9 febbraio 2010

Avatar 3D

I primi 50 minuti si sta a bocca aperta ed occhi spalancati, poi ci si abitua e il resto del tempo lo si trascorre alzando gli occhialini per controllare l'orologio.
Un polpettone New Age con messaggio dai personaggi deboli quanto la storia. Si salva Sigourney Weaver, a ricordarci di cosa sarebbe stato capace, con lo stesso sfoggio di effetti speciali, il meno politicamente corretto Ridley Scott (o anche il vecchio Cameron di Aliens).

15 commenti:

SubliminalPop ha detto...

Concordo in toto. (io forse già dopo 40 di minuti...)

Cannibal Kid ha detto...

concordo (e io già dopo 2 minuti :)

leo ha detto...

Per me queste sono posizioni snob, forse anche più prevedibili di chi ne ha parlato bene. Oramai tutto ciò che non piace viene etichettato new age, cosa che neppure io sopporto ma che trovo ingenerosa verso questo film, di cui ho molto apprezzato l'aspetto formale. Credo poi che, al di là della banalità che ognuno può trovarci, il film trasmetta comunque dei valori positivi cosa che di questi tempi non è tanto scontata. Preferisco di certo che i miei figli vedano film come questi con messaggi semplici ed efficaci piuttosto che rincoglionirsi nella De Filippi generation.
Non possiamo mica essere sempre dissacranti verso determinati valori ecosistemici no??

ithinkican ha detto...

leo, premesso che l'accostamento con la De Filippi (de)Generation mi sembra forzato, non credo che si possa definire l'atteggiamento di Onan snob. Avatar è un film efficace dal punto di vista formale, ma carente da un punto di vista narrativo. Scontata e banale, la trama di Avatar sembra generata da un algoritmo come i romanzi popolari lo erano nel 1984 orwelliano.
Quello che dispiace, ad Onan (credo) ed anche a me è che opere come questa deludano proprio laddove i suoi autori hanno dimostrato in passato di essere abili.
E poi non vogliamo mica che i nostri figli crescano crescendo che "capolavoro" siano dei lavori come questo, no? altrimenti finiranno davvero anche per credere che il palcoscenico di amici sia la Scala, se non li si abitua alla vera qualità.

mojospin ha detto...

la banalità risiede proprio nel ritenere che il 3d rappresenti qualcosa di innovativo dal punto di vista formale. distinzione formale /narrativo poi non ha questo grande senso. la storia è banale ma proprio perchè legata ad una concezione cinematografica basata su innovazioni ed effettacci, e proprio questa è la banalità. e in questo non vedo nessuna forma possibile di "innovazione".

leo ha detto...

Ragazzi, da bambini si parte con storie semplici, archetipiche come in fondo lo è questa. La storia deve essere volutamente vaga e banale perché i bambini proiettino i loro contenuti. Da qui poi si parte con storie di complessità crescente. Avatar da questo punto di vista mi sembra un film fatto di molti semplici archetipi e "vuoti". Per questo credo le opinioni su questo film sono così disparate e varie, ma questo è un vantaggio più che un limite. Anch'io avrei preferito uno Scott (o meglio ancora un Lynch...) ma credo che Cameron si ponesse il fine di un film con abbastanza vuoti ed archetipi da mettere d'accordo tanti se non tutti

Lucien ha detto...

"Polpettone new age", mi sembra eccessivo. La storia è semplice, fin troppo. Non si è voluto rischiare niente e questo fa rabbia, soprattutto in chi al cinema cerca qualcosa di più (d'altra parte è nato come prodotto di puro intrattenimento). Con un po' più di coraggio e profondità si potrebbe anche parlare di capolavoro. Cosa che in tanti hanno già fatto secondo me sopravvalutando molto.

onan ha detto...

subliminalpop: pensare che subito avevo scritto 40. :)

dario: sì, ha ben interpretato ciò che penso.

leo: Avatar non è un film per bambini. E' un film che, come tanti altri, possono vedere anche i bambini, ma non è nato per essere a loro indirizzato.

lucien (e ancora leo): se non al polpettone, di certo penso ad Avatar come al manifesto definitivo della New Age.

ilgmk ha detto...

