1 ottobre 2007

Partecipo alla rivoluzione

Mai acquistato un .mp3 a pagamento. Perchè comperare una cosa assolutamente identica a quella che si può avere gratis? Perchè preferire iTunes Store ad un cd originale allo stesso prezzo su www.play.com?
Ma stavolta l'idea è rivoluzionariamente diversa...

33 commenti:

ste ha detto...

ho fatto anch'io l'ordine...
con gusto...

Anonimo ha detto...

non ho anvora curiosato a fondo ma per il pagamento cosa è richiesto? carta di credito?

onan ha detto...

Si.

Anonimo ha detto...

Certamente farò l'acquisto, e certamente non speculerò sul prezzo. Comunque non è il primo mp3 che acquisto, e a parte iTunes ci sono siti come legalsounds.com dove un cd completo lo paghi in media 1 euro. La qualità è ottima, e la scelta è vastissima.

accento svedese ha detto...

Ma io posso fare il Luca Casarini della situazione e scaricarlo proponendo zero come prezzo? :D

Anonimo ha detto...

La realtà è che con internet le major discografiche non servono più: un gruppo si può potenzialmente promuovere e vendere da sè arrivando in tutto il mondo. Siamo agli inizi, staremo a vedere.

Anonimo ha detto...

Io invece qualche mp3 l'ho acquistato su iTunes.
Avevo scaricato "I'm a bird now" di Antony & The Johnsons ma mancavano due tracce... dopo un po' di giorni di inutile ricerca mi son deciso ed ho acquistato le due tracce mancanti su iTunes.
Con mia grande sorpresa mi sono accorto che la qualità delle tracce scaricate illegalmente era eccellente ma quella due tracce "pagate" era addirittura superiore.
Per provare feci un altro tentativo: investii 99 €cent e scaricai un brano che già avevo scaricato da eMule (The Widow dei Mars Volta) e, davvero, non c'era paragone: Qualità sublime rispetto a quell'altra.
Ciononostante, quella è stata l'ultima volta che ho comprato un mp3. Fino ad ora: sto per comprare "In Rainbows".

Anonimo ha detto...

Io ho acquistato parecchie volte da iTunes, drm a parte, soprattutto perchè certe cose (ma parlo di jazz o blues non certo di rock o alternative) non si trovano nemmeno su play.com. Quoto joyello per la qualità e appoggio l'idea rivoluzionaria sì, dei "radiohead". Pur non essendo un loro fan, farò l'acquisto. Speriamo il disco sia bello... ;)

onan ha detto...

corholio: non so quanti diritti in più del nostro filesharing riconosca agli artisti "legalsounds" :-)

federico: non bisognerebbe mai fare i Luca Casarini :) Credo che il prezzo minimo di 0,01 £ venga accettato. Ti verranno aggiunte le 0,45 £ di commissione.

egomianckid: vedremo. Io credo potrebbero servire a distribuire legalmente se si reinvetassero. magari traendo spunto da qui.

joyello: capisco la garanzia di qualità. Sempre troppo poco però per uno interessato agli album interi. Dov'è il valore aggiunto o il risparmio rispetto a comperarli allo stesso prezzo su play.com?

c: occhibuio ascolta jazz e dice che con soulseek si trova praticamente tutto.

Anonimo ha detto...

Beh, certo, con me sfondi una porta aperta.
Il "vantaggio" dovrebbe essere solo quello di avere la musica istantaneamente, senza dover aspettare il postino.
Io, come te, concordo sul fatto che se posso averl asubito GRATIS, scelgo questa via... anche a scapito di una minore qualità.
:)

accento svedese ha detto...

Ovviamente voglio sottolineare che quella su Casarini era una battuta, io non ho nulla a che vedere con un personaggio del genere. :D Penso di scaricare il disco e ovviamente non proporrò zero, sarebbe un'offesa all'artista. Vedrò quanto offrire... ;)

Fabbra ha detto...

Rgazzi almeno 5 euro, dai su....non facciamoci riconoscere...e poi sono i Radiohead...punto a busta kiusa...

Anonimo ha detto...

sono curioso di conoscere le vostre offerte, per avere un'idea sul "valore" che siamo disposti a riconoscere alla "nostra" musica...

onan ha detto...

Bè la mia la vedi dall'iimagine. E la tua?

Anonimo ha detto...

ho preso troppe fregature per comprare a scatola chiusa. me lo scarico e se merita veramente me lo compro originale in cd.

ah 'spetta...ma ci sarà solo la versione da 40 sterline o anche quella prolet?

onan ha detto...

Purtroppo a gennaio ci sarà anche quella su CD, Il perchè del mio"purtroppo" lo trovi nei commenti del post precedente.

la EMI comunque oggi ha dichiarato che i Radiohead li vorrebbe anche così. A qualsiasi condizione lo pubblicherebbe lei il Cd a gennaio. le Majors stanno davvero tremando.

