Whitesnake: David Coverdale, tra palestra, lifting e fortuna, vorrebbe sembrare più giovane che ai tempi di "Stormbringer". Peccato che, nonostante i risultati sembrino dargli ragione, a fare così tanto il figo a quell'età, "l'effetto Califano" sia sempre latente. Per il resto niente male: Soldier Of Fortune e Still Of The Night si ascoltano volentieri, ma viva Iggy e le sue rughe, sempre.
Judas Priest: Saputo che KK Downing non ci sarebbe stato, era venuta la voglia di stare a casa. Mai decisione sarebbe stata tanto sbagliata. Richie Faulkner, visto da lontano, nonostante l'uso rispettosamente misurato della Flying V, appare esteticamente perfetto, quasi un clone del sostituto. E questo, si sa, in questi casi conta e conforta quanto la similitudine del suo suono. Le note di War Pigs (la genesi) ad introdurre chi la materia prima l'ha poi forgiata per quasi quarant'anni in vero Metallo Pesante. Il palco come una fucina. Due ore di classici, un "Epitaph" indimenticabile quanto l'iconografia (e l'ugola) di Rob Halford.
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3 commenti:
bella storia....lieto che siano ancora in forma...però KK è il 33% dei Priest, che tristezza i mitici doppi assoli senza uno dei protagonisti....è vero che è l'ultima tourneè mondiale o ci ripensano?
DiamondDog: l'hanno venduta come l'ultima. Si chiama "Epitaph Tour" appunto. Ma chissà?
Penso proprio che si tratterà dell'ultimo TOUR, senz'altro, poi magari continueranno ad esebirsi in qualche sporadico evento, apparizione RADIO o TELEVISIVA, ma non di più. Rob se pur MOLTO in forma in quest'ultimo periodo, fatica comunque, mentre Glenn e Ian sono stanchi e si vede.
Un altro paio d'album gli faranno di sicuro, forse l'ultimo della loro carriera con Kenneth.
Ma di più, onestamente, credo che non si possa pretendere. Hanno sempre dato il massimo, ma ora sono provati e anziani, è arrivato il momento di allentare e poi mollare definitivamente la presa.
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