19 settembre 2007

Whatever happened to my R'n'R

Questo signore qui era uno di quelli di Stereodrome, di Planet Rock...
Le trasmissioni radiofoniche senza le quali mai avrei potuto avvicinarmi davvero a questa musica.
Luca De Gennaro è tornato e su Radio Capital dal lunedì al venerdi alle 22 conduce Whatever.
In bocca al lupo!

La polemica nei commenti ha suscitato la curiosità del conduttore.



thanks to emmebi

10 commenti:

Alessandro ha detto...

Bene! seguirò con attenzione.

Però, capisco che sia una provocazione, intendo quella cosa sulla musica bella e la musica brutta. Ma detta così veramente..perde effetto. O forse è un taglio della trasmissione un format, quello di omettere il rumore sordo, o gracchiante per la buona musica? come Genesis agli Editors, da Elvis Costello agli Shins, dai Fleetwood Mac agli Arcade Fire. Insomma questa distinzione tra buona e cattiva musica proprio non mi piace anche se provocatoria. Bhe io l'ascolto questa radio perchè lui mi sembra in gamba, speriamo abbia anche slanci artistici verso il concetto di " brutto " che non è da sottovalutare.

onan ha detto...

alessandro: De Gennaro ieri sera si è ricordato di rendere omaggio a John Peel. Non per questo mi aspetto di sentire i Napalm Death da Radio Capital.
Io sono uno che piuttosto di niente si accontenta.

Anonimo ha detto...

la erre moscia più famosa dell'etere... Con la quale ho avuto anche l'onore di dividere la consolle in un paio di festival in cui timidamente mettevo lounge music (ci tengo a dirlo) prima che diventasse cool...
:-)
Fa piacere ritrovarlo in onda... anche perché, così, lo temniamo lontano da MTV...
:-)

Anonimo ha detto...

sulla questione "Musica", beh... la musica è qualcosa di matematico e di tecnico. Una cosa che si può "scrivere" e "leggere" e, in quanto tale c'è chi la scrive buona e chi la scrive cattiva.
La differenza tra musica buona e cattiva esiste eccome e la distinzione REGGE.
Che poi esistano anche i gusti e che (per fare un esempio) a me piacciano di più i Velvet Underground di Beethoven è un dato di fatto e nessuno mi convincerà mai che è più bella la "fifth" di "candy says".

onan ha detto...

Sono d'accordo con Joyello. La distinzione regge.
Il timore di Alessandro che il "rumore", che può certamente far parte del bello, venga escluso dalla trasmissione penso sia lecito.
Ma iniziamo ad ascoltarla, magari poi su Radio Capital avvertono che ci sono ascoltatori a cui piace anche un po' il rumore.

Alessandro ha detto...

" Sulla questione "Musica", beh... la musica è qualcosa di matematico e di tecnico. Una cosa che si può "scrivere" e "leggere" e, in quanto tale c'è chi la scrive buona e chi la scrive cattiva." Sinceramente, e non per mancare di rispetto in alcun modo sia chiaro ( sono una personcina educata non me ne vogliate ),Ma questa ovvietà sul fattore compositivo della musica come dell' arte e di qualsiasi altra disciplina che implica la conoscenza di nozioni mi lascia sbigottito. Trovo sia la cosa più divertentemente ovvia che sento dal 1999, quando un ragazzino durante un concerto dei Cramps tirò un sasso a Lux interior pensando fosse un vampiro ( E' ovvio che lo sia ). Io ragionavo sullo slogan che poi non è uno slogan ma una fandonia pubblicitaria, ovvero: “Esistono solo due generi di musica: quella bella e quella brutta”. Parlavo di questo perchè trovo sia, oltre che evidentemente una provocazione, una frase che può,anzi che dà un taglio al programma radiofonico ben preciso.PUNTO. Lo sanno tutti anche Duke Ellington. Solo buona musica trasposto in questi termini NON VUOL DIRE NIENTE è come la parola: " solo nei migliori negozi " quali negozi? Quelli con il bollino sopra che cita : " MIGLIORE NEGOZIO, FATE MAMBASSA! " (?). Loro " Radio capital " fanno radio ta tempo, sanno quello che fanno e come tutte le radio hanno un target imposto dal mercato , ovvero la buona musica " RADIOFONICA ", Già è tanto che diano rock decente.

