21 aprile 2009

Polar For The Masses - Blended

I Polar For The Masses sono del mio paese, Jordan (batterista ed architrave rumorosa del power-trio) è uno dei miei amici più cari, la copertina del disco l'ha disegnata ale. Non bastasse, la "masterizzazione" è stata a cura di Jason Ward e Bob Weston (Shellac) si sente tutta.
Se non foste incuriositi a provare "Blended" rischiereste di perdervi una delle miscele più trasversali e snelle della penisola.
Quello che sarebbero potuti essere i Placebo se attratti dal noise (Timer On The Head) o dai QOTSA (Comes Down). Dieci canzoni, in 30 minuti, per intuire quanto meno inutile sarebbe stato tutto il "post-post" di questi anni se i toni scuri della new wave '80 (Socks) si fossero fusi con il "grunge" '90 (No Solution).

8/10

8 commenti:

Joyello ha detto...

Li ascoltavo, incuriosito, qualche giorno fa su MySpace.
Davvero notevoli.
Ora m'hai messo curiosità e mi cercherò l'album!

Anonimo ha detto...

Ciao Onan, ne ho parlato proprio con Ale poco tempo fa, e mi permetto di spostare sul tuo blog la questione.
Ho sentito qualche pezzo dei Polar su myspace anch'io, e mi son piaciuti molto. Ma...
Non sarebbe tutto piú bello se cantassero in italiano? Sará perche sono "nostrani" e mi suona forzato, non genuino, il loro inglese; sará anche perché - in inglese - perdono un po´ in personalitá e si mimetizzano in qualcosa di giá sentito (tu stesso citi Placebo e QOTSA). Che ne pensi di questa scelta linguisitca?
Ciao, Enrico

onan ha detto...

Enrico: Credo non vi sia una regola per preferire il cantato in italiano o in inglese. Gli Afterhours funzionano in Italiano, i Canadians funzionano in inglese. Ma da non appassionato di musica italiana, credo che se la parte che si vuol far risaltare (e mi pare il caso dei P4tM) è quella musicale, l'uso della nostra lingua possa anche essere un limite.

Anonimo ha detto...

W il rock quello muscoloso....
Ho trovato questa recensione :

Inutile farneticare paroloni, inutile elencare generi a cazzo di cane, inutile copia e incollare sbirciando dal vicino, inutile tutto. ‘Blended’ è disco da cinque stelle. Il secondo lavoro del power trio vicentino rimane scolpito nel vento prima che nella roccia. I Polar For The Masses sono il “non più oltre” attuale della scena indipendente italiana. Dieci velocissimi brani, possenti come il paraurti di quella Volvo Polar, che da piccolo mi impressionava al pari delle sospensioni della Citroen DS, quella con il culo che si alzava all’accensione. Registrato da David Lenci e masterizzato a Chicago da mister Bob Weston e Jason Ward (uno che è andato in tour a lavorare per gente come Brainiac, Seaweed, Social Distortion…), il disco è un fenomenale concentrato di spire melodiche incastonate con estrema maestria in passaggi oscuri. Anfratti noise’n'roll che eruttano beati tramortendo l’ascoltatore. Senza un attimo di tregua. La testa tra le mani condotti verso la luce. Trenta minuti e quarantaquattrosecondi di demolizione ragionata. Quando il cuore si stringe forte ai sensi. ‘Blended’ è, sotto la nostra bandiera, inequivocabilmente disco dell’anno. [*****]

Emanuele Tamagnini
Nerdsattack

Anonimo ha detto...

Be, sono Marco, diciamo che questi tre ci sanno fare eccome.
Li ho visti allo Spazio Arcadia di Schio mi hanno impressionato.
Ho preso il loro Cd al concerto e confermo con Onan quello che leggo in questo blog,,,,,
aggiungo che il disco è incredibilmente
ascoltabile anche se non è il mio genere e questo lo trovo fantastico.
Quindi per me album ottimo.
Marco M. musicista Schio - Vicenza

onan ha detto...

Marco M: e pensa che Jordan mi ha detto che il concerto di Schio è stato segnato dai problemi tecnici. Immagina quando tutto funziona. :)

Anonimo ha detto...

Il disco lo ha mixato David Lenci e lo ha masterizzato Jason Ward.Leggete le note di copertina.

onan ha detto...

anonimo: le leggiamo, le leggiamo. Fidati. E ti facciamo contento nonostante la tua firma.