16 febbraio 2009

Lily Allen - It's Not Me, It's You

Lily Allen sta al Pop inglese come gli Arctic Monkeys stanno al Rock inglese.
In lei c'è quella stessa capacità di giocare alle regole di una tradizione rielaborandone però il linguaggio, la metrica e l'attitudine. Tutto merito di quei primi due dischi di The Streets. Abbandonate le tinte ska del debutto, in "It's Not Me, It's You" l'approccio si fa più classicamente syntho-Kylie (Fear), si strizza l'occhio a Kate Nash (Chinese) e passando per un' infinità di riferimenti electro, indie e pop (Shine dei Take That è campionata in Who'd Have Known) si canticchia di coca (Everyone's At It) e di eiaculazioni precoci (Not Fair).
Un delizioso disco POP.

7/10

3 commenti:

Anonimo ha detto...

uhmmm...una delle qualità migliori di questo blog(fantastico peraltro)è che ci trovi recensioni di artisti molto diversi tra loro! devo dire che per quanto riguarda la signorina allen, avevo apprezato il primo album, nonostante fosse estremamente pop, e adoravo quel suo accento marcatamente cockney...ora mi sembra che quel suo accento sia stato volontariamente levigato...

Anonimo ha detto...

Sì, piacicchia anche a me.

onan ha detto...

zen: ti ringrazio. Credo il cockney sia stato levigato per tentare una pop world invasion.

r: piacicchia è esattamente ciò che provo per il genere, ma nel suo genere...