24 novembre 2007

I 1000 Album del Guardian

Secondo i critici del Guardian.

13 commenti:

Anonimo ha detto...

allora, diciamo che io ho ho letto il primo nome. A Certain Ratio. ho pensato "mah".
poi sono corso a cercare Captain Beefheart, che, ovviamente, è presente. con Clear Spot.
Il resto non lo leggerò mai.

Anonimo ha detto...

1000...
Chissà quanto tempo ci hanno pensato..
Quando trovate delle esclusioni inaspettate segnalatelo.

onan ha detto...

Il Guardian l'ha pubblicata la settimana scorsa in 5 inserti quotidiani.
Ho atteso qualche giorno perchè una classifica che non comprendeva nè gli Stone Roses nè gli Stooges non era degna di essere neppure nominata.
Poi mi sono accorto che fortunatamente ero io che continuavo a non accorgermi che la lettera S era divisa in due sezioni.

Ci sono alcune scelte "originali": Powerage degli Ac/Dc, Spunk dei Sex Pistols al posto di Nevermind, Runbber Soul dei Beatles, Master Of Reality dei Balck Sabbath (questa ad esempio la condivido).

Forse a far innervosire blogadelica è l'assenza di Trout Mask. Io allo stesso modo non digerisco la scelta di Hatful Of Hollow al posto di Queen Is Dead per gli Smiths.

Ma nel complesso la classifica non è niente male, suvvia.

Captain Howdy ha detto...

Certo che 1000 son tanti..intendo se le classifiche corte son opinabili perche' ci si costringe a tagli dolorosi quelle (troppo) lunghe son poco coraggiose e neanche tanto credibili, in 1000 nomi (poi non so hanno rispettato la regola fondamenta le almeno per me 1 Artista 1 Disco o no?) ci si puo' veramente sbizzarrire...

Captain Howdy ha detto...

Allora per quel che puo' valere,sono andato a campion e cioe' ho cercato i miei 5 artisti (soggettivamente) preferiti e ho trovato questo:

Tori Amos, Boys for Pele: D'Accordissimo, e' il suo migliore senza dubbio

Iron Maiden, The Number of the Beast: Coraggiosi perche' in tempo di (inutile) revisionismo non hanno messo il primo ma personalmente avrei messo "Seventh Son of a Seventh Son"

Tool, Non pervenuti: Imperdonabile, "Aenima" andava messo, anche in considerzione del fatto che nella T e' presente Timberlake...

Lamb, Non Pervenuti: Ci Puo' stare,piacciono solo a me.

Nine Inch Nails, Pretty Hate Machine: Guarda, era l'unico dei '90 che non dovevano citare, avrei capito l'imbarazzo tra "The Downward Spiral" e "The Fragile" ma questo no...

Altra cosa, ho notato scorrendo che ci son nomi veramente discitibili (il citato Timberlake per esempio, anche se il suo produttore Timbaland a suo modo mi affascina) secondo te non ti sembra che il rischio sia quello di sputtanare tutta la lista? Intendo mica son tanto contento di vedere la mia Tori tra l'Aguilera e la Spears (terribilmente presenti...)

onan ha detto...

captain howdy: la regola 1 artista 1 disco mi sembra sia stata rispettata, il problema è che il disco scelto purtroppo ha spesso scelto la strada non di quello istituzionale. Vedi il caso anche di "Pretty Hate Machine". "The Number Of The Beast" invece è perfetto così come altre scelte in campo heavy Metal (Metallica, Slayer, Motorhead..).

Su Timberlake ogni volta che lo trovo dico: "non capisco". E non capisco neppure perchè sia così stimato pure dai giovani ascoltatori indie.
Ma qui dev'essere davvero una questione di età.

Anonimo ha detto...

trout mask replica, già. però, per dire, anche safe as milk o lick my fecals off sarebbero andati bene, ma clear spot proprio no.
per il resto della lista: semplicemente, non avevo voglia di leggerla :)

goodnight ha detto...

Dico la mia sul listone nell’ottica Brasil. 16 dischi più un altro paio che possono rientrare nell’area musicale brasiliana mi sembrano un ottimo risultato (1,8%), specie nel confronto con i tre soli italiani Stefano Bollani, Ennio Morricone e Nino Rota (presente come autore in un album a lui dedicato).
La cosa interessante è che di questi 16 album solo “Afrociberdelia” di Chico Science & Nação Zumbi (18^ posizione) è presente nella classifica dei “100 migliori album della musica brasiliana” pubblicata su Rolling Stone Brasil. Poi in verità ci sono anche Caetano Veloso, Gilberto Gil, Jorge Ben e altri ancora proposti però con lavori diversi o con raccolte antologiche. “Construção” di Chico Buarque, 3° assoluto nella classifica dei 100, viene nominato tra gli album dimenticati e recuperati dopo il numero mille. Nei 1000 trovano posto anche Vinicius Cantuaria e Arto Lindsay che personalmente avrei citato anche nella classifica brasiliana. In ogni caso complimenti ai critici del Guardian.

onan ha detto...

goodnight: bè questa tua precisissima analisi (in cui speravo) restituisce a questa classifica il merito di essere saputa andare oltre i nostri limiti "rockettari".

Anonimo ha detto...

Ecco ho sbolognato questa lista con sufficienza per via della non divertentissima scelta di millemila album, senza cogliere gli spunti interessanti.
Appunto perchè sono 1000 chi sta fuori ha ragione di lamentarsi.
Dunque uno degli spunti interessanti è stato citato da goodnight: gli artisti italiani.
Se è vero ciò che sostiene, solo 3 in lista. Tralascio i commenti ai tre in questione, ma.. altri? Non so.. un De Andrè tanto per fare un gran bel nome.

Altro spunto interessante:
età, età degli album. I più recenti a quando risalgono?
(Mi rivolgo a voi che avete sfogliato tutto l'elenco infinito).

goodnight ha detto...

Si è vero, come dice Sergio ognuno di noi avrebbe messo in classifica il suo album italiano, chi De Andrè chi Battisti …. Di fatto con Morricone e Rota appare evidente che la musica italiana sia conosciuta soprattutto per il tramite del cinema. Piovani, per la collaborazione con Benigni, potrebbe essere un altro nome.
(Del resto uno delle ragioni della notorietà della musica brasiliana ad inizio anni ’60 è stato il successo di "Orfeu negro", palma d’oro a Cannes nel 1959, oscar come miglior film straniero nel 1960.) Viene da dire che la musica italiana più che di buoni musicisti ha bisogno di buoni registi!

Anonimo ha detto...

Vedo con piacere gli Abba.

onan ha detto...

sergio; i più recenti risalgono al 2006. Arctic monkeys ovviamente.

Sulla musica italiana mi sembra che le scelte rendano onore a ciò che abbiamo di realmente esportabile. E' musica.
Con tutto il rispetto per De Andrè cosa potrebbe provare un anglosassone ascoltandolo? Forse percepirebbe qualcosa di più con Battisti, ma sempre troppo poco.

goodnight: forse la musica italiana ha bisogno di non essere canzone italiano. Almeno per il mercato anglosassone :)

bluto: from Abba to Zappa. :)