Così zeitgeist nei metodi e nei tempi da rendere rilevante anche una raccolta di outtakes deludenti nella prima metà "glitch", quanto il fastidioso Thom Yorke solista, e buone nella seconda quanto i Radiohead al loro sognante meglio (Codex, Give Up The Ghost).
7/10
7 commenti:
Ti giuro che dalla tua recensione non ci ho capito niente.
Mi sembrava di essere il serious man dei Coen quando la moglie gli dice del divorzio.
Zeitgest? Eh?
outtakes? Eh?
Glitch? Cosa?
Zuzù: mi riprometto sempre di vederlo quel film. Prima o poi troverò il coraggio.
Sono d'accordo con te. Ho pensato che a questo disco ci avesse lavorato solo il batterista, da quanto la ricerca ritmica è in assoluto primo piano. Non ho mai sopportato la voce di Yorke. Auspico che il prossimo disco esca su Warp, etichetta di cui i R. sembrano enormemente debitori (ma questa non sembri una critica, anzi...)
Ma parla come mangi che stai parlando di rock! fenomeno!
leo: sì, per i supporti ora i Radiohead sono diventati XL, ma la Warp penso sicuramente sia l'etichetta a cui si sentono più ispirati.
io rivoglio indietro i miei Radiohead...e non sono un nostalgico di ok computer, li ho seguiti fin qua, ma ora mi sento orfano, lo ammetto
Indipendentemente che l'album sia bello o brutto la tua recensione è da dementi
Posta un commento