5 agosto 2007

Bjork - Debut (1993)

Nel 1993 sembrava che le chitarre sarebbero dovute scomparire per sempre.
In "Debut" la voglia di sperimentazione e il genio di Bjork sono sapientemente contenuti e castigati dalla produzione di Nellee Hooper (Soul II Soul, Massive Attack). Ne risulta un disco splendido anche per chi poi avrebbe faticato ad ascoltare ogni altro album dell'artista (troppo artista) islandese.
Nulla degli eccitanti subgeneri di una dance al suo zenith (progressive house, trance, jungle, US garage, ambient) sarebbe riuscito a rimanere quanto sintetizzato qui; dove tutto si alterna e miscela con suoni ed influenze improbabili (gli 808 State con il jazz, l'etno...).
Bjork vive e fa vivere a fondo (Violently Happy) l'euforia, il sudore e la perdizione del clubbing. In Big Time Sensuality canta: I don't know my future after this weekend and I don't want to... ma poi proprio dentro i cessi del Milk Bar Club, mentre la cassa non si avverte più dritta, incide There Is More To Life Than This......
"Debut"
oltre alla voce di Bjork contiene l'intensità di questa contraddizione. Suonerà attuale e affascinante ancora per molto, molto tempo.

5 commenti:

Alessandro ha detto...

Personalmente quando penso a Bjork, mi viene in mente solo POST e neanche tutto, in particolare sono molto legato a: "It's oh so quiet " del suddetto album. Pensa ad un fine serata in un rock club ( nel mio caso il vidia club ) sfatto dopo aver ballato e bevuto tutta la serata, ti accorgi che hai bisogno solo di quella melodiosa voce scandita da urletti che rimettono al mondo e puntualmente arriva. Quella canzone è il pezzo di chiusura perfetto da sempre heheheeheh

Anonimo ha detto...

A me non ha mai detto molto, pur se obiettivamente è una molto dotata.

onan ha detto...

alessandro: capisco, ma per me Post (per quanto possega anche quello riginale) iniziava già ad essere troppo sbilanciato al "...there is more to life than this..." (e non parlo della canzone ovviamente).
Debut rimane l'unico disco di Bjork che mi piace davvero.
Ricordo che per NME fu "album of the year 2003"

bluto: diciamo pure che, come ho scritto nella recensione di "Volta", la trovo quasi sempre indigesta anch'io.

accento svedese ha detto...

Bel disco, forse il più bello di Bjork perchè il più personale.

20nd ha detto...

Debut e' un capolavoro insuperato. Il punto di non ritorno. "Post" era l'appendice con i brani che non vi avevano trovato posto e qualche scartino per il lato b.

Poi in quello che segue tanta avanguardia e rarissimamente pop.