Premetto che non è un capolavoro in senso cinematografico. Anche se, considerato il livello medio dei blockbuster, a chi frequenta compulsivamente il genere, questo sarà sembrato sicuramente un capolavoro. Penso che vada valutato per quello che effettivamente è: un riuscito esperimento tecnico di un regista ingegnere. Io, tutto sommato, l’ho accolto favorevolmente perché, nonostante quel che si dica, il 3d presentato (che, chiariamolo, è nettamente più evoluto rispetto anche ad altri esempi recenti) è comunque innovativo. Rendendolo un film che riporta a un ruolo centrale della sala nella visione. E per un appassionato del grande schermo non è poco. Per questo, per me, è un film comunque storicamente importante. Anche se non penso lo rivedrei. Perchè sicuramente avrebbe potuto essere migliore. Forse avrebbe dovuto avere il coraggio di essere più “western”. E in quanto ad epicità e senso della meraviglia, la Terra di Mezzo resta ineguagliata. Permettimi però di dissentire sull’aspetto “new age” (preferirei dire ecologista). Il “messaggio”, pur semplicistico, è comunque interessante, specie in confronto a quelli propagati dai “filmoni a effettacci” degli ultimi 20 anni. Sarà che son influenzato dal lavoro che faccio, ma scrivendo, come te, da una zona in cui i cosiddetti beni ambientali son andati a puttane da tempo (vedere per credere una foto aerea), son sempre sensibile nei confronti della faccenda. E non mi spiace che questi concetti vengano ribaditi anche in modo un po' banale e "politically correct" (e comunque qualche finezza c’era comunque: mi sa che han letto delle micorrize…). Sinceramente, non capisco ‘sto entusiasmo per Ridley Scott, che, due film a parte, trovo un regista che definire sopravvalutato è dir poco. Lynch ha miseramente fallito con “Dune”: il kolossal non gli si addice. Ora taglio per non diventare a mia volta un polpettone… Ciao!

onan ha detto...

ilgmk: non so, a me tutta sta natura, l'anima che continua vivere nelle piante, il "rapporto" con gli animali, la musica che accompagna, i colori... sembra tutto New Age. Poi è vero che non so bene cosa sia la New Age, ma penso sia sta roba qui.

Ridley Scott? Lo cito perchè mi pare associabile a Cameron come profilo. Oltre a Blade Runner e Alien, trovo rilevanti pure The Duellists, Thelma e Louise, Il Gladiatore. American Gangster.

ilgmk ha detto...

Onan: mah, sarà che neppure io so che è esattamente la New Age. Di solito l'ho associata a qualche musicista d'accatto. Però penso sia più una questione di approccio spirituale pseudohippy.

Cameron (che comunque, tengo a precisare - tolti "Aliens" e, in parte, "Titanic" - non amo molto) è troppo "ingegnere" per questo. Invece ho apprezzato l'idea del rapporto intimo (vero e proprio) con l'elemento natura, attraverso quei legami che sembrano micorrize: l'ho interpretato come metafora (semplicistica, certo) del bisogno di recuperare un "contatto" con l'aspetto naturale (e non intendo abbracciare gli alberi;)). So che probabilmente una roba del genere per un "homo tecnologicus" sembra una c****ta. Per me no.

Riguardo Scott: ok, tre film da te citati son interessanti anche se non posso dire mi siano piaciuti completamente. Ma "Il Gladiatore" no, ti prego! ;)

Dai, almeno siam d'accordo su Quentin;) Ciao!!

Captain Howdy ha detto...

E' un buon film: il grande sforzo tecnologico compensa una storia che seppur banale (la civilta' in difficolta' che viene salvata dall'eroe che viene da lontano e che sposa la figlia del re con gran scorno dell'eroe locale funziona da Virgilio in poi e quindi non vedo perche' rinunciarvi) e piena di citazionismi (Balla con i Lupi" e "Princess Mononoke" soprattutto e molto meno "Pocahontas" che è paragone, erroneamente avanzato da chi il film non l'ha visto o l'ha visto male) riporta spunti di attualita' che e' sempre bene tener a mente e riferimenti ambientalisti che seppur polpettosi (ma non new Age) è cosa buona e giusta sviluppare.

Va visto senza troppi pregiudizi, tutto qui.

mod ha detto...

se manca la storia manca tutto.

love, mod

Captain Howdy ha detto...

Secondo Modesty allora bisognerebeb buttare via tanti di quei capolavori ;-)

zen ha detto...

Mi sembra che ultimamente ci sia la voglia, da parte di tutti e quindi non parlo di questo blog, di voler sempre criticare qualsiasi cosa apriori....il film si sapeva che non aveva una gran trama(se è per questo nemmeno titanic l'aveva ma fece incetta di oscar), e non credo che chi andasse a vedere avatar al cinema si aspettasse la suspence dei soliti sospetti, per dire! credo sia innegabile però che è un film spettacolare per effetti visivi...e parlo degli straordinari colori e luci ed effetti che pervadono lo schermo continuamente! può ovviamente anche nn piacere ma vi dico allora che per la mia concezione di andare al cinema preferisco avatar ad un per esempio La prima cosa bella che mi posso affittare sul divano di casa, tanto l'effetto nn cambia...questioni di opinioni