12 febbraio 2008

Liberi, liberi siamo noi

A proposito del post precedente...
Ricevo da occhiobuio:

Questa vicenda del Partito Democratico che corre solo (“libero”, come dice in modo fin troppo enfatico Veltroni) e che però forse avrà al fianco i Valori di Di Pietro e non avrà invece né quelli dei Radicali, né quelli dei Socialisti rischia di trasformare quelle che un mio amico definisce graziosamente “le già tremebonde intenzioni di voto” a favore del Partito Democratico in una decisione (magari di pochi, questo non lo posso dire) di starsene invece fuori, di starsene magari a casa, oppure altrove, in chissà quale piccolo, magari inutile, ma ospitale cantuccio.

Una sorta di preghiera ponderata e misurata a Veltroni è stata scritta a questo proposito qualche giorno fa da Adriano Sofri su Repubblica usando le parole che su questa cosa si devono e si possono usare. Parole attraversate da affetto, oltre che da storia e da ragione. E chissà che quelle parole non trovino una qualche forma di ascolto.

Detto questo, se Veltroni decide di correre libero e solo, lo rispetto. E forse sarò anche disposto a dargli un voto. Ma se ci sarà una qualche forma di apparentamento con chicchessia accompagnato a un diniego nei confronti dei radicali (al di là della sciocchezza di bassa politichetta che dice Emma sì, gli altri no), io, per quanto nulla o poco conti, non ci sarò.
E non per una questione di puntigliosità orgogliosa (che pure avrebbe senso), ma per una questione (chiedo anticipatamente scusa per l’espressione) di principio.
Quando nacque il Partito Democratico mi capitò di esprimere il mio disagio nel vedere nascere una creatura tanto attesa dall’unificazione di due culture (quella comunista e quella democristiana) che erano state il principale ostacolo allo svilupparsi in Italia di una cultura laica, liberale e riformista come quella che un Partito Democratico dovrebbe incarnare. Una cultura che in Italia se ha una sua storia, a sinistra, ce l’ha soprattutto dentro la tormentata vicenda del socialismo e dentro la per molti versi incredibile avventura del Partito Radicale.
Bene, se il Partito Democratico vuole lasciare ancora una volta ai margini questa storia, patteggiando magari contemporaneamente con altri per convenienze numeriche e afflati populistici, io non sarò della partita.
Me ne starò solo. E libero.

13 commenti:

goodnight ha detto...

Un intervento bianca/rosa (da non confondere con la rosa bianca): occhiobuio posso sintetizzare così?

Anonimo ha detto...

nucleare? ricerca? infrastrutture? Veltroni parli di cose serie al posto
di continuare a dire di essere un coraggioso solo perchè non si è alleato con feccia come pecoraro e diliberto...

Anonimo ha detto...

Del tutto condivisibile ciò che scrive Occhiobuio. Un pò di tristezza che diventa desolazione quando leggo oggi su Repubblica che in base ai sondaggi (i soliti maledetti sondaggi!) se il PD si apparentasse con Di Pietro avrebbe un surplus attivo di un paio di punti o più, mentre se si apparentasse con Socialisti o radicali il saldo sarebbe in negativo. Sta tutta qui la verità?? Si butta a mare una componente di laicismo necessario come l'aria di questi tempi per salvare quello che è già un baraccone? Vorrei di no, ma sembra che la politica si faccia così oggi. Certo è una desolazione senza fondo, e per quanto mi riguarda sono ancora più convinto nel dare il mio voto ai radicali, beautiful losers finchè si vuole epperò......

accento svedese ha detto...

Io voglio andare alle elezioni insieme ai radicali. E lo vuole la base del partito. Lo vogliono i circoli.
Non lo vuole il mondo del volontariato cattolico. I radicali fanno paura, spaventano. E il mondo legato al volontariato cattolico potrebbe spostare il proprio voto sulla Rosa Bianca o, peggio, l'Udc. Ecco perchè forse l'accordo con i radicali non verrà mai fatto.

a bim beri ha detto...

Il pd non mi piace, ma correre da soli è l'unica novità politica di spessore degli ultimi anni.
L' aborto, è il punto debole, il primo perlomeno, scelto dalla destra per incrinarne la compattezza. Una strategia che parte da Ferrara per arrivare alle dichiarazioni dei giorni scorsi di Berlusconi, condita dal blitz di Napoli giusto per gettare un po' di pepe sulla cosa.
Stando così le cose spazio per i radicali nel pd non ne vedo.
Boselli, invece, ha fatto gran male i suoi conti.

Io avevo deciso già da tempo di non votare, non mi fa sentire libero più di tanto ma più leggero forse sì. o no?

onan ha detto...

Intanto l'accordo con l'Italia dei Valori è fatto e quindi
l'idea del partito unico, checchè ne dicano, se ne è andata.
Secondo Fassino, ieri sera ad ottoemezzo, quello con i Radicali non ci sarà.
Voglio sperare Walter non faccia scelte disgustose...

Anonimo ha detto...

Io davvero non so quello che farò. Non ho voglia di votare questa cosa a cui pure vorrei riconoscere l'onore della novità e del coraggio. E credo in fondo che Veltroni, al di là delle idiosincrasie di gusto che provo talvolta per lui, potrebbe essere un fattore di modernizzazione e cambiamento. Però non posso accettare i valori dipietristi (a me solo il nome "italia dei Valori" fa vomitare) a fronte di un rifiuto a quelli radicali.
Davvero non so. Forse anch'io come diceva il mio amico GG, mi ritirerò in campagna e proverò a guardare le cose con la distanza che non ho.

onan ha detto...

occhiobuio: si vomita, si vomita.

Gianluca ha detto...

Ho sentito Veltroni l'altra sera da Vespa: penso, davvero sinceramente, che è
molto bravo, credibile e coraggioso, e credo e spero che il PD possa avere un buon risultato, ma per
principio (sic!) non riesco davvero a dare il mio voto.. il mancato accordo con i
radicali, per poter essere finalmente “liberi”, mi pone di fronte a questa scelta: o la Binetti (e quello che
rappresenta, cioè una posizione che non posso condividere) o la Bonino
(che rappresenta invece forse la sola voce seriamente laica e libera della
nostra politica e che di alcune istanze riguardanti i diritti
dell'individuo – per me fondamentali, irrinunciabili e non negoziabili
- fa giustamente una questione di principio).. direi, passatemi l'ironia,
che sostenere i radicali non solo "si può fare", ma si deve.

onan ha detto...

gianluca: e lo si farà, ma continuo a credere a sperare che Veltroni non possa compiere un errore così grave.

accento svedese ha detto...

Non lo farà, non lo farà...
E comunque ricordo che il PD non è solo la Binetti. Il Pd è Bersani, ma anche Cuperlo, ma anche Scalfarotto, ma anche il sottoscritto. :D E sarà anche la Bonino.

accento svedese ha detto...

Veltroni mi paga per dire "ma anche". :D

onan ha detto...

accento svedese: dita incrociate, anche perchè senza di noi dove volete andare? :)