorate ma deluse.
Il tutto viene frullato insieme fino a raccontarci una commedia (o la realtà?) umana. Ci racconta l’invasione barbarica subita dalla nostra società che è di fatto spacciata, destinata al suo lento declino. Un disco scuro, pessimista, reale, lucido, una fotografia della nostra modernità. Una modernità che va oltre ogni avanguardismo, per aspirare a una più cristallina sintonia col reale.

onan ha detto...

captain howdy: Però Amen non c'entra nulla con i dischi precedenti, in particolare con il per me insopportabile la Malavita. La pesantezza qui è sostituita dalla leggerezza. Musica Pop così io in Italia non l'ho mai sentita.

zen: :)

reboman: è ciò che ho provato anch'io sentendo Charlie Fa Surf, da cui scrissi il post del 15/1. Se sei curioso cerca di ascoltare il disco nella sua interezza.

cornflaksboy: condivido completamente. Perfetto.

Captain Howdy ha detto...

Me lo riascoltero' con calma, Musica Pop? "Ust" e "Stardust" degli Ustmamo'?

Anonimo ha detto...

Cristo! E adesso come faccio? Avevo deciso che di questo disco non me ne fregava nulla ma... DIECI?!?! Dato da te, poi, che non ami la musica italiana!! Mi toccherà ascoltarlo... Ma sono MOOOLTO ma MOOOLTO prevenuto. Mi fa già schifo prima ancora di ascoltarlo. Figurati dopo! :-)

Anonimo ha detto...

"No, forse semplicemente perchè erano più di vent'anni che un disco Italiano (non di quelli che giocano a fare gli stranieri e tanto poi non ci riescono mai) non mi faceva questo effetto."


hai mica ascoltato i c|o|d, ultimamente?

onan ha detto...

captain howdy: molto più Pop maiuscolo.

joyello: faceva quell'effetto anche a me. Non se se ti strapperai i capelli ma confido :)

blogadelica: no.

Anonimo ha detto...

Oddio, strapparmi i capelli...spererei di no. Già ne ho 16. preferirei tenerli lì :-) ti saprò dire.

ste ha detto...

cazzarola 10 è un voto da paura...
e dopo sver sentito in radio Charlie fa surf non avevo nessuna intenzione di ascoltare il disco... se devo essere sincero mi erano "addirittura" sembrati imbarazzanti (e ho pensato anch'io agli 883)...
proverò a recuperare ;)

Anonimo ha detto...

Io ancora devo ascoltarlo, ma finalmente qualcuno ne parla bene e non male "per partito preso".

Anonimo ha detto...

Alla fine l'ho ascoltato anch'io, visto tutto ciò che se ne dice. Detto che i c_o_d manco io so chi siano, anche per questo credo che questo disco possa rappresentare in qualche modo una speranza che anche il pop italiano possa finalmente evolversi tra la risacca stagnante che oscilla tra ciò che quasi nessuno conosce (la cosiddetta, se esiste ancora, scena indie o di nicchia con gruppi di cui si celebra la qualità con vendite medie di 200 copie) e l'orrore assoluto della scena tradizionale, quella per dire costantemente incensata da cazzoni come Mollica( mi vengono in mente Jovannotti e Ligabue). E' per questo che amo questo disco. Per me è la speranza che si vada oltre, per me sarebbe bello sentire in classifica gruppi che citano tranquillamente chessò Stereolab o Ladytron. Mi ricorda un pò quando uscirono i dischi elettronici di Battisti e fu preso a sassate dai soliti tradizionalisti tricolori. Speriamo bene. Poi il disco è un buon disco, ne condivido le considerazioni positive che ne avete fatto. Io in più ci metto la speranza. Non solo di una nuova scena. Eppoi il riferimento alla paroxetina è esaltante. In culo a quel basagliano di Cristicchi!!!!

onan ha detto...

ste e bluto: recuperate.

leo: si, si, si.
Basterebbe e avenzerebbe tutto quello che hai scritto per dare 10 a questo disco.
Il fatto è che più lo ascolti e più è bello. Più lo si sente.
Impossibile non pensare al Battisti elettronico, solo che qui è tutto più riuscito. C'è il tiro.

birdantony ha detto...

forse il tuo 10 è un pelino eccessivo, però e a malincuore personalmente non posso che concordare con te. fondamentalmente mi urta un pò la qualità complessiva di questo disco che riesce a descrivere il nostro paese e le sue contraddizioni meglio di qualsiasi rapporto del censis. si potrebbe anche discutere di volta in volta per qualche scopiazzamento o citazionismo o ammiccamento commerciale di qualche singolo pezzo, ma il complesso è indubitabilmente di una forza espressiva ed evocativa più unica che rara. una canzone sul tenente colombo e un'altra su alfredo rampi; un'astronave aliena che scorge nell'amore il bello dell'umanità, e un'altra su quella stessa umanità che dopo essersi divorata il mondo si scopre essa stessa senza tetto e cannibale; la globalizzazione economica e l'integralismo religioso; le dark rooms e l'amore platonico; charlie (il quindicenne che surfa sullo skate) integrato perfettamente nella società odierna fra la pasticca d'extasy il sabato sera e la messa la domenica mattina e il vecchio partigiano rifiutato da quella stessa società odierna e che pure se ne va in pace con se stesso e col mondo. la disomogeneità e i contrasti ideologici di questo disco sono la fedele rappresentazione della nostra società. non ci sono cazzi!

onan ha detto...

birdantony: 10 eccessivo? dopo la tua descrizione perfetta del disco?

