9 dicembre 2007

Luttazzi, incensurato

Facciamo che io e te scriviamo sullo stesso giornale. Non su un blog, una fanzine o un muro, ma su un vero giornale di quelli con il suo bravo direttore.
Facciamo che domani mattina tu ti svegli e scrivi nella tua pagina umoristica uno degli articoli migliori e più divertenti che ti siano riusciti da quando sei tornato a scrivere su un giornale.
Scrivi però, a caratteri cubitali, che io sono una emerita testa di cazzo.
Dispiace, ma se il direttore non si muoverà subito in una qualche direzione è probabile sarò io a dirgli: "o lui o me".
Sei una persona molto intelligente: lo sai perfettamente che finirebbe così.
Vero che lo sai? Sì che lo sai.

12 commenti:

cabret voltaire ha detto...

sì che lo so...

accento svedese ha detto...

Si che lo so, ma so anche di aver fatto la rubrica che ha più successo del giornale e certe cose penso di potermele permettere...

Anonimo ha detto...

L’argomento ha una sua tenuta. L’ho visto sostenuto in forma simile anche da altri. Peraltro, come anche nel caso tuo, senza alcun intento ideologico pro o contro.
E tuttavia a me non convince del tutto. E non mi convince per più di un motivo.
Il primo, e più banale, è che qui si ha a che fare con qualcosa che si chiama satira. Che è vero che è una parola troppo spesso utilizzata come alibi dietro cui porre anche l’ultima flatulenza che dà aria al cervello di alcuni, ma nel caso di Luttazzi, l’elemento satirico mi pare davvero evidente. E nel caso della satira la misura e la legittimità o meno del bersaglio vacillano per definizione.
Ma il controargomento sa di alibi. E dunque lo metto da parte.
Quello che non mi convince del tuo di argomento è il fatto che io non posso paragonare una rete televisiva a un giornale. Per carità, avrà anche ragione Bignardi a dire che La 7 è una famiglia (e infatti è fatta spesso da un sacco di amici di amici). Ma è comunque un editore, non un giornale.
E un editore può ospitare anche cose che fanno a cazzotti fra loro, un editore (anche all’interno di una linea di programmazione non necessariamente casuale) può mettere uno dopo l’altro il diavolo e l’acqua santa, il prete e la troia, una cosa e il suo contrario; e lo fa sapendo che parlano uno dell'altro esattamente nel modo in cui ci si può aspettare che l’uno parli dell’altro.
Perché insomma se il discorso è così come dici tu, allora dovremmo anche dire che in Rai nessuno può dire cose dure e pesanti su altri che lavorano in rai, che uno che scrive un libro per mondadori non può scrivere cose spiacevoli per un altro che è pure sotto contratto con il medesimo editore.
Non so, ho l’impressione che se si dicesse pubblicamente che a Mediaset non si possono dire cose di un certo tipo su chi lavora sotto lo stesso tetto, la cosa farebbe un certo effetto.
Detto questo:
a) se Ferrara (probabilmente il miglior giornalista in circolazione da qualche decennio) si è sentito oltraggiato dalla cosa, trovo normale e non mi scandalizza che abbia detto “o me o lui”.
b) se Dall’Orto (si chiama così?) fatti quattro conti (e non intendo né conti economici, né conti in termini di auditel) ha pensato che era meglio tenersi Ferrara e sbattere fuori Luttazzi, mi pare una scelta comprensibile.
Però non si dica che doveva necessariamente accadere così. Che era nelle cose che andasse così. Fino a quando non è successa questa cosa, quei trenta secondi erano passati tutto sommato inosservati.

onan ha detto...

alfa: allora perchè lo hai fatto?

federico: solo che se lo pensi sei un po' ingenuo, e dopo quello che ti è successo io non credo proprio tu sia ingenuo.

occhiobuio: a me che questa cosa sia successa dispiace molto.

