21 gennaio 2009

Antony & The Johnsons - The Crying Light

Antony si spoglia, al punto di perdere il suo suono "drag queen". Toglie tutto ciò che gli è possibile. Riduce gli accompagnamenti all'importanza del pianoforte (Her Eyes Are Underneath The Ground, Daylight) o al risalto degli arpeggi di chitarra (Aeon). Gli archi, diretti da Nico Muhly, orchestrano, attorno alla sua voce, sinfonie più da "camera" che da Axl Rose.
Il disco della maturità. La copertina è stupenda.

8/10

11 commenti:

Captain Howdy ha detto...

meraviglioso.

Anonimo ha detto...

lo adoro....

Anonimo ha detto...

Io sono d'accordo. Ma non aggiungo altro, sennò mi assalgono come successo da me :)

Anonimo ha detto...

Bello ancora di più perchè sobrio quasi scarno

stu ha detto...

Con la voce che si ritrova qualsiasi cosa fa va benissimo..

Anonimo ha detto...

ascoltato solo una volta, ma promette molto bene...

Anonimo ha detto...

ancora non l'ho ascoltato ma dalle tue parole riesco a intuirne la bellezza! e poi è difficile che un album con una copertina così meravigliosa non sia altrettanto illuminante...cheers ;-)

accento svedese ha detto...

Sono contento che ti piaccia. Io adoro Antony e tutto ciò che riesce ad esprimere con la sua voce.
Se ti capita l'occasione di sentirlo live non perderlo, ne vale davvero la pena. ;)

onan ha detto...

Oddio. A dire la verità l'ho visto tre anni fa al Teatro Romano di Verona e mi sono annoiato. Ma sono certo che dev'essere stato un caso.

Anonimo ha detto...

direi che live è il modo migliore di vivere questa musica e questa voce. la sua esistenza dilaniata su un pianoforte, il contorcersi sofferente di un'anima in un corpo ostile, esattamente come ohno. la copertina è geniale, soprattutto perchè dà perfettamente l'idea dello stesso dilaniamento. non andatelo a sentire all'aperto, se posso consigliare. ciao

Anonimo ha detto...

Sì un grande disco, davvero. Con alcuni momenti di commovente intensità.