15 gennaio 2007

The Good, The Bad & The Queen - TGTB&TQ

London's burning dicevano i Clash nell'album dalla copertina più celebre mai dedicata ad un bassista. E Londra, a quasi 30 anni di distanza, brucia ancora in questo disco di The Good, The Bad & The Queen.
Damon Albarn, l'Artista del Brit Pop, lascia a riposo i redditizi Gorillaz e tenta la sua operazione impossibile. Mettere in piedi il primo supergruppo "superfigo" della storia del Rock.
Convince Paul Simonon (si, proprio quello della copertina di London Calling) a riprendere in mano il basso, fa sedere il quasi settantenne Tony Allen (ex Fela Kuti) alla batteria, piazza il silenzioso Simon Tong (ex Verve) alla chitarra. Tre generazioni musicali importanti tenute assieme dalla produzione quanto mai contemporanea di Danger Mouse.
Ero stato colpito dal primo singolo Herculean e dai pezzi che erano stati fatti girare.
Ma è solo nella sua completezza che The Good, The Bad & The Queen si rivela opera straordinaria. Misteriosa ed affascinante quanto gli umori e le influenze della città a cui è ispirata. History Song e 80's Life (ricordate la bellissima The Universal dei Blur?) rendono immediatamente evidente quanto il disco sia volontà di Albarn. Un Albarn talentuoso, non autocelebrativo, che trae stimolo dal confronto con i fuoriclasse che lo accompagnano.
Tutto in questo disco è misurato, contenuto. I ritmi di Tony Allen, anzichè afro-beat, sono soffusi, delicatamente complessi e si amalgamano con un Simonon attento a non strafare. Gli arpeggi e i suoni di Tong si intersecano con il pianoforte di Albarn. Il risultato è musica toccante (Green Fields). Intimamente coinvolgente (Kingdom of Doom). Melodie non etichettabili. Piacevoli ma intense. Un disco meraviglioso. Insolito perchè pieno di ciò che più manca alla musica di questi anni: l'anima.

9/10

11 commenti:

Anonimo ha detto...

la recensione è bella. Il voto è più che alto. Io avevo distrattamente ascoltato un paio di pezzi e sulle prime mi ero mantenuto parecchio freddo a riguardo, poi non ho più mosso orecchio. Ora provo con l'opera completa, e soprattutto con un po' più di attenzione.
(un 9/10 non si da a caso...)

Anonimo ha detto...

Recensione bellissima Luca, complimenti. Hai colto l'essenza del gruppo con grande lucidità.

Anonimo ha detto...

Leggendo la tua recensione, sbavo dalla voglia di ascoltarlo Ma... dimmi una cosa: Lo consigli anche a uno che non ama troppo i BLUR e che trova i Gorillaz noiosissimi?
Se sì, corro a scaricar... ehem... comprarlo!
:-)

accento svedese ha detto...

Bellissima recensione, sentita e coinvolgente! ;)
non vedo l'ora di sentirlo, deve essere favoloso! ;)

onan ha detto...

Blago: grazie, spero ti piaccia. Si 9 è molto alto.
Ho appena visto che Pitchfork non è andato oltre il 6,8. NME ha dato 8/10. Mojo 4/5

Bluto e Federico: Grazie Mille.

Joyello: Si te lo consiglio. Scaricalo, penso poi lo comprerai.

Anonimo ha detto...

hey, siamo già di fronte all'album of the year?

Alberto

onan ha detto...

No, non credo. Confido in questa annata.

Anonimo ha detto...

davvero fantastico.
Poi ho visto alcuni live su Myspace video e mi piacciono ancora di più.

Aspetto impaziente un loro concerto in italia

onan ha detto...

Purtroppo non sembra TGTBTQ siano molto intenzionati alle tournee. Un vero peccato. Continuiamo a sperare.

Anonimo ha detto...

Commentare adesso un post scritto il 15/1/07 fa ridere anche me, però...

london's burning i clash l'avevano detto qualche anno prima di quel "famoso disco", la citazione non c'entra niente...

onan ha detto...

anonimo: hai ragione! un bel lapsus tra il mio disco preferito dei Clash e London Calling.
Grazie!