Alcune cose di Lars Von Trier mi sono piaciute, altre, pur cogliendo quasi sempre qualcosa di interessante in mezzo a quel casino, le ho trovate insopportabili. Penso che il suo delirante cazzeggio nella conferenza stampa dell'altro giorno a Cannes sia coerente. Riconoscibile. Anche nel senso che non è mica così che si è nazi.
irresistibile il sorriso di Kirsten (di cui, come sai, sono perso) e pure della Charlotte. Comprensione e simpatia, se sono questi i termini usati, sono altra cosa per la pietas che si può provare anche per il mostro. Capita anche a me di provare compassione per i colpevoli nel momento della loro disfatta. Ma compatire è altra cosa dal comprendere. ciao!
goodnight: non ricordo se tu sia stato un estimatore maggiore o minore di me del Danese. Per lui non provo nè pietas nè comprensione nel senso della giustificazione. Comprendo però che la cosa, così come spesso i suoi film, gli sia scappata di mano. Si può fare? Non si può fare? Capisco i problemi "diplomatici" di Cannes che impongono di non poter ospitare certe "libertà di espressione", ma questo, anche per come lo ha detto, credo non lo renda nazi.
Proprio il Lars è l’emblema del mio rapporto con il cinema. Prima andavo al cinema e compravo i cd. Di “Le onde del destino” avevo preso pure il cd della colonna sonora, pur contenendo tutti brani arcinoti. Oggi nelle mie rare apparizioni in sala, dubito di poter includere un film di Lars Von sebbene Kirsten potrebbe essere un motivo di interesse. Di The Kindom possiedo una videocassetta, credo ancora avvolta dal cellophane. Oggi che guardo i film soprattutto in tv, la partecipazione è molto inferiore e difficilmente mi affeziono a qualche titolo o autore. C'est la vie.
5 commenti:
irresistibile il sorriso di Kirsten (di cui, come sai, sono perso) e pure della Charlotte.
Comprensione e simpatia, se sono questi i termini usati, sono altra cosa per la pietas che si può provare anche per il mostro. Capita anche a me di provare compassione per i colpevoli nel momento della loro disfatta. Ma compatire è altra cosa dal comprendere.
ciao!
goodnight: non ricordo se tu sia stato un estimatore maggiore o minore di me del Danese.
Per lui non provo nè pietas nè comprensione nel senso della giustificazione. Comprendo però che la cosa, così come spesso i suoi film, gli sia scappata di mano. Si può fare? Non si può fare? Capisco i problemi "diplomatici" di Cannes che impongono di non poter ospitare certe "libertà di espressione", ma questo, anche per come lo ha detto, credo non lo renda nazi.
Proprio il Lars è l’emblema del mio rapporto con il cinema.
Prima andavo al cinema e compravo i cd. Di “Le onde del destino” avevo preso pure il cd della colonna sonora, pur contenendo tutti brani arcinoti. Oggi nelle mie rare apparizioni in sala, dubito di poter includere un film di Lars Von sebbene Kirsten potrebbe essere un motivo di interesse. Di The Kindom possiedo una videocassetta, credo ancora avvolta dal cellophane. Oggi che guardo i film soprattutto in tv, la partecipazione è molto inferiore e difficilmente mi affeziono a qualche titolo o autore. C'est la vie.
... e alla fine, Kirsten porta a casa il premio, questo è quello che conta. Ciao!
Goodnight: e ora dovremo proprio vederlo.
Posta un commento