21 marzo 2007

Arctic Monkeys at Rolling Stone 19/03/07


Fuori i bagarini hanno finalmente tra le mani dei biglietti in grado di fruttare qualcosa.
Dentro il Rolling Stone è pieno impaccato e l'atmosfera elettrica come nelle grandi occasioni (si, c'è scritto grandi occasioni).
Non è la data di un tour e non è neppure uno showcase per addetti ai lavori.
E' la prova generale degli Arctic Monkeys e son venute apposta anche le loro mamme a verificare.
Tra un mese uscirà il loro secondo disco.
Quelli che "presto sarà tutto finito anche se, in fondo, nulla è mai iniziato" sono rimasti quasi tutti a casa ad ascoltarsi i Tv On The Radio.
Stasera al Rolling Stone ci sono i mocciosi innamorati dei quattro mocciosi. Quelli che sperano che "Whatever People...." sia ripetibile ma hanno paura. Quelli che li hanno visti acerbi ed entusiasmanti proprio qui meno di un anno fa. Sanno il rischio che corrono nell'esser tornati. Son venuti lo stesso.
Si inizia.
Due inediti. I ragazzi sono anticonformisti, si sa. This House Is A Circus e Teddy Picker. Il sound non li aiuta e i pezzi sono insoliti. Poco quadrati, sembra cerchino un groove particolare. Difficile comprenderne la ritmica ricercata.
Gli Arctic sono un gruppo di pancia.
Guardo Jacopo e penso: "Figliolo, se non partirà subito la botta sarà finita."
Detto. Fatto.
I Bet You Look Good On The Dancefloor
e il Rolling Stone rischia di venire giù.
L'asso nella manica è stato calato. Inediti o no l'intensità ora non potrà più scendere. Non siamo venuti qui per curiosare. Stasera vogliamo una conferma.
Il locale sarà ai loro piedi per il resto del concerto.
Gli Arctic Monkeys, come gli Who o gli Stone Roses, sono una band dal batterista sempre in primo piano. Ma Matt Helders è stato sinora un Moon senza Entwistle, un Reni senza Mani.
Con l'arrivo del bassista Nick O'Malley la sezione ritmica più potente del momento è completata. D Is For Dangerous, Fluorescent Adolescent, Do Me A Favour sono gli inediti che lo dimostrano. Tutto fila a perfezione. When The Sun Goes Down, Ritz To The Rubble, ogni pezzo è un classico. Niente pause. Non credete ai maligni. La band è enormemente cresciuta tecnicamente. Una bomba. Leave Before The Lights Come On, singolo non compreso nell'album, la cantano all'unisono 2000 persone (scusate, mocciosi).
Asciutti, britannici, non per questo insensibili alle vibrazioni che vengono dal parterre gli Arctic appaiono quasi emozionati. Certamente soddisfatti. Alex Turner lo dimostra senza patetici discorsetti.
Brianstorm
è devastante. La loro Seven Nation Army.
Poi diritti fino alla fine: Fake Tales Of San Francisco, Murdy Bum, A Certain Romance. Straordinari.
In macchina, qualche traccia di "Whatever People..." e su quelle note l'angelo al mio fianco si addormenta.
Almeno ancora per qualche giorno, papà potrà continuare a sperare gli Arctic Monkeys siano la prima grande band inglese della "tua" generazione.

19 commenti:

Unknown ha detto...

Grande post, da vero appassionato.

Anonimo ha detto...

Sottoscrivo. E..che bella l'ultima frase. Bella e "tenera"..

Anonimo ha detto...

anche tu sbagli, come MTV: di mamme c'era solo quella di Matt!
;)

accento svedese ha detto...

Grandissimo post! ;) deve essere stata una grande serata... avrei voluto molto esserci! invece io quella sera ho ascoltato veramente i Tv On The Radio! :D
Gli Arctic Monkeys sono gruppo generazionale? per me forse si. In ogni caso non sono un fuoco di paglia. :D

Anonimo ha detto...

