22 novembre 2007

Le Vite Degli Altri

Il bravissimo Ulrich Muhe è un agente della Stasi dal metodo degno di un aspirante Putin, ma inciampa nelle "vite degli altri" e finsce ad aprire buste con il vapore.
Il regista Donnersmarck (incredibile debuttante) fa respirare tutto l'odore della Germania Est.
C'è più DDR in quel giubbetto grigio del protagonista che in una Trabant.
Tra i non molti film del 2007 che ho visto, senz'altro il migliore.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Davvero un bel film.
La cosa triste è che Ulrich Muhe sia arrivato al successo internazionale con questo film, poco prima di lasciarci per sempre.
Un peccato.

a bim beri ha detto...

Il più bel film del cineforum dell'anno scorso.

Intercettazioni vintage, pensa adesso cosa possono fare...

accento svedese ha detto...

Un film che potrebbe piacermi parecchio. Geniale la frase "C'è più DDR in quel giubbetto grigio del protagonista che in una Trabant", avrei voluto scriverla io. ;)

onan ha detto...

joyello: non lo sapevo! una pessima notizia davvero.

reboman: credevo in Italia nelle sale fosse uscito nell'aprile di quest'anno.
E pensa come sarebbero riusciti a sfruttare al meglio le nuove tecnologie quelli della Stasi. Se solo quel muro fosse rimasto su...

federico: ;-)

Anonimo ha detto...

Magnifico film, magnificamente europeo ed emotivo. Sono rimasto sorpreso dall'umanità dei protagonisti, dalla complessità dei sentimenti in quell'enorme scatolone chiuso e costrittivo che era la DDR. Non dimenticherò mai la protagonista femminile, così intensa così straziata eppure carnale, carnalissima e seducente. Una sorta di Irene Papas teutonica, ma molto meglio della greca. Eppoi sempre la psichiatria sullo sfondo, in un rapporto da sempre proficuo con i regimi totalitari

onan ha detto...

Irene Papas teutonica. Sì, concordo.