19 luglio 2007

Interpol - Our Love To Admire

Ho sempre pensato che negli Interpol fossero state riposte troppe speranze. Che presto si sarebbero trasformati in poco più dei Killers.
Sono settimane che ascolto questo disco. Ne ho letto di tutto e il contrario di tutto. Su Vitaminic hanno pure lanciato un sondaggio prima di sbilanciarsi.
"Our Love To Admire" è lo sforzo coraggioso di una band che vuole una propria identità e che rifiuta di essere ricordata solo per un valore revivalistico.
Distrattamente potrebbero sembrare i soliti Interpol più fiacchi, ma solo nei riascolti emergono la crescita artistica, i dettagli, gli arrangiamenti di una produzione (per la prima volta esterna) ricca ma misurata.
Se i quattro newyorkesi si sono evoluti verso un suono loro è stato mantenendo Manchester nel cuore ma abbandonandosi totalmente ad una americanità musicale che va dai Rem (Pace Is The Trick) ai Mercury Rev (Wrecking Ball).
Non è un caso che nell'iniziale meravigliosa Pioneer To The Falls Paul Banks ricordi molto più Michael Stipe che Ian Curtis. Ma in tutto il disco vi capiterà di immaginare più spesso la desolazione dei canyons che quella di camerette o vicoli oscuri.
La chitarra di Daniel Kessler è diventata morriconiana: No I In Threesome (tranquilli, Renato Zero non c'entra), Lighthouse.
Kessler è il vero protagonista di questo disco. Il nuovo tremolo-hero. E' lui che segna la via su cui tutto il resto si interseca e intimamente cresce. E' lui che trasforma canzoni che non esplodono mai in un disco di emozioni che si rivelano poco alla volta.
Il primo disco Interpol.
Editors non solo smarcati ma depistati.

8/10

21 commenti:

accento svedese ha detto...

Lo devo ancora sentire. La copertina e il video del singolo non hanno stuzzicato la mia curiosità, ma ciò che hai scritto mi ha fatto venir voglia di tentare. ;)

Anonimo ha detto...

finalmente concordiamo su un disco ;-)

a me è piaciuto, anzi mi ha spinto a riascoltare i vecchi che non avevo mai ascoltato tantissimo.

rest my chemistry è spettacolare!

ps: il paragone con i rem non mi era venuto, ma ci può stare!

Anonimo ha detto...

A me sono sempre piaciuti. Di questo ho dubitato inizialmente, poi, come dici, cresce. Pero' sono un gruppo "da pioggia". Quindi, a novembre, questo disco sarà compiutamente "compreso" ed entrerà in parecchie topten. ;) Ottima recensione, davvero.

Anonimo ha detto...

giuro che stasera lo riascolto, perchè la prima volta non sono riuscito a superare la metà.

Unknown ha detto...

federico: il video è brutto e lo stesso singolo non va nella direzione di cui ho scritto.

giulio: avevi già scritto lo stesso per la recensione dei Battles. Devo inizaire a preoccuparmi? :)
Sinceramente questo paragone con i Rem non l'ho visto fare a nessuno. Non so perchè.

c.: grazie davvero.

blogadelica: sapessi io quante volte l'ho riascoltato prima di farcela. Non credo alla teoria dell'ostinazione però talvolta è indispensabile.....

Anonimo ha detto...

Concordo pienamente.
un bel disco proprio quando pensavo avessero smarrito la verve...anyway non sarei invece così ironico sui The Killers perchè in fondo l'ultimo album non è così male...dipende sempre cosa ci si aspetta da un gruppo...

Anonimo ha detto...

stasera sono in forma, sto riascoltando pure Cassadaga...

mi mancano giusto le scimmie artiche :)

Alessandro ha detto...

Non ho sentito il disco, ma la recensione mi piace un sacco! complimenti.

Unknown ha detto...

Recensione che non mi aspettavo e che mi ha spiazzato. Complimenti. Sul voto non sono d'accordissimo, sono più sul 6,5/7.

fab ha detto...

Sono d'accordo su una cosa: per essere compreso realmente questo disco deve essere ascoltato molte e molte volte. Io lo sto facendo e ancora non me ne sono fatto un'idea precisa e netta. Pioneers to the Falls, il singolo e Rest my Chemistry sono comunque di un altro livello rispetto alle altre.

Anonimo ha detto...

Mah...
Premetto che sono d'accordissimo con C., questo disco per essere apprezzato al massimo va forse ascoltato in mesi diversi, in mesi di pioggia, autunnali.
Non so perchè, dà quest'impressione anche a me.

A grandi linee sono d'accordo nel valorizzare i pezzi più volte citati negli interventi precedenti al mio, per cui non direi nulla di nuovo.

Posso solo aggiungere che questo è un album veramente particolare,
E' vero, come ha detto Luca, è più curato, si sente, ed è , dico io, meno episodico di quelli precedenti: escluso il singolo (molto più da secondo album che da terzo), non vedo un pezzo più "singolo" degli altri, non ne spicca uno (per me).

Devo ascoltarlo ancora a lungo per esprimere un vero e proprio giudizio; questa recensione (bella, come al solito del resto!) arriva in anticipo rispetto ad un mio buon ascolto.

