4 giugno 2007

Grindhouse - A Prova di Morte

Tanto per iniziare questo non è Grindhouse ma solo una sua porzione.
E' Death Proof di Tarantino in formato extended, senza i tagli (sicuramente necessari) della versione americana. Niente Planet Terror di Rodriguez, niente Rose McGowan con protesi-mitragliatrici e soprattutto niente finti trailers di Eli Roth, Rob Zombie e Edgar Right.
Una fregatura.
Mi auguro tanto che quando in dvd potrò vedere l'opera come originariamente concepita la mia opinione possa considerevolmente migliorare perchè Death Proof, da solo, non è altro che il primo vero b-movie di un Tarantino coraggiosamente intento a dimostrarsi capace di quel cinema scadente che dice di amare.
Quentin gigioneggia su se stesso. Pesca a piene mani in una collezione incredibile di autocitazioni provenienti dalla propria filmografia precedente.
Prende tutto ciò che era sempre stato quasi perfetto è lo tramuta in "trash" senza fascino.
I dialoghi sono tarantinianissimi sì, ma prolissi ed inefficaci. La trama è inesistente.
E' come se le magnifiche inquadrature dei piedi femminili diventassero quasi volgari. E' come se le danze di Uma Thurman diventassero sgraziate. E' come se le battute raffinate delle Iene e di Pulp Fiction fossero lasciate andare senza regole.
Il genio della regia di Kill Bill II che si abbandona ad insignificanti inquadrature fisse.
Grande Kurt Russell nel suo Stuntman Mike. Belli i botti in macchina. Belle alcune trovate che avrebbero meritato di essere sviluppate con il solito talento.
Tarantino per rendere omaggio a "Punto Zero" (Vanishing Point) ha fatto la sua versione di "Hazzard".
Speriamo di b-movies torni presto solo a parlarne.

6/10

8 commenti:

Anonimo ha detto...

io sono andato a vederlo con la consapevolezza che non sarebbe mai stato come i film precedenti. E infatti e' stato cosi, ma secondo me riesce comunque a tenere "alto il tiro". Come dicevo nel mio post, sara' che son di parte, ma io promuovo anche questo a pieni voti.

(fra le belle scene io metterei anche i poliziotti padre-figlio alla fine della prima "storia"...)

a bim beri ha detto...

mmh...non so se andrò... la locandina cmq è bellissima.

Anonimo ha detto...

Come giustamente dici, è solo la metà di Grindhouse. Un'operazione che, così divisa, non ha senso. Devo ancora vederlo, ma spero almeno di divertirmi, anche se non sopporto di dover dare i soldi alla Miramax per questo obbrobrio. Su una cosa ti do pienamente ragione: Tarantino non deve limitarsi ai b-movie, ma tornare al cinema d'autore... Certo che Grindhouse nasce proprio con l'intento di fare un esperimento, se viene presentato come "quinto film di Tarantino" le aspettative automaticamente si alzano. Ma non è il quinto film di Tarantino: non facciamoci abbindolare...

onan ha detto...

Blago: Reputo Tarantino il più grande regista della mia generazione. Sono indulgente ma deluso da questo episodio.
Su la scena di sceriffo e figlio al'ospedale hai ragione. E' la meglio riuscita come dialogo. Anche lì però il riferimento estetico sembra ricondurre forzatamente alle meravigliose scene ospedaliere di Daryll Hanna in Kill Bill. E il confronto è inevitabile.

reboman: sì è bellissima.

triolocaust: Vorrei non fosse considerato come il quinto film di Tarantino. Il fatto però che proprio con questa versione che vediamo al cinema Tarantino fosse regolarmente in concorso a Cannes mi dà poche possibilità di archiviarlo tra la filmografia non ufficiale.

ithinkican ha detto...

divertente, ma certo spogliato della sua cornice (il resti di grindhouse, perde di significato).
in fondo è come quando si spaccia per romanzo un racconto.

comunque, direi più russ meyer (tette a parte) che hazzard, no?

onan ha detto...

dario: si continuo a sperare anch'io che sia la mancanza della cornice ad acerlo così pesantemente penalizzato.

Sinceramente ho scritto la forzatura "Hazzard" per rispetto al mitico Vanishing Point e al suo Kowalski. Penso (al di là delle tette che in questo caso avrebbero il suo peso) che il tentativo di fare Russ Meyer sia purtroppo fallito. E Tarantino sappiamo che invece ne sarebbe capace, basti pensare alla riproduzione degli spezzoni televisivi che guarda Bridget Fonda in Jackie Brown.

gparker ha detto...

a me è sembrato proprio il contrario: che aver rinunciato ai piani sequenza e alle carrellate abbia giovato a Quentin che si è sbizzarrito con la profondità di campo a comporre le inquadrature nelle maniere più efficaci possibili.
E' Kill Bill che ho trovato vacuo, questo invece ha il coraggio di osare ed essere autoriale.

onan ha detto...

gparker: Per me Kill Bill 2 è un capolavoro assoluto. io preferisco che Tarantino faccia vedere di saper essere Sergio Leone (penso a quelle scene iniziali della chiesa) piuttosto che si dedichi a giocherellare su stesso.
Bellissime le inquadrature di Kurt Russell, è vero, ma quelle delle ragazze che si parlano addosso per 10 minuti.....