Nell'autoradio della Vauxhall Cavalier abbandonata da Richey fu trovato "In Utero". L'epitaffio che Kurt era riuscito a scriversi da vivo.
C'è un valore simbolico profondo nel fatto che i Manics, colpiti da una tragedia così unica nella storia del Rock, abbiano scelto di dettare le ultime parole di Richey proprio allo stesso Steve Albini.
Non è "Generation Terrorists" e ancor meno "Holy Bible", non contiene una Motorcycle Emptiness o una Faster, ma "Journal For Plague Lovers" ha una continuità che lo rende probabilmente il loro disco più completo. Richey (il chitarrista che non suonava) lo hanno aspettato sempre. Lui non è mai più tornato.
I suoi compagni, invecchiati, ingrassati, musicalmente maturati, hanno deciso di prendere i suoi testi e di realizzare non un tributo, ma il loro ultimo disco in quattro. Lo spirito di Richey rivive inconfondibile ('Oh mummy what's a sex pistol?') in ogni canzone.
Non potrà sfasciare qualche migliaio di sterline di strumentazione alla fine di Marlon JD. Ma riusciamo ad immaginarlo perfettamente. E questo è molto, molto più di niente.
9/10
L'edizione deluxe contiene l'intero disco anche in versione demo. E' la prima volta che mi capita di pensare che non sia materiale inutile.
8 commenti:
perfettamente d'accordo con te, questo non solo è un grande album, ma è soprattutto CONTINUO come pochi altri: davvero non saprei trovare una traccia che sia una totale schifezza! e poi la carica che da Bag Lady è da paura...quell'assolo finale di chitarra elettrica è da sballo!
Espo: sì, James Dean Bradfield è un vero guitar hero, ahimè assai sottovalutato.
In questi giorni sto ascoltando solo i Manic e i Kasabian. Non saprei ancora quale è il migliore...
matteo: sono i due dischi più belli usciti quest'anno. Stanno su un altro livello rispetto a tutto il resto.
Manic lo sto ascoltando e cresce ascolto dopo ascolto, ma kasabian l'ho già assimilato, macinato. bellissimo
fantastico, convicente e "solido" come non era stato l'ultimo album, grandi. E grande cover art.
Si, probabilmente lo e
molto intiresno, grazie
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