Forse paragonare una rete tv ad un giornale è sbagliato ma ho la sensazione La7, grande famiglia di amici degli amici come dici tu giustamente, assomigli più a questo che ad un editore che pubblica testate o libri diversi.
La piccola rete ha una sua identità forte.
Questo non significa Luttazzi debba porsi dei limiti, significa che se non se li pone si espone responsabilmente a delle possibili conseguenze.
Quelle che purtroppo (sottolineo purtroppo) i punti a e b da te descritti si possano realizzare. E magari proprio quando a noi tutti (Luttazzi compreso) sembrava ogni cosa potesse ormai passare inosservato.

E pensare che quella battuta era tornata a farmi ridere.....

Alessandro ha detto...

Bhe devo essere sincero, la censura è la cosa più positiva che potesse capitargli. Oh, non voglio certo dire che il programma facesse schifo, anzi a me è piaciuto per tutti i primi tre episodi. Poi il poco ritmo e soprattutto il fatto che io non mi perdo un suo spettacolo, conoscendo quindi ogni sua battuta in partenza, compresa quella su Ferrara che avra come minimo due anni, lo han ridimensionato ai miei occhi. La censura inoltre lo ha fatto sembrare temibile, cosa che non gli stava più riuscendo.

ithinkican ha detto...

facciamo che tu, direttore, mi hai chiamato a scrivere proprio perchè volevi una rubrica al vetriolo.
poi mi mandi via proprio quando scoppia?


e poi, ferrara, pare non essersi lamentato.

Anonimo ha detto...

Concordo con Dario: Ferrara non si è lamentato e l'ha detto anche Luttazzi. C'è sotto qualcos'altro e la battuta su Ferrara è stata un mero pretesto. Poteva Dall'Orto non aspettarsi battute sul ciccione? L'ha preso in giro praticamente chiunque e tra l'altro se lo merita. Inoltre quella battuta era presente su "Lepidezze postribolari" e visto che Luttazzi ne pesca a piene mani per Decameron, era ovvio che prima o poi sarebbe saltata fuori.
Quello che ha fatto scattare la censura è qualcosa di piu' grosso. Anche se piu' grosso di Ferrara sembra assai strano! :-)

accento svedese ha detto...

Non è ingenuo per nulla, ma a mio avviso era davvero convinto di poterlo dire.
Oltretutto ad ogni registrazione del programma era sempre presente un funzionario di rete ed anche in occasione della puntata incriminata non c'è stata nessuna lamentela particolare. Il bubbone è scoppiato dopo la replica, e l'offesa a Ferrara è un pretesto. Ma come ben sai, io sono il solito complottista. :D

Anonimo ha detto...

Vi segnalo un'interessante lettera aperta dello stesso Ferrara stamattino su Repubblica, dove tra l'altro spera in un reintegro di Luttazzi e non esita a definire satira la battuta incriminata. Non è male come pezzo, soprattutto la chiosa su Rossana Rossanda. Giulianone ha poi offerto allo stesso Luttazzi di intervenire ad una puntata di 8emezzo ma L. stesso s'è rifiutato. Un pò mi dispiace, penso sarebbe stata un'esperienza molto interessante.
Sono sostanzialmente d'accordo con quanto dice occhiobuio, non fosse altro per una mia banalissima convinzione che ciò che arricchisce un qualsiasi ambito e ne fa evolvere la vicenda(e una televisione, grande o piccina che sia non sfugge a questa considerazione...) è la pluralità e a volte la simmetria delle posizioni

onan ha detto...

alessandro: direi licenziato.

dario e the rocksuckers: sinceramente speravo molto fosse stata una decisione non provocata direttamente da Ferrara.

federico: se Luttazzi accetterà l'invito ad andare ad Otto e Mezzo assieme a Dell'Orto potrebbe svelare il complotto.

leo: thnaks!

Anonimo ha detto...

Penso che Luttazzi pratichi una satira piuttosto volgare e offensiva. Quella non è satira, è solo cattivo gusto.

onan ha detto...

travis:

http://download.repubblica.it/pdf/diario/2007/111207.pdf