WOW... Ora sì che inizio ad invidiarti..
Quanto al pupo, beh...se è vero come leggevo sotto che ha nove anni... probabilmente per la sua generazione i Monkeys saranno solo una grande band della sua infanzia. in tre quattro anni (quanti ce ne vuole prima che inizi a correre con le sue gambe) si spera nascano band altrettanto toste.
Diciamo che saranno, forse, i suoi beatles...che non è poco.
:-)

Anonimo ha detto...

considerando le tue aspettative e leggendo la recensione devo credere che sia stato un gran bel concerto! il prossimo cercherò di non perderlo...
e a sto punto un saluto anche a iacopo (che ormai fa parte del giro :-)

p..: il rolling stone dovrebbe fare qualcosa per la sua acustica...non è possibile!, è sempre così...

Anonimo ha detto...

recensione fantastica!
bravo!
e bravi anche loro !
esecuzione secondo me ottima

onan ha detto...

grazie davvero di cuore a tutti.

federico e blago: è appena arrivata la notizia ufficiale.
Arctic Monkeys 14/7 Piazza Castello - Ferrara

joyello: Jacopo ddirittura ne ha ancora 7 anni. un ragazzo del 99. Però gli Arctic gli ha già visti due volte ;-)

anonimo: e le altre signore quindi chi erano? le zie di Matt?

Monterey ha detto...

Sai bene che per quanto riguarda figli e musica posso comprenderti appieno. Somo contentissimo per voi due, sono cose che rimarranno indelebili a vita.

Anonimo ha detto...

uuuh !
cos'è sta notizia riguardo Ferrara?
un festival per caso ?

onan ha detto...

Grazie Monterey. Magari una volta ci troviamo tutti assieme.

Dante: no una data tutta loro.

goodnight ha detto...

non ho la minima idea di cosa e come suonino questi Arctic Monkeys, probabilmente la cosa più lontana che abitualmente passa per le mie orecchie, ma questi tuoi maledetti post mi mettono una voglia irrefrenabile di uscire a comprarmi il loro album ... peggio della voglia di tornare a fumare.

accento svedese ha detto...

Cioè, tu vuoi dirmi che gli Arctic Monkeys suonano in piazza nella MIA città??? Posso esserne fiero? :D
Il festival è il solito, immancabile Ferrara Sotto Le Stelle. 4 anni fa vennero i Radiohead. 3 anni fa gli Air. L'anno scorso gli Eels.
La location ideale, col castello Estense a fare da cornice. Ne vale la pena, Luca. Ne vale la pena.
Questa volta non mancherò. ;)

accento svedese ha detto...

Tra l'altro, il sito ferrarasottolestelle.it parla anche di Arcade Fire giovedì 11 luglio...

Anonimo ha detto...

a me piacciono sia gli arctic che i TVOTR (più gli ultimi però) :)

Non avercene

onan ha detto...

goodnight: beh se ti comperi Whatever People Say... potrebbe finire che ti comperi pure le sigarette. Non so se hai presente la copertina del cd?

federico: ho visto i Radiohead lì e fu fantastico. Probabilmente la cornice è più adatta agli Arcade che agli Arctic. Comunque al posto che a Glasto quest'anno si va a Ferrara.

boss: scherzi? tu non sei mica uno di quelli che "tutto sarà presto finito tanto nulla è mai iniziato". Per te semplicemente il disco dei TVOTR è stato più bello di quello degli Arctic. Li hai messi al primo posto nei dischi 2006 ma gli Arctic ci sono un po' più sotto. Anch'io ho messo i TVOTR nel mio Album of the Year :-)

accento svedese ha detto...

Per gli Arcade Fire andrebbe ancor meglio se suonassero nel cortile interno al castello. L'acustica è fantastica, anche se forse lo spazio non basterebbe.

Anonimo ha detto...

riguardo al fatto della prima grande band inglese della sua generazione...beh, è un po' grossa!

onan ha detto...

anonimo: Si accettano volentieri suggerimenti su altre.
Nate nel terzo millennio. Generazionali. Popolarmente rileventi. Capaci di un "linguaggio" proprio.