Consigliatissimo a chi è convinto che il Rock non abbia più avuto nulla da dire fin dal 1975.
Obbligatorio per chi ha visto nel Punk solo l'arrivo di una moda effimera.
Raccomandato a coloro che ancora non si capacitano dello scioglimento dei Jefferson Airplane.
Certo, essendo i Black Mountain i Coral dell'hard-progressive, l'equilibrio e la maestria con cui in questo disco vengono miscelati Deep Purple, Pink Floyd, Blue Cheer, Ziggy, Bolan e PJ Harvey (versione Desert Sessions) renderanno "In the Future" (titolo ironico?) affascinante anche per molti altri.
7/10
thanks to joyello
8 commenti:
non per fare il precisino ma il titolo corretto è "in the future" (con into non mi saltava fuori il torrente giusto...)
maste: hai ragione. ho corretto, grazie.
Alla fine gli hai dato un punto più di me. In effetti il disco piace molto anche a me... eppure questo insistente "effetto Noschese" non ha permesso che il dito andasse oltre il sei... :-)
joyello: è un caso nel cui ci vorrebbero i mezzi voti o i 3/4 di voto. Ma allora diventerebbe troppo facile.
Mi son lasciato andare un po'.
è tanto che gira nel lettore, eppure sono ancora in dubbio sul peso da dargli. a vole mi pare di valore considerevole, altre volte invece eccessivamente derivativo. dovrò decidermi prima o poi...
pb: io mi sono deciso prima che diventasse troppo tardi :)
che dici, meglio o peggio del primo? li vedo a breve dal vivo e sono curioso (anche se mi tocchera' perdere i concomitanti blood on the wall)
matte: direi meglio.
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