21 maggio 2008

Le Luci Della Centrale Elettrica - Canzoni Da Spiaggia Deturpata

Solo chitarra e una voce alla Rino Gaetano. Ambientazioni grige. Tossiche. Citazioni d'effetto ed un'estetica probabilmente più seducente per chi i primi anni '80 li ha visti che per i coetanei del giovane "one-man band" ferrarese.
Un malessere così ostentato e cantato da correre il rischio di apparire poco sincero. Sarà rappresentativo di una contemporaneità che vada oltre gli universitari della "Piazza Verdi" del caso?
Un mio caro amico, appassionato di musica italiana, mi ha scritto: "Le Luci Della Centrale Elettrica? Ridateci Moltheni".
Non so. Il cantautore è giovane, ma ha intuizioni e soprattutto frasi. Si "farà".

7/10

11 commenti:

ale ha detto...

ecco. "invidiare le ciminiere perchè han sempre da fumare", così rimaniamo in tema con qualche post fa.

onan ha detto...

ale(abnorm): sì, quasi ogni pezzo contiene almeno una frase di sicura presa.

"...e i CCCP non ci sono più.."

"E poi cosa racconteremo ai figli che non avremo di questi cazzo di anni 00?". Problemi vostri :)

Anonimo ha detto...

speravo ti piacesse. bene, sono contento!
Per me sarà uno dei dischi del 2008.

"e con le nostre discussioni serie si arricchiscono solo le piattaforme di slinder e di blogspot" :-)

P.S.: ma questo sarà ricordato come l'anno in cui onan si è riconciliato con la musica italiana? ;-)

onan ha detto...

blago: probabilmente sì, anche se, con il senno di poi, toglierei un punto a tutti i dischi italiani che ho "premiato" prima di questo.

D'altra parte, si sa, la difficoltà nel dare il "voto" sta proprio nell'azzeccare il suo saper reggere il tempo.
Forse in epoca 2.0 sarebbe più corretto poterli mutare.
In ogni caso esistono poi sempre le classifiche per aggiustare le cose. :)

Anonimo ha detto...

Mah insomma dai non prendiamo tutto troppo sul serio adesso. In realtà questo disco oltre ad essere un pò sopravvalutato (e pompato dalla cosiddetta stampa musicale nazionale) è una piccola rappresentazione di alcuni guai o fraintendimenti del postmodernismo. Voglio dire: pigliate vecchi calendari e mescolateli e poi prendete delle date che il buon nostalgico LLDCE avrà riverentemente annotato, quindi troverete alla rinfusa Andrea Pazienza, un clone di Luca Carboni con una patinatina di indie-tendenza, un pochettino di Rino Gaetano (i ringhi, la cosa più banale da ricordare di lui), un pò di retorica universitaria dei bei anni andati ora affogata tra i relitti e i dinosaurabbestia dell'acquario di piazza Verdi, un Billy Bragg al ragù ed eccoti qui Le luci della centrale elettrica. Se questo vuol dire descrivere la contemporaneità tocchiamo ferro. Aggiungo che mi inquieta ancora di più un'altra impressione, ho quasi la sensazione che sia ripresa a tirare un'aria vecchia che viene passata per nuova, quella del cosiddetto cantautorato italiano colto impegnato da "dibbattito", forse un pò lontano dalla gente (nonostante soprattutto la stampa faccia di tutto per convinverci che questa è la contemporaneità, chissà perchè poi si sforzano tanto non è sospetto??). Stiamo attenti a non avvallare questa rinascita vagamente vintage del cazzo. Trovo assolutamente triste e paradossale poi pensare che i CCCP (che detto per inciso ho vissuto amato e visto in QUEL TEMPO)vengano rimpianti in un disco del genere, tanto più se penso che i CCCP erano nati per dissacrare ironizzare SU TUTTO QUESTO. Forse un cerchio che si chiude???

Captain Howdy ha detto...

Ma se dico che ,a parte considerarlo sopravalutatissimo nonche' beceramente derivativo(e sai che spesso sono indulgente con opere derivative ma con stile), mi fa proprio schifo sparo una castoneria grossa grossa?

Anonimo ha detto...

non ho ben capito il discorso di leo... forse sono limitato io.
infatti sono ignorante e questo progetto mi piace un casino. grazie stampa fintoindipendente italiana!

onan ha detto...

leo: sulla dubbia contemporaneità ho già detto (luci delle centrali nucleare dovrebbero essere).
Ma al di là di questo il tuo mi sembra un eccesso di rigore da vecchio, da colui che avendo già visto tutto non guarda con tenerezza e piacere nemmeno a chi tiene viva la memoria di ciò che ha amato.
A me che un ventenne descriva un immaginario alla Frigidaire, ricordi i CCCP o parli di vestiti per guerre stellari, per quanto con derive inevitabilmente adolescenziali, emoziona.
Se poi il cerchio si chiude e questo rappresenta proprio ciò a cui i CCCP si opponevano forse, in fondo, va bene così. I CCCP mica hanno "vinto" e c'è gente che li ha amati alla follia senza per questo odiare Luca Carboni.
Riprova e alza un po' il volume.

Anonimo ha detto...

Non è una questione di chi vince o chi perde. Non è neppure una questione di quel rigore che magari hanno altri. Il fatto è che se cerchiamo veramente qualcosa di nuovo o innovativo dovremmo vedere altrove. E' questo fondamentalmente che spiace, che venga fatto passare per nuovo od eccitante ciò che non lo è. Se per esempio prendi gli Offlaga, secondo me (e so che sei d'accordo anche tu) sono ben più originali (ed i testi meno banali e scontati del tizio sulla spiaggia, questo concedetemelo) ma allora come mai non hanno avuto lo stesso hype di LLDCE? Pottremmo continuare citando altre realtà italiane, ma proprio non mi torna tutto questo spellarsi le mani

onan ha detto...

leo: a parte che qui mi pare che coloro ai quali sto disco piace non siano superiori a quelli a cui non piace.
Qualcosa di nuovo no, ma qualcosa di nuovo non lo cerco più da un bel po', però, pur non spellandomi le mani, dico che è un disco che riserva delle emozioni.
Gli Offlaga sono sicuramente più originali, ma "Bachelite", con il passare del tempo, non si riascolta facilmente. Qui invece ci sono delle canzoni e forse è proprio questo che a te va meno giù.

Anonimo ha detto...

leo, ho dovuto rileggere tre volte il tuo commento per assicurarmi che quelli che citi come ORIGINALI e SENZA HYPE fossero veramente gli Offlaga. forse hai una percezione distorta della loro situazione, non so.