28 luglio 2007

..e a culo tutto il resto!

L'amico Occhiobuio (ospite di Cabaret Voltaire) scrive, come io vorrei, ciò che penso:

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Il partito democratico (questo) nasce dall'unione delle due grandi tradizioni che nelle mie adolescenziali speranze il partito democratico avrebbe dovuto fare fuori: la tradizione democratico cristiana e quella comunista. Non sono mai stato democratico cristiano, non sono mai stato comunista, ho sempre pensato che l'anomalia di questo paese fosse la potenza di queste due grandi tradizioni ognuna a suo modo clericale....
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Marco alla guida del PD sarebbe davvero una sciagura, manderebbe splendidamente all'aria tutto, probabilmente garantendo a qualsiasi antagonista di vincere solo lasciandolo intorcolarsi dentro le sue meravigliose folate di fumo dove trovano ospitalità quelle parole (amore, verità, morte, vita, fede, speranza, dolore) che nessun politico tranne lui può permettersi di usare senza apparire ridicolo o in malafede. E tuttavia la candidatura di Marco non è solo il gesto dadaista, surrealista e situazionista (mah!) che... leggi tutto

6 commenti:

accento svedese ha detto...

Speravo in un post del genere.
Ben venga Marco Pannella, potrà essere una risorsa preziosissima per il nuovo PD.
Io sosterrò attivamente e voterò Furio Colombo. Voglio un PD più movimento d'opinione che partito, anzi che riesca a ridefinire il concetto stesso di partito. Voglio un partito che si liberi della zavorra delle vecchie ideologie. Voglio un partito federale che sia attivamente presente su tutto il territorio. Voglio un partito autenticamente progressista che faccia avere all'Italia quella rivoluzione liberale che per la difesa di interessi corporativi non abbiamo mai potuto avere. Voglio un partito che persegua l'interesse collettivo e non quello particolare.
Non voglio Rutelli al comando.
Chiedo troppo? :D

onan ha detto...

Federico, credo che tu non chieda troppo davvero.
Credo però che tutto questo potrebbe difficilmente accadere privandosi dei Radicali e degli ideali liberali, laici, liberisti e libertari di cui sono (quasi unici) detentori e custodi in questo paese.

Chiamparino e qualcun'altro sembra abbiano capito l'urgenza di questo vitale confronto.
Speriamo!

accento svedese ha detto...

Assolutamente d'accordo. I Radicali sono fondamentali per un'impresa del genere. Non è possibile farne a meno.
E, tra l'altro, non è nemmeno necessario che si sciolgano. Possono continuare ad esistere tranquillamente in un partito che sarà movimento d'opinione.

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo con voi, su tutto. Tuttavia le premesse che stanno portando alla nascita del PD non sono per nulla incoraggianti. Se veramente vi fosse un'autentica intenzione riformista non sarebbe un problema accogliere in seno una pluralità di voci e punti di vista, tra cui quella essenziale dei Radicali. E' un periodo storico in cui tutti sembrano disperatamente attenti ad ingraziarsi la Chiesa. Ratzinger l'altro giorno ha rappresentato il '68 come una cesura, rispetto a quale idea di continuità non lo si è ben capito. Come se la Storia fosse liscia come un tavolo di biliardo. Un'idea aberrante. Stranamente nessuno ha detto nulla su questo. Per questo e per mille altre ragioni sto riflettendo se alla fine non è meglio che i Radicali scelgano un bacino più affine, magari riprovando sulla costituente socialista

onan ha detto...

Non vi è alcuna autentica intenzione riformista nel PD.
Per questo i Radicali sono maldigeriti e per questo sono indispensabili a dare un senso al progetto.

Ma il disastro elettorale della Rosa nel Pugno e il mio pragmatismo (molto poco Radicale peraltro) mi portano a pensare che non vi sia alcuna altra prospettiva. Il PD è ciò che accadrà, bisogna entrarci per influenzarlo. Dove altro vogliamo andare?

accento svedese ha detto...

Io sui risultati delle ultime elezioni ho qualche dubbio. C'è qualcosina che non mi convince. Ma io sono un complottista, non faccio testo. :D
Esatto. Nel PD bisogna entrarci per influenzarlo. E' lo stesso discorso che faccio io di solito a chi ha seguito Mario Bros Mussi. Se ci si limita a seguire le cose da fuori non si fa nulla. Ci si deve sporcare le mani, mettersi in gioco, per cambiare le cose.
Altrimenti si lascia in mano il PD a De Mita e ai signori delle tessere.
Sulla costituente socialista sono molto scettico. Mi sembra un disperato tentativo di rimanere a galla da parte di gente che ha già fatto abbastanza danni. Ma ero troppo piccolo quando c'erano loro, potrei sbagliarmi. :D
Sul 68 (e sul 77) sono scettico. Mi pare che la maggior parte dei capi storici di quei periodi stiano ora a destra. Ma allora non c'ero, potrei sbagliarmi! :D