Vedremo!
Ps. Molto carino il confronto finale con gli Editors, emblematico!

Ciao!

Unknown ha detto...

Thanks guys!

Questo disco ha realmente spiazzato anche me che di pregiudizi ne avevo un bel po'.

Trovo che il singolo non sia realmente rappresentativo ma l'unico brano che non mi piace davvero è Who Do You Think.

Secondo me erano più autunnali i loro primi dischi solo che lo erano in modo così didascalico da non risultare sinceri. Tutti li paragonavano ai Joy Division ma non risultavano realmente tristi. Ecco perchè non mi convincevano. Possono esistere i Joy Division non tristi?
Questo è un disco realmente struggente. Insidioso piano piano. Ecco perchè gli ho dato un voto così alto.

20nd ha detto...

@ Bluto: Ma anche 6-

Anonimo ha detto...

Come sai, sono d'accordo.
Mi sfuggivaa un po' il paragone con R.E.M. ma forse dipende dal fatto che la vocalità di Stipe ha ben poco a che vedere... Il fatto è che il cantante tende sempre a far sviare da paragoni musicali e dopo aver riascoltato Pace is the thick ho capito cosa intendi e, ci sta.
Anche per Interpol (come per gli emuli britannici Editors) si tende a non citare The Psychedelic Furs che, davvero sono gli unici VERI maestri per entrambi. Questo disco, poi, così tastieroso e con quelle chitarre prodottissime, mi ricorda insistentemente Mirror Moves. Non capisco se i critici (non parlo di te, parlo di quelli "pagati") non si ricordino mai di quel grande gruppo (i primi 4 album sono formidabili... poi, d'accordo, molto meno). Forse sono un po troppo cheap?
L'unico che se n'è ricordato, parlando di Our Love to Admirer, è stato Campo su Rumore in una recensione attaccata con lo scotch.
Ognimmodo. Bellissimo disco (a me piace anche adesso che ci son 40 gradi e c'è il sole).
:-)

Anonimo ha detto...

Parlando di R.E.M., anche se non l'ho ancora scritto io ho trovato da subito trovato il finale "orchestrale" di Pioneer To The Falls molto simile a quello di Feeling Gravity's Pull...
Vero che è disco più riflessivo e lento da digerire (ma bello), vero che invece il singolo è una fotocopia del loro "classico" stile.

onan ha detto...

Ho letto un'infinità di recensioni su questo disco. Effettivamente tranne Campo gli Psychedelic Furs non li cita nessuno.
Sono una band praticamente dimenticata (anche dagli anglosassoni).
Sulla cosa dei Rem, che a me sembra evidente, sono felice mi diate conforto, perchè davvero questa nell'infinità di recensioni non l'ho trovata da nessuna parte. L'ho detta ad un mio amico pazzo per gli interpol (un po' tiepido su questo) e si è quasi risentito.

Joyello, il tuo voto finale (6) comunque continuo a pensare sia troppo basso rispetto alle parole che hai scritto nella recensione.

20nd ha detto...

@ Joy: Non e' che sono troppo Cheap. E' che non sono abbastanza Cheap-Monday

Anonimo ha detto...

Giusto stamane - erano le 5.00 - mi sono imbattuta nel video del nuovo singolo degli Interpol. Riconosciuti subito gli Interpol (nonostante fossi alquanto assonnata!) dal timbro vocale del cantante e da una certa "atmosfera Interpol" che rende i newyourkesi diversi da molti altri gruppi - quest'ultima frase può sembrare una banale ovvietà ... ma ci terrei a far notare che non tutti gli artisti sono in grado di creare un'"atmosfera".
Musicalmente, il singolo pare bello, sulla scia di altri precedenti lavori della band (ma non certo come quella dirompente Slow Hand che me li ha fatti conoscere anni fa). Il video non sembra, a prima vista, un gran chè. Tuttavia, ha il pregio di sollecitare la curiosità e l'immaginazione di chi lo vede per la prima volta, ed inoltre mette adeguatamente in risalto il brano musicale: perchè in effetti, domandandosi che cosa fa quella bionda e che fine farà, inconsciamente ci si concentra sulla canzone e ci si figura il prosieguo della storia (della ragazza) sulla base dell'evolvere del contesto musicale.
Quindi, in definitiva, ritengo che le premesse siano buone affinchè quanto prima mi procuri l'album, che andrò ad aggiungere ai 2 precedenti che già possiedo ed ho apprezzato largamente.

Anonimo ha detto...

O ma siete impazziti?
'Sto disco è una boiata!

Rob ha detto...

Questo disco all'inizio mi ha fatto davvero riscoprire gli Interpol che avevo abbandonato con Antics, ma ora, apparte 3 o 4 pezzi, lo trovo estremamente banale. Se avessero smesso dopo il primo cd, sarebbero stati i miei eroi

Anonimo ha detto...

Solo io sto valutando se inserirlo nella top ten? Ascoltato in questo periodo ha un gusto diverso, no?
Mi pare migliore...solo a me?

Ti dirò, se non lo metto nei primi 10, un posto nei primi 15 glielo trovo.

Ciao!