2 dicembre 2010

Rumore Top Albums 2010

1. Tame Impala - Innerspeaker
2. Caribou - Swim
3. Janelle Monae - The ArchAndroid
4. The National - High Violet
5. The Frowning Clouds - Listen Closelier
6. Massimo Volume - Cattive Abitudini
7. Beach House - Teen Dream
8. Arcade Fire - Suburbs
9. Cough - Ritual Abuse
10. Roky Erickson - Love Cast Out All Evil

18 commenti:

leo ha detto...

Romore...non hai remore eh? ;-))) Mi stupisce Beach House, il loro disco precendente era veramente bello, questo francamente ne sembra una copia sbiadita

onan ha detto...

leo: ho corretto, grazie. :)
Il disco dei Beach House l'avevo ascoltato distrattamente e non mi aveva detto nulla.

Diego ha detto...

Mmmmmmmmm..... no no no a parte i Cough e Massimo Volume qui mica ci siamo...... ma che fumano quelli di Rumore? :-O

SigurRos82 ha detto...

Ma ragazzi, i nomi che girano sono sempre quelli, di che vi lamentate? O_o ;P

accento svedese ha detto...

Non vedo il nuovo dei Take That in questa classifica.

Alfred Matusalem ha detto...

ma vi redendete conto che se abbassate lo sguardo e trovate il coraggio di di appoggiare i piedi per terra troverete il fondo? Il fondo.

Ditemi voi se questo non è il peggior anno musicale della storia della musica, ditemi che mi sbaglio. vi prego.

stu ha detto...

In effetti ci sono stati anni più proficui,anche il precendente.
Beach House merita la posizione in pieno.
The National idem.

Luca (radionoiseblues) ha detto...

beh quelli che conosco non sono fantasmagorici ma di certo non sono merda.

Anonimo ha detto...

Bella la copertina :)

onan ha detto...

Non so se sia il fondo. Mi sembra coerentemente molto anonima (è il futuro) ma in linea con il decennio.

Chemikangelo ha detto...

avrei messo al primo posto CARIBOU...
e messo nel podio pure i bentornati MASSIMO VOLUME.

Alfred Matusalem ha detto...

Anonima si, in linea no.

Perchè io ho sentito grandi dischi in questo decennio

Se il futuro sono nationals , liars, animal collective (cloaca massima), grizzly bear, caribou, non so se sei daccordo con me, ma si sta travisando il rock.

onan ha detto...

Alfred Matusalem: ho sentito dei buoni dischi vintage nel decennio. Ma grandi dischi direi proprio di no. Ho smesso di cercare ciò che non ci può più essere. Il Rock è un'idea di antiquariato a cui resterò legato per sempre.
Su Animal Collective e Grizzly Bera, se ha seguito questo blog l'anno scorso, sai cosa penso.

Alfred matusalem ha detto...

ho sbirciato i post passati e ora mi son accorto che la pensiam alla stessa maniera sulla musica del nulla

SigurRos82 ha detto...

@ Alfred Matusalem: il peggior anno? Più si va avanti e più sento questo ritornello, giuro ;)

Boh, sarà anche vero che ci sono annate più e meno buone, però...in buona sostanza non saprei. So solo che sono tutte questioni relative, e che scavando a destra e a manca (anche e soprattutto andando al di fuori del seminato euro-americano) di cose egregie ed emozionanti se ne trovano ancora. Eccome. Dipende da come, dove e quando si guarda e si cerca IMO ;)

SigurRos82 ha detto...

Alessandro Besselva sul Forum del Mucchio, ed io sono d'accordo al 101% con lui ;)

"In generale, è vero che ogni anno non escono tutti questi capolavori, ma se allarghi la prospettiva, faccio un esempio, all'Africa, ti basta farti un giro tra la roba pubblicata dagli artisti del Mali e già lì almeno 4 o 5 titoli notevoli li tiri fuori. Il discorso lo puoi allargare a mille altri settori, scene, paesi, etc..."

onan ha detto...

Odio, il Mali no. Ti prego. Almeno quello, no.

SigurRos82 ha detto...

E perchè mai, scusa? Il Mali è una delle nazioni, non solo africane, col maggior numero di talenti per metro quadrato ;)

Spero davvero che tu stia scherzando, perchè mi suona come una frase troppo intrisa di pregiudizio per essere 'vera' ;)

In ogni caso, senza entrare nello specifico, ho copiato/incollato l'intervento di Besselva per il concetto di fondo che esprime, perchè trovo che il non fossilizzarsi sulle stesse cose e l'allargare i propri orizzonti siano una delle possibili, e migliori, soluzioni nel momento in cui sembra di non trovare più stimoli "come un tempo".