7 febbraio 2007

Cold War Kids - Robbers and Cowards

Ai tempi in cui si comperavano i dischi, sentendo un pezzo come Hang Me Up To Dry, sarei corso ad acquistare questo primo album dei Cold War Kids a scatola chiusa. Forse avrei tentato un preascolto al negozio ma difficilmente sarei riuscito a starne alla larga. Solo a casa, incredulo, mi sarei accorto di quanto quel pezzo sarebbe risultato fuorviante. Di come lo stile della band californiana sia diverso.
Suono americanissimo, quasi Counting Crowes con un pianoforte stile Tom Waits.
Nulla di male. Non fosse che il cantante Nathan Willet, con i suoi vibrati "religiosi", gioca troppo a fare Jeff Buckley e che, nonostante gli episodi interessanti (We Used To Vacation, Passing The Hat, Hospital Beds), tutto risulti talmente carico di "drama" da essere poco credibile.
Live potrebbero anche funzionare ma su disco quando inciampano in versioni poco ispirate dei Turin Brakes (Pregnant) o tentano gli White Stripes senza Jack alla chitarra (Saint John) diventano difficili da sostenere.
Un album troppo discontinuo e un solo brano bellissimo.

5/10

myspace/coldwarkids

6 commenti:

Anonimo ha detto...

cazzo, mi hai smontato!

accento svedese ha detto...

Non li ho mai ascoltati, se non il singolo. Non mi prendono più di tanto.
In compenso il nuovo Clap Your Hands Say Yeah mi ha travolto. ;)

Luca Bleek Sartirano ha detto...

Anche tu cazzo, non puoi mettermi la pulce nell'orecchio e po smontarmi cosi'.

onan ha detto...

Tanto mi piace quel pezzo che volevo salvarlo dalla delusione che il dischio mi ha riservato, ecco perchè un post ad hoc.

Anonimo ha detto...

Catzo! Ma Hang me up è davvero da se.he come recita il titolo. Su internet ho visto altri due tre pezzi che seppure non stupefacenti come Hang, possiedono un loro stile interessante. Veramente un brutto anticlimax. E dire che avevo gridato al miracolo, come quando ascoltai per la prima volta Brenner dei Dead Man Ray. Ammetto che anche quella volta il resto del disco fu pò deludente.
Ma penso che in questo momento, così avaro di roba fresca, si possano perdonare questi contrattempi. Altrimenti perderemo definitivamente il piacere feticista di rigirarci fra le mani le copertine dei dischi, e la nostra discoteca diverrà una colonna infinitamente anonima di un artista chiamato Verbatim.

onan ha detto...

Io i dischi che che mi piacciono li compero ancora originali. Quelli che lo meritano. Di questo dei Cold War kids mi accontento di stampare la copertina fronte retro.......