Anonimo ha detto...

boh io non riesco a capire: c'è chi pensa solo alla musica (e si scarica l'album, grandissima idea, non c'è dubbio) e il feticista che vuole anche gli inediti e le foto e tutto il resto (e spende 40£).
ma i poveracci come me che vogliono avere un cd, un cavolo di semplicissimo cd? dobbiamo per forza dire addio alle nostre abitudini?
so che è una cosa puramente estetica, ma a un futuro in cui si girerà per internet a offire quanto si vuole per un album, preferisco il presente dove si gira nei negozi e si trovano i cd sotto due dita di polvere, che cazzo.

(ovviamente mi sto riferendo al tuo "purtroppo")

onan ha detto...

Ho sempre acquistato i cd. Sempre. Ho scritto che non sono mai riuscito ad ascoltare un album senza poter guardare la copertina.
Il purtroppo è dato dal fatto che l'operazione di rottura sarà compiuta completamente solo quando il cd originale non esisterà. A quel punto il cd originale, per chi lo vorrà, sarà esattamente quello che si potrà masterizzare dagli mp3 perchè non esisterà un altro. Agli artisti la possibilità di fornire download o quant'altro per la grafica per personalizzarlo.
PS
Qui da me negozi di dischi non ce ne sono praticamente più.

Anonimo ha detto...

a parte che l'mp3 come qualità non è uguale a un cd. io ho delle orecchie schifose e me ne accorgo a malapena, ma conosco gente che distingue un mp3 320 kb/s da una traccia cd.
comunque... beh, se dovesse essere come dici tu, sarà un'altra rivoluzione che ci porterà ad amare i cd come oggi amiamo i vinili.
a questo punto l'unico lato positivo della faccenda sarebbe quello economico, ma allora tanto vale puntare a ridurre il prezzo del supporto fisico, no?

Anonimo ha detto...

La mia giovane cognata è stata 6 settimane a Londra a lavorare e mi ha portato dal nuovo strepitoso (mi conferma la giovane fortunata)shop Rough Trade di Brick Lane il CD dei Blanche (notevole band di Americana, che non ho trovato a Milano), con annesso gadget marchiato Rough Trade: un portachiavi con cavatappi multiuso tra cui un geniale "tagliaplastica" per aprire i CD.
Adesso ho capito perchè mi sono fatto piacere Ok Computer 10 anni dopo e Kid A per una settimana scarsa quando è uscito... Con questa mossa epocale i Radiohead spodestano in un colpo solo i Queen dal trono di band-che-mi-sta-più-sui-coglioni di tutti i tempi.
A questo punto è solo una questione ideologica e io sono CONTRO i Radiohead e chi vuole uccidere non il CD ma il DISCO, o ALBUM, o LP.
Decine di post e neanche uno che sis sia chiesto come sarà, questo disco... l'importante è averlo nell'hard disk....
Luca, ma quando sfogli la tua libreria in TV non ti senti neanche un po', come dire, seduto?
Veramente intristito ti saluto
Andrea

Anonimo ha detto...

è vero, non ho detto che, come dice andrea, anche il concetto stesso di album potrebbe crollare.

fab ha detto...

ma lasciamogli il tempo di ascoltarlo per bene questo disco... e poi il discorso fatto in questi ultimi post va un po' al di là dei radiohead: si parla di cambiamenti epocali nel modo di distribuire e quindi ascoltare la musica.

onan ha detto...

Si lo faccio da seduto. Dal divano, sono vecchio.
E tutti quei cd (troppi per nominare quanti) che si trovano nell'altra stanza sono la memoria di una storia, di una passione. Come lo sono quei tanti vinili da cui non mi separerò ma che non metto sul piatto da anni.
Vi ripeto che ho continuato a comperare i cd della roba che scaricavo. L'ho fatto anche ieri con il nuovo dei Babyshambles che ho ordinato perchè almeno ha un 1 ora di dvd in più.
Ma i Cd comperati negli ultimi anni, quelli già ascoltati con i download, una volta assolto il mioproblema di coscienza rimangono là.
Davanti al computer non mi metto certo ad inserire cd. Dal divano è così comodo sfogliare la libreria. Che diavolo li compero a fare? Sono oggetti fuori dal tempo senza alcun valore aggiunto.

Ecco magari se ci fosse un portachiavi attaccato ad ognuno....

Non ho la fortuna di abitare a Brick Lane, di potermi sedere nelle poltrone di quel meraviglioso nuovo Rough Trade a sorseggiare una tazza di caffè.
So solo che i megastores stanno chiudendo.
Ci sarà sempre spazio per un buon antiquario.

Non amo moltissimo i Radiohead.
Ma amo il gesto. Della musica non mi importa.

Per quanto riguarda l'album mi sa che siete fuori strada perchè questa operazione a differenza del classico iTunes Store va in direzione opposta. L'artista scegli lui cosa darti. in questo caso 10 canzoni. in altri si vedrà.