PS: Non sono un ascoltatore radiofonico, ne mi accontenterò di aspettare che il loro bacino d'utenza diventi così sveglio da rendersi conto di che differenza passa tra i Battles ed i Big black.

onan ha detto...

Alessandro: Mi sembrava che la postilla di Joyello sul gusto Beehtoven/Velvet fosse sufficiente a sdrammatizzare la cosa sul "leggere" e "scrivere".
Dichiari di non essere un ascoltatore radiofonico e lo si capisce.
Non sarà certo questo programma su una emittente mainstream a farti sbocciare l'affetto che io provo per il mezzo.
Abbiamo due idee diverse del "passaggio" della propria passione. Io amo la fatica e il sudore del compromesso. Tu sei per il tutto o niente. A me talvolto il tutto stufa pure.
Ma si sa io compero persino Rolling Stone e addirittura lo difendo.

Anonimo ha detto...

Aggiungo poco altro, dal momento che Luca ha risposto al posto mio in maniera piuttosto esauriente.
Cercavo solo di dare credito a Duke Ellington che, come me e come te, sapeva benissimo quello che volevano dire le sue parole.
Rimane il fatto che sono inconfutabili e che se qualcuno decide di utilizzarle per realizzare uno slogan per una trasmissione radio, fa bene oltre che ribadire un concetto tanto semplice quanto divertente. Anche e soprattutto (solamente?) se vengono applicate ad una modalità radiofonica (quella di scegliere le canzoni e di parlarne prima e dopo averle messe in onda) che purtroppo, come dice DeGEnnaro, sta svanendo nel marasma delle playlist preconfezionate da rotazioni concordate con le major.
A tutti noi piace la "buona musica" e difficilmente saremo in grado da scinderla da quella che ascoltiamo. Inclusi i Cramps che rimarranno sempre tra i nostri preferiti.
Un abbraccio.
Joyello

goodnight ha detto...

Essendo onnivoro non riesco a trovare cibo (inteso come materia prima) che non mi piaccia: certo ho i miei gusti e qualcosa mi piace di più e qualcosa mi piace di meno.
Il discorso cambia se dalle valutazioni sul cibo passiamo a quelle sulla ristorazione: allora sì che divento selettivo perchè ci sono dei buoni e cattivi ristoratori, valutazione che non dipende solo dai cibi che servono ma da come li servono, da come li abbinano, dall'ambiente che propongono, dalla disponibilità che dimostrano ecc.

Allo stesso modo non riesco a trovare musica che non mi piaccia, anche se qualcosa mi piace di più e qualcosa mi piace di meno.
Per me non esiste buona o cattiva, bella o brutta musica. Esistono però buone e cattive radio, buoni e cattivi dj, buoni e cattivi posti dove ascoltarla, buoni e cattivi giornali o blog su cui leggerne e parlarne.
Faccio un esempio: in generale non mi piacciono quei concertini estivi in cui si propone di fila tutto il repertorio leggero italiano, da Bandiera Gialla a Io vagabondo. Per lo stesso motivo non reggo più di tanto radio Birikina. Ciò non toglie che mi piacciano Dalida o Peppino Gagliardi.
Come ebbe modo di dire anche onan (credo parlando di radio Virgin) perfino lui non sopporterebbe il rock se trasmesso in filodiffusione.
Infine, non so se per la musica si diano, come per i cibi, delle intolleranze alimentari: ma non è per coloro a cui viene l'orticaria che le fragole possano definirsi "cattive". Ecco sono diventato banale e buonista.

ciao

onan ha detto...

goodnight: sì ero io. A proposito di Virgin Radio confermo: "Tutto! Ma la filodiffusione rock no!"