8 giugno 2009

Svolta a sinistra

Al di là del fatto io pensi ci siano molti più elementi di sinistra all'interno del fenomeno Lega di quanti se ne possano trovare nell'IdV; qualcuno è in grado di spiegarmi per quale ragione la Sinistra dice di non essere uscita sconfitta da queste elezioni Europee?
Ah, rispetto alle Politiche 2008 sembra il PdL abbia perso 2.800.000 voti (-21%). Il PD solo 4.000.000 (-34%).

19 commenti:

Unknown ha detto...

Onan, penso che tutti a sinistra temessero di andare molto peggio di cosí, ed allora tirano un sospiro di sollievo.

Io sono un po´ triste perché i radicali non ce l'han fatta...

alfa ha detto...

D'accordo con Enrico per tutte e due le considerazioni anche se per quanto riguarda i radicali mi aspettavo proprio il 2,5: è lo zoccolo duro e quasi mai si va oltre.

leo ha detto...

Al peggio non c'è fine, e pensa che stanotte pure mi vendono Kakà....ma a che devo ancora credere io?

onan ha detto...

Quindi, secondo voi, al PD oltre a cedere 4 seggi a Di Pietro e a vedere che i 9 seggi dei potenziali alleati delle ultime tre liste elencate sono finiti 4 al PdL e 5 alla Lega, poteva andare peggio.

Alessandro ha detto...

Sta cosa del poter andare peggio, e tirare un sospiro non la capisco. Il PD è questo ( ma si sapeva ) e finchè non si mette a combattere seriamente l'unto dal signore sulle sue mille inconguenze, ( cosa tra l'altro facilissima visto che commette un reato ogni batter di ciglio ) sarà sempre cosi, mediocre, visto e considerato il peso che la maggioraza da in parlamento all' opposizione, ( Se franceschini mettesse cartonati al posto dei deputati sarebbe la stessa cosa ( poi parlan di dialogo). A proposito di Kakà, la cosa bella è notare come sia stato venduto una settimana fa e poi rinchiuso nel silenzio della selesao, l'annuncio solo oggi ( dopo le elezioni ). Voleva fare il capitano del milan,amava il milan, ma silvio ribatte: se ne vuole andare non so come fare. spegnete mediaset, e tornate ad ascoltare la radio.

Unknown ha detto...

Perchè vanno male in matematica!

onan ha detto...

Dirk Diggler: questa mi sembra una buona motivazione.

roby ha detto...

perché sostieni che il PD sia di sinistra?
Per me non lo è: la Dc, più o meno di questo si tratta, non è mai stata di sinistra. ;)

onan ha detto...

roby: se per te il PD non è di sinistra non oso immaginare dove tu possa collocare Di Pietro.

roby ha detto...

No, non lo è.
In fondo parlano di tutti di seconda repubblica. Ma di diverso dalla prima cosa c'è?
Guarda tra gli uomini di FI, del PD-ramo Margherita, IDV, UDC. Molti erano democristiani. E non sono cambiati. Come non è cambiata la politica: ha vinto sempre la DC.

Il punto è che non può perdere qualcosa che non esiste. E la sinistra, per come la intendo io, non esiste. Almeno per me.

Fai la tara al PD (guidato da un democristiano) togliendo i cattolici, poi fai la tara ancora a quelli che dovrebbero essere di sinistra ("D'Alema: dì qualcosa di sinistra, ti prego!" oppure "noi con questa classe dirigente non vinceremo mai" (entrambe di Moretti)) e dimmi:
a parte quei partiti che in totale fanno il 6% (RC - Sinistra e Libertà) chi è davvero di sinistra?

Di Pietro quindi lo colloco insieme a tutti gli altri DC. ;)

Unknown ha detto...

roby sul PD non ha tutti i torti.
Di Pietro rappresente l'unica forza progressista moderata laica ora in campo, (a parte i redicali, sigh!).
Il successo del suo partito é un sottoprodotto di un grave errore di calcolo politico di Veltroni: la famosa scelta di escludere Di Pietro ed "andare da soli". E´innegabile che all'interno del PD si trovi una forte componente cattolica che "disturba" e molte presenze datate e/o bruciate da vecchi errori politici.
Sembra la DC ed ha fatto il successo dell'IdV.
Non sono un esperto di politica e seguo le vicende italiane dall'estero, vi prego di correggermi se mi sbaglio.

goodnight ha detto...

semplicemente penso che, in queste ultime 48 ore, il PD sia riuscito nell'improba impresa di perdere ulteriori consensi. Ciao!

onan ha detto...

roby: per me Bersani è sinistra, la Serracchiani è sinistra.

Enrico: Di Pietro non è stato escluso da Veltroni, è Di Pietro che è riuscito ad imporre a Veltroni di lasciarlo correre da solo. Tonino è politicamente scaltrissimo, però progressista direi proprio di no.

goodnight: impresa ardua, ma credo pienamente riuscita.

roby ha detto...

I radicali proprio moderati non sono. è un ossimoro accostare i due termini.

