29 maggio 2007

Mojo: 100 dischi che hanno cambiato il mondo

Come vi avevo anticipato anche Mojo questo mese ha stilato la classifica dei dischi che hanno cambiato il mondo.
100 scelte tra singoli ed album la cui rilevanza è andata ben oltre quella della sfera musicale.
Dischi che hanno influenzato e ispirato generazioni di musicisti e ascoltatori. Dischi senza i quali il mondo, così come è nella nostra testa, non sarebbe stato uguale.

  1. Little Richard - Tutti Frutti [single]
  2. The Beatles - I Want To Hold Your Hand [single]
  3. Elvis Presley - Heartbreak Hotel [single]
  4. Bob Dylan - Freewheelin’ Bob Dylan
  5. Kraftwerk - Autobahn
  6. Robert Johnson - King of the Delta Blues Singers
  7. The Velvet Underground & Nico - The Velvet Underground
  8. Various Artists - Anthology of American Folk Music: by Harry Smith
  9. Ray Charles - What’d I Say [single]
  10. Sex Pistols - God Save the Queen [single]
gli altri 90

8 commenti:

Anonimo ha detto...

come immaginavo, anche qui arriva la cazzata finale: Gnarls Barkley - Crazy

accento svedese ha detto...

In classifica al 90esimo posto c'è Acid Trax dei Phuture. Il primo pezzo acid house della storia, che ha cambiato tutto in ambito dance (e non solo). Assolutamente rock.
Tra l'altro, nel mio listone lo avevo messo al decimo posto.

Unknown ha detto...

Grande Autobahn al quinto. Deutschland über alles.

Anonimo ha detto...

non male come classifica. sono abbastanza d'accordo.

Luca Bleek Sartirano ha detto...

Tralasciando il fatto che non ho visto da nessuna parte un Frank Zappa che ci sarebbe anche stato bene, i nomi ci sono anche se sembrano piu' che altro disposti in maniera equa e solidale...

a bim beri ha detto...

Non vedo i Talking Heads!

ste ha detto...

Per me non si possono mettere i Pink Floyd al posto 56... con Arnold Layne...
non meritano qualcosina di più, rispetto anche a tanti artisti citati prima di loro?

onan ha detto...

Molto difficile metterci d'accordo tutti.
Anche per me ci sono gravi mancanze. Ma è inevitabile.
Nel complesso mi sembra una buona classifica.

Rivista alla mano ogni scelta è motivata o dal commneto di un noto artista o da veri e propri articoli dedicati.
Diventano più comprensibili anche le scelte meno affini a quelle che ognuno di noi avrebbe compiuto.