3 ottobre 2007

Ian Brown - The World Is Yours

Ian Brown tre anni fa non si era accorto della guerra in Irak: "Solarized" era risultato un buon disco.
Di colpo, dal torpore delle sue canne, l'ex molestatore di hostess si è risvegliato più santone di Ashcroft e in fotografie che lo ritraggono con le colombe in mano svela la retta via.
In Save Us ci insegna ad aprire gli occhi (Those whose eyes are closed to the plight of the African child) e in Street Children le porte delle nostre case ai bisognosi.
Per condividere i profondi versi di Illegal Attacks (I'm talking concrete facts, so bring the soldiers back/Does not a day go by without the Israeli Air Force fail to drop its bombs from the sky?) voleva Paul McCartney, si è dovuto accontentare di Sinnead O'Connor.
Steve Jones e Paul Cook dei Sex Pistols, Andy Rourke degli Smiths, Paul Ryder degli Happy Mondays lo accompagnano nel suo cammino, sottomessi alla onnipresente celestiale orchestra di trenta elementi.
"Sarà il mio What's Going On" aveva detto l'ex Stone Roses.
Solo una sorta di stucchevole "trip-hop orchestrale" e Sister Rose a lasciarci sperare tutto non sia ancora andato completamente in fumo (santo).
Su Ian, l'ha fatto anche San Richard, lascia perdere: telefona a John, Mani e Reni. Ti perdoneremo tutto.

4/10

6 commenti:

20nd ha detto...

Ascoltavo le cose vecchie proprio l'altro giorno. Pensa te. Molto bella la copertina. Alieissima.

accento svedese ha detto...

Giuro, volevo provarlo ma mi hai salvato. Recensione magistrale. ;)

Anonimo ha detto...

porco cane, che stroncatura!

Anonimo ha detto...

più passa il tempo e più apprezzo le canzoni strumentali. veramente, non corri il rischio di cantare le solite baggianate.

Anonimo ha detto...

se maria rosa mancuso si occupasse di pop/rock/quellerobelì, direi che questa recensione l'ha scritta lei.

onan ha detto...

grazie federico, grazie davvero occhiobuio :)