25 maggio 2007

Battles - Mirrored

Quando da ragazzo ascoltavo Heavy Metal c'è stato un periodo nel quale se non ti piacevano i Primus significava che non ti saresti mai evoluto. I Primus bisognava dire che ti piacevano punto e basta. Non ci sono mai riuscito. Non sopporto i Primus.
E adesso, sul più bello che ci sono gli Arctic Monkeys, dovevano arrivare i Battles?
Molti di voi hanno già deciso che "Mirrored" sarà il disco dell'anno mentre la critica si sta sbilanciando favorevolmente oltre misura.
Non mi fregate. Non ascolto mica Jazz io.
Virtuosismi, prodezze, avanguardia fine a se stessa, nessuna voce cantata. Che scherziamo?
Rock è attitudine, mica saper suonare. Ci mancherebbe altro!
King Crimson, Frank Zappa, Can, Captain Beefheart. Bravi, bravi. Importanti. Lo so, ma è roba per musicisti o per chi vorrebbe esserlo.
Ho provato "Mirrored" qui davanti al computer tante volte. Non sono mai riuscito ad arrivare in fondo. Nell'iPod non è andata meglio. In automobile un disastro.
Alessandro ha già scritto ciò che penso mentre Joyello ha sentito il contrario.
Ho chiesto aiuto pure ad un amico che ascolta Jazz. Gli piacciono (e ti pareva?).
Dice che c'è più di qualcosa degli Area e gli Area sono stati il suo gruppo preferito.
Sono settimane che temporeggio.
Un ultimo ascolto dalle casse dello stereo e poi do io a questi 4 newyorkesi la stroncata che meritano.
Oddio! Le casse sembrano muoversi. Ciò che sembrava spigoloso di colpo rotola. Rotola.
La dinamica è impressionante. I suoni provengono da ogni dove. Alcuni addirittura sembrano suoni mai sentiti prima.
Ho paura. Questa non è musica per le mie corde. Che mi sta succedendo?
Mi ci tuffo dentro lo stesso. La batteria è precisa e matematica, ma ha un folle groove e quindi si può fare, si può rischiare.
Race: In mi tira dentro e non voglio uscirne sino a Race: Out. Nel percorso mi pare addirittura di sentire una forma di glamrock del futuro. Che sia "glamrock biomeccanico"?
Si muove tutto. Atlas e Tij (la mia preferita) si potrebbero ballare. Forse è proprio ora di cominciare a ballare in un altro modo.
Un disco fantastico. Un tunnel di suoni che disegnano forme e accendono luci.
Un disco sconvolgentemente diverso.
Un disco la cui anima prende forma proprio dalla sua apparente assenza.
Kubrickiano.

9/10

intero album su myspace (che poi tanto lo potete ascoltare solo dallo stereo)

19 commenti:

Anonimo ha detto...

Ero convinto non fossero nelle tue corde. Adoro il tuo saper essere così poco politically correct nel mandare a fottersi quelli che vogliono fare nel rock le cose ben fatte e interessanti e il tuo ricordarci ossessivo che il rock è non nei suoi margini ma nella sua stessa essenza innanzitutto attitudine e gesto, corpo e immagine.
Ma se questi fanno questo effetto anche a te e non solo a chi la musica la ascolta "da fermo" come me...beh forse davvero qui c'è qualcosa di potente.

accento svedese ha detto...

Che recensione! ;)
Gran disco, a me fa impazzire! ci ho sentito i Primus senza il basso di Les Claypool, i King Crimson di Discipline, gli Animal Collective.
Con un po' di fantasia è musica dance.

Anonimo ha detto...

Recensione splendida. Ora lo cerco. Senti, domanda stupida: ma Guitar Hero dovesse avere quella chitarra sarà a disposizione anche per mancini sfigati come me?

onan ha detto...

occhiobuio: si c'è qualcosa di potente. esatto.

federico: si come dice occhiobuio, questi funzionano da "fermi" ma è indubbio che fanno pure muovere chi desidera farlo. Il Jazz puro non mi risulta si sia mai ballato, quindi....

bluto: thanks, penso ti piaceranno.
Guitar Hero gà ora funziona perfettamente con i mancini. Basta settare all'inizio e via. Heart Shaped Box l'ho pure provata così, ma non mi viene :)
Certo con la Gibosn Sg va tutto bene. Con la Les Paul c'è quel paraplettro. un bel problema :)

Anonimo ha detto...

boh, io evidentemente non riesco a capirli. mi sembrano troppo "piroettanti" e senza molta sostanza.

Anonimo ha detto...

ma perchè non vuoi dire quella parolaccia: prog!

onan ha detto...

Pechè è una parola troppo brutta!

Alessandro ha detto...

