22 novembre 2006

Marie Antoinette

Ai Francesi questo film non è piaciuto per niente. Non è questo il modo in cui desiderano siano trattati i loro ex monarchi:
"Che li si mostri con le teste mozzate o ne si parli con rispetto. Son cose serie."
Mica si può permettere ad una qualunque regista americana di trasformare Maria Antonietta in una reginetta pop. E poi quelle scritte alla Sex Pistols sul cartellone, roba adatta a "God Save the Queen".
Non siete quel tipo di Francesi? Vi piacciono Julian Temple? Vivienne Westwood? Adam Ant? Il Glam così come perfettamente dipinto in Velvet Goldmine?
Vi innamorerete di Marie Antoinette. Non farete inutili analisi storiche. Non penserete alla perfezione di Barry Lyndon con cui condivide la straordinaria costumista Milena Canonero. Vi abbandonerete alla sua leggerezza. Alle inquadrature mai banali e mai solamente estetizzanti.
Alla bellezza di Kirsten Dunst.
Tra montagne di dolci e infinite coppe di Champagne. Le note irriverenti di Cure, Bow Wow Wow, Aphex Twin, Strokes vi sembreranno le più appropriate e quella Versailles il luogo in cui gli Stones avrebbero dovuto incidere Exile on Main Street (non nella famosa Villa di Villefranche Sur Mer dove banchettarano senza ritegno con 200 anni di ritardo). C'è pure Marianne Faithfull che fa la mamma di Maria Antonietta.
Non sorprendente quanto Il Giardino delle Vergini Suicide.
Meno delicato di Lost in Translation
Deliziosamente pop.

7/10

1 commento:

interflug ha detto...

ricambio i comlimenti!
bel sito