In tutto l'album le chitarre non sono mai rabbiose, le parti ritmiche non spingono , anzi rilassano fin troppo, Ashcroft ha perso il suo spirito maledetto, e non aiuta una scrittura priva di sintesi che spesso si impantana in brani che superano i sei minuti.
Quell'irriducibile rocker di Mario Luzzato Fegiz sul Corriere di oggi a riguardo di "Forth".
Cosa aspettate ancora ad ascoltarlo?
3 commenti:
Già lo stavo ascoltando... Mi dà solo uno stimolo in più.
Fa venire voglia di ascoltarlo persino a me.
Non farci aspettare troppo però per la recensione. Hai creato una aspettativa che adesso siamo tutti qui a verificare ogni dieci minuti. Ognuno ha le sue perversioni e a me, come sai, piace di più leggere quello che scrivi che poi ascoltare quello di cui scrivi.
Arriva, arriva.
Intanto scaricalo che secondo me ti piace.
Posta un commento