Inutile dire che non sono concorde, ma trovo importante ai fini della discussione; ( che trova in questi dischi di pessima caratura sovente lo scontro tra chi " sente " ed è in possesso di una sensibilità musicale molto legata al rumore inteso come arte concreta, e chi si lascia trasportare dalla sensazione, quasi imponendosi la bellezza di un' opera ragionando talvolta attraverso canoni inesistenti o prefabbricati, pronti a giustificare l' hype ed a sorreggerlo) immettere la mia visone e argomentare il tutto. Come paragonare il tutto ad artisti squisitamente rock contemporanei o del passato? ( mi riferisco ad interventi su fard rock) come si può dire che siamo nei territori di Beefheart essendo consci che NON STIAMO PARLANDO di un personaggio che ha influenzato il genere dall' esterno, ma bensì si discorre dell' anima ROCK fatta a persona, di colui che dalle membra di un genere che fortemente gli appartiene ha generato le follie sonore più mirabili. Analizzando l' opera e volendola porre in chiave artistica o semplicemente metterla su un piedistallo si potrebbe aggiungere ulteriori eresie in merito alle sue similitudini con opere altretanto bizzarre al primo ascolto ( anche se fondamentali ), una di questa ad un ascoltatore poco attento potrebbe essere trout mask replica o safe as milk o perchè non scomodare twin infinitives o addirittura metal machine music di Lou reed? per un semplice motivo, e cioè che queste pubblicazioni appartengono per diritto alla mera e indomabile furia rock! cosa che l' insipido ed inoffensivo Battles non può vantare a causa della sua bieca e scolorita attitudine, quasi inesistente. Si parla di rock, d'istinto di scorticamento auricolare ma anche di ponti panoramici al servizio di un paesaggio splendido, quello della fantasia o no? forse io parlo di cose differenti e sento il bisogno di differenti stimoli, ma se un pezzo di musica balbettante mi smuove lo stereo non certifica la sua bontà. Per questo e per altri mille validi motivi, battles risulta qualcosa di abbozzato e poco concreto, assolutamente SENZA ANIMA , sta solo a voi e alla vostra sensibilità capirlo, ma credo che nessuna opera di basso rilievo venga ascoltata assiduamente se chi ne fruisce è conscio di cosa significhi la parola rumore ( molto più importante di rock ) .
Questo senza voler imporre nulla a nessuno e lo ripeto è la mia versione, perchè sono convinto che il rumore, quello buono non sia una cosa soggettiva. ma se parliamo di un medicinale ad effetto placebo, poco incisivo allora mi chiamo fuori e lascio spazio alla fantasia.

onan ha detto...

Come ben sai Alessandro sono sensibile alle tue argomentazioni. Il mio modo di sentire il Rock è molto simile al tuo. Stavolta però mi è accaduto quello che ho scritto. Preferirò sempre il torso nudo di Robert Plant a questa roba. Le mani dietro la schiena di Liam Gallagher. I pantaloni calati di Iggy. Lo sguardo impazzito e pericoloso di Mark E. Smith.
Questo disco però dopo tanta tribolizione mi è piaciuto. lo trovo molto di più che interessante.
Non è questione di hype (sempre comunque ben accetto da queste parti). Non è come con LCD Soundsystem. C'è qualcosa di forte qui.

Alessandro ha detto...

Rispetto l' opinione ! del resto quando si gode per qualcosa io non metto parola, soltando volevo far arrivare un massaggio che forse non è passato, e cioè che il mio non è uno scontro del genere: rock attitude e torsi nudi contro intellettualismo genialoide, ma bensì rumore che può graffiarti l'anima vs rumore che non può, trattasi di chimica o di testosterone.
Come sopra citato da esempi passati di arte graffiante confermo ascolto dopo ascolto la bufala.
ah! un' ultima cosa:

" Un disco la cui anima prende forma proprio dalla sua apparente assenza "

questa non l' ho mica capita sai?
heheehehehe!

onan ha detto...

Non c'è nulla da capire.
E' un disco che inizialmente mi è parso freddissimo. Privo di anima alcuna. Pensavo che al massimo sarebbe riuscito a diventare interessante quando invece si è rivelato emozionante.
E' un'anima diversa quella che io cerco di solito. Quasi contraria. mi sembra ci sia.

L'ho pure comperato originale. Pensa te!

Anonimo ha detto...

Originale anche io chiaramente.

Io c'ho trovato anche gli amati Polvo, e sono impazzito. Un grande disco, difficile al primo impatto?! con un singolo che è il pezzo dell'anno e lo voglio sentire ovunque.


Complimenti per la recensione. Purtroppo non riuscirò a gustarmeli live il 31 maggio a Milano.

onan ha detto...

Pensavo suonassero solo a Roma a Dissonanze e invece come dici tu sono il 31/5 al Circolo Magnolia a Segrate.

Qualcuno di voi pensa di andarci?

Alessandro ha detto...

io! con una cesta di pomodori !
haahahahahahhaahaha

Anonimo ha detto...

yeah:)

Anonimo ha detto...

ero curioso di leggere la tua recensione. ottima e condivisa da queste parti, dove si ascolta di tutto e non si riesce a NON ascoltare "Tij" spessissimo... ;)

onan ha detto...

Thanks!
Ci sono un paio di pezzi nella parte centrale del disco che avrebbero potuto frenare il mio entusiasmo. ma Tij è davvero una bomba!

Anonimo ha detto...

all'inizio ho pensato "ok, io e lui siamo proprio agli opposti in termini di musica!", poi sulla fine abbiamo concordato (stranamente direi, eh eh!) 9 su 10 e tutti a ballare!

onan ha detto...

giulio: mi fa molto piacere!