8 aprile 2007

Kings Of Leon - Because Of The Times

Il primo disco dei Kings Of Leon lo avevo comperato originale e in qualche modo me lo ero fatto piacere per poi dimenticarlo.
Il secondo l'avevo scaricato e poi cestinato.
Li hanno voluti di supporto gli U2, addirittura Bob Dylan.
Noel Gallagher, si sa, stravede per loro ma è generale il rinnovato interesse di cui i fratelli/cugini Followill stanno godendo.
La sensazione che fossero finti si è trasformata nel suo contrario: concreti e genuini.
Non vi è dubbio che questo terzo "Because Of The Times" suoni come un disco di rock sudista moderno. O come vorremmo che suonasse un disco di rock sudista noi per i quali i Lynyrd Skynyrd son sempre stati troppo.
Vi è una strana commistione tra sesso, groupies, fotomodelle, fiumi di cocaina e l'emergere della religiosità da cui provengono (The Runner). Una coscienza interessante da osservare anche per i palati fini. Quelli che usualmente non amano polvere ed estetiche alla Jack Daniels ma sono ormai troppo stanchi di musica "senza senso".
Il sound (Ethan Jones) è formidabile. Sentite come suona la batteria. Il rullante. Il basso...
Così suona un disco Rock.
Evitate assolutamente autoradio e pc. Concedetegli lo stereo.
Un album che inizia con un pezzo (Knocked Up) di 7 minuti ha bisogno dei suoi spazi. Al di fuori di quelli soffoca e può apparire solo snervantemente statico. Caleb Followill canta intimamente il passaggio alla maturità della sua band, mantenendo chiara e viva l'idea di rock'n'roll che è stata sinora alla loro base. La straordinaria My Party è, in questo senso, il loro miglior pezzo di sempre, ma "Beacuse Of The Times" è un disco fatto soprattutto di polvere (Trunk) e di paesaggi desertici (Arizona) come quelli nei quali i Kings Of Leon sono cresciuti.
Sanguigno.

7/10

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Li vidi in un live imbarazzante due anni fa a Genova. Il cantante era ubriaco da non reggersi in piedi, ma nonostante questo, california waiting fece la sua bella figura.
Poi li dimenticai con la stessa velocità con cui li conobbi.




Comunque se non ti è ancora giunto alle orecchie. :)

Battles - Atlas

Disco, video e singolo dell'anno!

onan ha detto...

mrvigorous: anch'io li avevo dimenticati, pur senza l'imbarazzo di un live come quello a cui hai assistito tu. Però Because Of The Times te lo consiglio.
Ieri è andato diritto al n.1 della UK Chart e la cosa è abbastanza sorprendente. Credevo sarebbero scomparsi per sempre.

I Battles li ho sto ascoltando in questo momento. Grazie del suggerimento.

Anonimo ha detto...

anche qui ho opinioni diverse dalle tue: l'ho ascoltato e, sebbene abbia quei suoni e quelle atmosfere tipicamente americane che tanto mi piacciono, l'ho trovato noioso e privo di pezzi clamorosi.

onan ha detto...

blogadelica: 7/10 per me indica un buon disco davvero non clamoroso. Ci vorebbero tutti pezzi come my party per farmi sostenere ciò.
L'ho tovato noioso anch'io (staticità) sino a quando non l'ho ascoltato nello stereo.

Anonimo ha detto...

è un bel disco ma manca "il pezzo", non trovi?

onan ha detto...

boss: a me piace moltissimo My Party, però è vero che non è rappresentativa del mood di questo disco. Va quasi in direzione opposta. Altri "pezzoni" concordo: non ci sono.

accento svedese ha detto...

Sentirò perchè non li ho mai cagati troppo...
Dei Battes ne avevo parlato anche io qualche tempo fa. Il disco è da paura!

Anonimo ha detto...

Per me è un gran disco, pochi cazzi!forse il migliore uscito quest'anno.

onan ha detto...

gigi: senz'altro il miglior disco dei Kings Of Leon