Un film di inquadrature. Lente. Bellissime.
Come quelle di quei film "cinesi" che non mi vanno giù.
Il direttore della fotografia Chris Doyle viene da là (2046) e il maniacale Van Sant (con cui aveva già lavorato in "Psycho") gli offre di utilizzare quello stesso occhio su un soggetto occidentalissimo.
"Paranoid Park" non è "Elephant", ma un esercizio di stile che alla seconda, terza visione può rapire.
Quanto Elliott Smith montato su quelle camminate..
4 commenti:
concordo.... le scene con le evoluzioni di skate al rallentatore sono perfette.... ma anche il film in sè non mi è dispiaciuto affatto...
daniele: si con per sottofondo solo il rumore delle rotelle che girano sull'asfalto.
sarà perchè mi sono fermata alla prima visione, ma non mi ha esaltato...
comeonyoupainter: esaltato direi di no neppure per me. Diciamo che mi sono un po' ostinato perchè "all'inizio" non riuscivo a decidere si mi piacesse o meno.
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