Anonimo ha detto...

ma io sono d'accordo con te: quella di avere il cd è solo una questione di contorno. volevo solo dire che io ci metterò molto tempo ad abituarmi a questa rivoluzione, se mai dovesse accadere.

20nd ha detto...

Non li scaricherei neanche gratis. Poi scommetto che 6 mesi dopo l'uscita si trovera' nei cestoni del 3x2.

Io l'idea di acquistare qualcosa che non ha tangibilita' fisica non la digerisco proprio. Gia' il termine "acquistare" sta diventando un termine altamente indigesto. Figuriamoci "acquistare fuffa"

onan ha detto...

In quei cestoni troverai presto molti CD a 10x1.
Un po' come accade con il vinile verso la fine degli anni '80.

a bim beri ha detto...

All'inizio mi sono entusiasmato ma a ripensarci l'azione dei Radiohead è cmq difensiva.
Sapevano benissimo che un giorno dopo l'uscita dell'album inevitabilmente chi voleva se lo sarebbe potuto scaricare all'istante. Hanno rimediato caricando di valore aggiunto e di prezzo la versione "fisica", hanno fatto il bel gesto di praticamente regalare gli mp3, ma non è una rivolta bensì semplicemente un tentativo, credo riuscito, di continuare a fare soldi.

Come effetto collaterale però, ieri sera ho ascoltato i Clash in vinile. Boh?

onan ha detto...

Ma io credo che gli artisti debbano continuare a fare soldi. Si tratta di trovare un metodo che non sia quello di beffare gli acquirenti.
Al momento mi sembra metodi non ne esistano o nessuno sia in grado di proporli. Rick Rubin, ora a capo della Columbia, sta pensando agli "abbonamenti" ai catologhi. Vedremo.
I Radiohead sono dei pionieri coraggiosi e le case discografiche tremano. Forse non sono sotto attacco come avevi scritto nel tuo post, ma tremano e pensano.

Anonimo ha detto...

Mi pare che dietro tutta la questione ci sia sostanzialmente un fatto epocale: il trionfo di una tecnologia che per la prima volta abbassa la qualità dell'oggetto in questione. Non è cosa da poco, è un rovesciamento concettuale...

a bim beri ha detto...

beh, non volevo dire che non debbano guadagnare, intendevo solo che se non ci fosse stato il peer to peer probabilmente se ne sarebbero strafregati di cercare un modo diverso di distribuire la propria musica.
In ogni caso sono d'accordo, hanno coraggio e sono 10 spanne sopra a tutti..

onan ha detto...

Osservazione interessante quella dell'abbassamento della qualità del prodotto. Vera.
Però un ottimo mp3 come quello che potrebbe essere diffuso in modo originaro (mettiamo un 320 k/bps) finirà che sarà acusticamente inferiore al cd nei termini in cui per gli audiofili lo è sempre stato il cd rispetto al vinile?

Anonimo ha detto...

Mi sembra che si stia perdendo senso del prodotto reale che dovrebbe essere il contenuto e non il contenitore... sarò contro corrente ma a me del cd visto come un feticcio da salotto da spolverare ogni tanto ineressa meno. Sono molto più legato ai vinili che hanno una vera e propria pelle che cambia col tempo... quel disco di Marvin Gaye senza quel fruscio e senza quei piccoli rumorini douti all'usura non potrei ascoltarlo allo stesso modo in cd, non lo riconoscerei mio...
Il supporto continuerà a cambiare negli anni e le dimensioni andranno sempre più diminuendo come è stata la tendenza finora. Il problema sta nel fatto che non c'è più qualità in tutto ciò che ascoltiamo... i gruppi inglesi ormai sono tutti uguali!!
Tornando poi al discorso del nuovo modello di distribuzione proposto dai Radiohead ritengo che la musica più bella che si sente in giro non venga quasi mai da gruppi giovani totalmente indipendenti, ma da gruppi giovani che hanno un'etichetta ed un produttore alle spalle, quindi da gruppi che usano il modello vecchio che i Radiohead stanno demolendo. C'è il rischio che per il futuro la qualità proposta vada ancor più peggiorando perchè priva di un lavoro professionale alle spalle.

onan ha detto...

Non vai solo contro corrente: la pensi come Joyello.

Anch'io non sono attratto dall'indipendenza pura (basta notare dei gruppi di cui parlo, considerati mainsteam dal il pubblico indipendente che si rispetti).
C'è bisogno di essere "guidati" in questo mare in cui si rischia di perdersi altrimenti di perdersi ed affogare. Sempre se come me si è legati ad un concetto di rilevanza.
Io non voglio la morte delle case discografiche, desidero solo si reinventino il ruolo distributivo.
E sarà necessario, impellente. Come chiamarsi DISCOGRAFICHE si i dischi non esisteranno più?
Io desidero pagare, l'ho sempre fatto. Voglio solo non essere preso in giro come sta accadendo nella situazione attuale.