21 ottobre 2011
This Must Be The Place
Sorrentino, il migliore che abbiamo, in "This Must Be The Place" non si supera ma prova ad adattare il proprio occhio all'esperienza straniera: meno visionario, più fotografico. Le immagini di Luca Bigazzi sono puro piacere continuo e tengono assieme una storia che altrimenti non ci starebbe. Sean Penn, qui bravissimo, è più Rock del regista e il suo Cheyenne lotta per essere la Star decadente (sempre troppo poco per noi che immaginavamo la biografia di Robert Smith) che Sorrentino vorrebbe solo strumentale al guardare altrove. Molti momenti divertenti. Un'ultima mezz'ora da urlo e un Harry Dean Stanton (tributo a Paris Texas?) da strapparsi i capelli. Il videoclip con i Talking Heads bisognava tagliarlo.
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4 commenti:
Ma se è figherrima la scena del concerto :) Il modo in cui l'inquadratura si allarga fino ad abbracciare il pubblico...e poi si stringe su Cheyenne, solo in mezzo alla folla...e poi This must be the place è troppo bella, era necessario farla sentire (quasi) tutta, e non solo a spizzichie e bocconi ;P
Inutile. Tranne a David Byrne. Per me è stato un momento soporifero. :)
Onan, ti perdono solo perchè sei tu;) Buon film e qualche buona battuta ben piazzata.
Ciao!
ilgmk: :)
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