Anonimo ha detto...

10/10 pure per me.

Anonimo ha detto...

vabbeh, allora ascoltate "preparativi per la fine" dei c|o|d, così dopo, se volete, potremo riparlare di musica italiana recente.

onan ha detto...

diderot: bello http://diderotblog.blogspot.com/2008/02/blog-post.html

blogadelica: stiamo parlando di due cose che non hanno nulla in comune.

Anonimo ha detto...

10/10

Anonimo ha detto...

Alla fine l’ho fatto. Ho ascoltato i Baustelle. Non senza difficoltà, all’inizio. Io le canzoni in generale non le ascolto più. Le canzoni non solo non le ascolto più, ma nemmeno mi interessano più.
I Baustelle, dunque.
Ne sono rimasto fortemente colpito. Convinto. Catturato.
Colpito, convinto e catturato dalla perfetta mistura di quel linguaggio e quel suono. Persino dall’uso consapevole e libero, senza essere mai stucchevole, di un certo pop che confina con il kitsch, delle melodie canzonettare che ti entrano dentro come nessuna melodia canzonettara riesce di solito a entrarti dentro. Persino da quella voce che nella bellissima “Il liberismo ha i giorni contati” a me ha ricordato quella di Viola Valentino (che tu giustamente nemmeno ricorderai) risultando peraltro del tutto adeguata. Mi è piaciuto il riferimento alla grande canzone d’autore italiana per esempio nella bellissima “Antropophagus”. Il tutto in un clima generale che pure non ha nulla a che vedere (grazie a dio – parola che in relazione a questo disco mi lascerai spero usare) con “la grande canzone d’autore”.
Questo saper mescolare il linguaggio ordinario, quello quasi tecnico e la metafora che è delle canzoni è impressionante.
Insomma una cosa notevole, per quanto mi riguarda.
E Alfredo credo davvero sia un capolavoro raro.
Se devo dire…
A me capita a volte di non amare quella voce maschile un po’ troppo “giusta” mescolata a quei ritmi dance o paradance che, entrambe, mi ricordano la Milano architetta, quella di un certo periodo, quando i giovani designers con le camicie abbottonate fino all’ultimo bottone sotto il collo ballavano cercando di apparire leggeri e tuttavia senza sorridere e soprattutto guardando e trattando con disprezzo chiunque, secondo loro, si fosse preso indietro.
Ma questo è un problema mio, che non c’entra, spero, con i Baustelle.

onan ha detto...

petunias: non siamo soli.

occhiobuio: beh, queste sono vere soddisfazioni.

a bim beri ha detto...

Per me la rappresentazione della nostra società di "Charlie fa il surf" è appena uno scalino sopra una qualsiasi frangetta.
Però si è convertito anche Occhiobuio. La faccenda si fa seria. Proverò a dedicarmici, vedremo.

p.s.
Forse senza volerlo citano Cattelan ("mani inchiodate"), mah!

onan ha detto...

reboman: non è senza volerlo. Si chiama "Charlie Don't Surf" quell'installazione di Cattelan...

Anonimo ha detto...

Reboman: mi par di capire si tratti di passione anche per camillo langone.
http://www.ilfoglio.it/
Forse ci devo ripensare!

a bim beri ha detto...

Onan:
lo so, ma dopo dicono anche "crocifiggetelo" e mi domandavo se fosse quindi involontario il riferimento a Cattelan e citassero invece semplicemente Apocalypse now

Occhiobuio:
ma chi è? Don Camillo?
Tranquillo secondo me è attratto solo dal titolo:amen.

onan ha detto...

occhiobuio: che fai l'ideologico? Purtroppo Camillo Langone avevo notato anche in qualche altra occasione che ha dei gusti musicali non male.

reboman: in un paio di loro interviste hanno dichiarato che il titolo scaturisce dall'opera di Cattelan ma vuole far pensare ad Apocalypse Now.

Non in queste, ma sono interessanti:
http://stereogram.menstyle.it/archive.php?eid=17&y=2008&m=01

http://milano.repubblica.it/multimedia/home/1574907/2

Anonimo ha detto...

Io so solo che alla terza settimana di ascolto, il disco continua a crescere.
Sempre più bello, più ricco, più nuovo.

comeonyoupainter ha detto...

cccp/baustelle, ci sto. e ci sta anche il dieci.