19 giugno 2007

Vedrò i "Libertines" nel fango

Sono ormai 15 giorni che su Glastonbury piove ininterrottamente e le previsioni metereologiche per il week end sono drammatiche.
Mi attende, come amano definirlo gli Inglesi in un misto di ironia e rassegnazione, il più classico Mudbath.
In queste condizioni la notizia della reunion tra Carl e Pete, annunciata per sabato sull'acoustic stage, non può essere definita "un fulmine a ciel sereno". Ma è comunque un' entusiasmante consolazione.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

I concerti sotto la pioggia, meglio se nubifragi, sembrano essere l'ultimo grido.
E' già tanto se non ti cade in testa un'impalcatura!
Divertiti!! E portati le galosce!
J.

cabret voltaire ha detto...

beh, cazzo, mi sembra davvero tutto molto cool!

Anonimo ha detto...

invidia invidia invidia !!!!!

onan ha detto...

Grazie per il sostegno ragazzi.

Abbiamo comperato stivali, cerate, pantaloni impermeabil.....
Le rarissime edizioni di Glasto nelle quali non è piovuto si dice non siano state memorabili. Si dice mancasse qualcosa. Quel totale lasciarsi andare.
Mi sa che quest'anno quindi non mancherà proprio niente. Cazzo!

ste ha detto...

Vogliamo il reportage fotografico!!!

Anonimo ha detto...

With your boots on....
Buon viaggio!!!

goodnight ha detto...

«Quem não gosta de rock bom sujeito não é! E`ruim da cabeça o doente do pé» che liberamente traduco in
"Chi non ama il rock ha qualcosa che non va, o sta male di testa o ha qualche problema ai piedi".
Lo diceva del samba Dorival Caymmi in una canzone del 1940, ma per il vostro gruppo potrebbe valere così. E’ il mio saluto per le vostre giornate “nel fango e nel rock”.

onan ha detto...

ste: lo avrete!

c: definitely with our boots on :)
Grazie davvero!

godnight: si per noi vale proprio come l'hai adattata tu. Grazie davvero anche a te!