Ok per quei due.
Ma nello stesso partito rientrano Treu, Binetti, Bindi, Francheschini.
In sintesi:
gente favorevole alla precarietà, contraria alla fecondazione eterologa oppure in grado di sostenere che l'omosessualità è una malattia.
Tre esempi di gente del PD. Di idee radicalmente opposte a chi è di sinistra.
E' proprio il concetto di Pd: un immenso, assurdo, deprecabile Golem. ;)

Come Di Pietro.

onan ha detto...

roby: Nel Partito Democratico americano, ad inizio secolo c'erano i segregazionisti. Oggi Obama è il Presidente degli USA.
Le diversità ci stanno e devono starci in un grande partito. Solo che ci vogliono idee, carattere, carisma...

roby ha detto...

Non voglio sembrare troppo polemico, mi spiace se ti dovessi dare questa impressione.

Quello che dici è vero: servono idee e carattere. Le idee devono dare una linea e il carattere dovrebbe fare in modo che questa linea sia coerente. Un programma da far rispettare, in sintesi. Nei democratici di inizio secolo, ora non so, può darsi che ci fossero. Forse era l'idea del partito, la linea politica in quella società.
Ma Obama è di questa società. Se fosse nato in quegli anni non sarebbe stato accettato nel partito. Perché grande o piccolo che sia le idee erano quelle.

Se ti proclami di sinistra allora devi portare avanti certe idee. Con carattere e le palle per fare in modo che ci sia una linea unitaria. Altrimenti non è un partito. E chi ti dovrebbe dar fiducia (noi, gli elettori) dovrebbe aver ben chiaro che vota persone con certe idee.
Chi non le accetta (vedi ad esempio i nomi che ti ho citato) dovrebbe esser fuori. Obama, infatti, a inizio secolo sarebbe stato fuori.

Le idee cambiano in base alle epoche. Non in base alle persone, che restano sempre tali.

Nel Pd, ma più in generale nella politica italiana, c'è una sola idea: la poltrona. E il carattere è rivolto solo a quella. Non è populismo, è amara constatazione di realtà. Molto amara. COme questo sfogo. Ti chiedo in parte scusa per questo, ma dall'altra ti ringrazio per avermelo concesso. :)

accento svedese ha detto...

Dopo uno scambio di battute del genere, non so più che aggiungere.
Dico solo che la mia idea di sinistra sostanzialmente è affine a quella di Luca Onan e che prima o poi vinceremo, ed aggiungo due considerazioni:
- chi di populismo ferisce di populismo perisce (nel senso che ad essere populista prima o poi viene il momento in cui ti vien presentato il conto, e sono cazzi - vedi Rifondazione, ma il prossimo sarà Silvio e di riflesso Di Pietro, che senza Berlusconi non esisterebbe)
- la classe dirigente della sinistra italiana ha usato per anni Berlusconi, agitando il suo fantasma al fine di legittimarsi ed occupare la poltrona
- vedo bene in futuro un'alleanza Lega-Di Pietro, però io a quel punto sarò già negli States.

onan ha detto...

roby: sei il benvenuto. Io credo che le trasformazioni passino per il confronto e la coabitazione. La sinistra come la intendi tu da sola fatica ad arrivare al 4% e se sta unita può ambire al massimo a ciò che era Rifondazione. Ci vorrà del tempo, ma il processo potrebbe portare in breve le Binetti ad essere quello che furono i segregazionisti nel PD americano. Se ci fossero idee, programmi e il carisma per non fare il verso al contrario a Berlusconi...

accento svedese: sai che Lega-Di Pietro non sarebbe niente male? E' molto possibile. Per quanto mi riguarda: auspicabile. :)

roby ha detto...

Forse vi sorprenderò, ma io sono per il non-voto. Non penso che rifondazione fosse populista. Non è populismo portare avanti certe idee.
Sono per una sinistra democratica e, che ci crediate o no, speravo pure io nel progetto Pd.
Ma quello che intendo dire è che divergenze, confronto e coabitazione ovviamente ci devono essere.
Il punto è il perché di quelle divergenze. Non stiamo parlando del colore dei muri della sede di partito.
Un partito ha un simbolo e quel simbolo rappresenta dei valori.
Alcuni sono dei dogmi. Mi pare ovvio che un dogma di chi si proclama di sinistra sia la laicità dello stato.
Su questo siamo tutti d'accordo.
Prendiamo il tema fecondazione eterologa, o eutanasia.
Ci può anche essere divergenza, per carità. Ma ciò che conta è la motivazione che sta alla base della divergenza. Se è dovuta a motivi religiosi, al proibire in nome di un Dio e delle sue leggi, allora non sei laico. Non c'è nulla di male, per carità. Il punto è che vai contro un dogma, un principio fondamentale del partito. E questo significa che il partito non ha valori, non ha principi.
La nascita del Pd, dal mio punto di vista, rappresenta la morte della sinistra. Non solo della sinistra che intendo io, ma di tutti i valori ai quali molti ci rifacciamo, nell'esempio citato la laicità di uno Stato.

Ora io non voto, proprio per queste ragioni. Ma penso che sia più giusto moralmente un 5% ma vero che un 26% fasullo. In quel 26% c'è gente che crede in certe cose ma sceglie di farsi rappresentare da gente che ha valori opposti. Non so. Sarebbe un discorso molto lungo.
Quello che penso? Penso che il PD, così com'è sarà destinato a scomparire. Fallirà. Proprio perché non può crescere una pianta senza radici. Perché non riceverà più linfa vitale: la gente non vota più. Io sono uno di quelli e non mi pento in alcun modo della mia scelta. Non perde perché la gente vota altro, ma perché giustamente (dal mio punto di vista) preferisce non votare.
Ciao